Newsletter

  • Paola Pierotti, architetto e giornalista, socia e fondatrice insieme a Andrea Nonni di PPAN

L’innovazione del modello Milano, locomotiva dell’architettura, del real estate e delle costruzioni nel nostro Paese, nel 2025 è stata messa in crisi da una serie di inchieste giudiziarie che animeranno il dibattito per mesi. Sotto i riflettori la politica pubblica e il rapporto tra operatori economici e visioni di bene comune, con l’interrogativo aperto su come le città possano essere motori di un’economia rigenerativa, in risposta all’impatto ambientale crescente dell’urbanizzazione globale.

Dati ormai consolidati dicono che oltre il 50% della popolazione mondiale oggi vive in aree urbane ed entro il 2050 si aggiungeranno altri 2,3 miliardi di persone; le città e l’edilizia consumano il 75% dell’energia globale e producono circa il 50% delle emissioni di gas serra e dei rifiuti solidi; negli ultimi 50 anni l’uso di materiali è più che triplicato.

Ecco che la rigenerazione urbana continua ad affermarsi come un’opportunità economica e ambientale che in Europa potrebbe generare tra 500 e 600 miliardi di euro in nuovi ricavi e posti di lavoro. Inoltre, espandere la rigenerazione urbana potrebbe aumentare il valore degli asset urbani fino a 400 miliardi di euro e contestualmente ridurre del 45% le emissioni annuali nel settore delle costruzioni in Europa, recuperando aree naturali e arginando l’espansione incontrollata delle città.

Devi accedere per poter salvare i contenuti