Newsletter

 

A TREIA IL 20 NOVEMBRE AL VIA LA XIII EDIZIONE DELLE GIORNATE DELLA SOFT ECONOMY

 

COMUNITÀ PRESENTI E BENI COMUNI. Le radici del futuro

Le Giornate della Soft Economy arrivate alla XIII edizione si svolgeranno a Treia dal 20 al 22 novembre con il sostegno di ben 35 tra promotori, partner e patrocini e vedranno la partecipazione di 95 relatori che animeranno 20 ore di dibattito e confronto che potranno essere seguite anche in streaming sul sito e i canali social della Fondazione Symbola. Promotori Fondazione Symbola, Città di Treia, Accademia Georgica di Treia, IFEL (Istituto Finanza Enti Locali dell’Anci) Commissario Straordinario Ricostruzione Sisma 2016, UNCEM (Unione Nazionale Comuni, Comunità, Enti Montani) FEDERBIM (Federazione Nazionale Consorzi di Bacino Imbrifero Montano) BIM Tronto, FAI CISL, Consorzio Marche Verdi, Legambiente Marche Aps, CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) RADICI (Rete Attiva per il Domani: Insieme per una Comunità Integrata), CSV Marche ETS (Centro Servizi per il Volontariato), Forum Terzo Settore Marche, PEFC, DVC divincenzodino&c. Partner Camera di Commercio delle Marche, Fondazione Cariplo, FLA FederlegnoArredo, SAAD Scuola di Ateneo Architettura e Design Università di Camerino, UNIMC Università di Macerata, Fondazione Montagne Italia, Arnaldo Caprai Viticoltore in Montefalco, Fondazione Fitzcarraldo, ARTLAB territori, cultura, innovazione, AlberItalia Fondazione ETS, Legambiente, ItaliaForestaLegno cluster nazionale, Oltreterra, VRAI (Vision Robotics & Artificial Intelligence Lab) LandScapefor Fondazione, D.R.E.AM.Italia (Dimensione Ricerca Ecologia Ambiente) Legacoop. Media Partner: Donnemente, equità in pratica, greenreport.it, Cronache Maceratesi.

“Comunità presenti e beni comuni. Le radici del futuro” il titolo che abbiamo scelto quest’anno - dichiara Fabio Renzi, Segretario generale della Fondazione Symbola – chiude una trilogia di appuntamenti dedicati alla nuova questione territoriale nazionale che riguarda la tenuta e la sicurezza dell’assetto generale del Paese a partire dal 66% che Eurostat classifica montano e alto collinare. Una trilogia iniziata nel 2023 e continuata nel 2024 con la scelta di titoli programmatici per le Giornate della Soft Economy come “La sfida territoriale: geografie e strategie contro le crisi climatica e demografica” e “Ritorno al territorio: Neopopolare per Rigenerare”. Appuntamenti nei quali è emerso chiaramente che una montagna disabitata non può assicurare nessun efficace contributo nel contrasto alla crisi climatica aumentandone invece esponenzialmente i rischi e gli impatti derivanti dagli eventi estremi conseguenti. Una condizione particolarmente critica se consideriamo che l’assetto territoriale del Paese vede le aree montane ed alto collinari nella generalità dei casi limitrofe, prossime e spesso interstiziali alla maggior parte dei sistemi insediativi più densamente abitati e più intensamente urbanizzati. Quest’anno vogliamo concentrare l’attenzione sul ruolo decisivo che devono essere chiamate a svolgere le comunità presenti - quelle che abitano e frequentano con continuità le montagne - nelle dinamiche del neopopolamento rispetto ai nuovi abitanti - giovani italiani urbani e competenti e immigrati - sui quali ci siamo concentrati nei due appuntamenti precedenti. Comunità presenti depositarie del patrimonio immateriale - antropologico culturale - ma anche proprietarie del patrimonio materiale - case e terreni - che deve essere neces­sariamente rimesso nella circolarità economica per sottrarlo al sottoutilizzo e all’abbandono. Comunità presenti generative di nuove esperienze comunitarie, a partire da quelle che possono nascere da un associazionismo fondiario, agricolo e forestale, capace di trasformare i tanti beni privati - sottoutilizzati e abbandonati che costituiscono un evidente fattore dise­conomico e di vulnerabilità e pericolosità territoriale - in beni comuni che possono generare e distribuire nuova ricchezza alimentando le filiere dell’economia circolare, assicurando condi­zioni di sicurezza territoriale, contrastando gli effetti e gli impatti della crisi climatica, rianimando e rimotivando le stesse comunità presenti e proponendo condizioni contemporanee di attrattività che favoriscano il neopopolamento”

"La tredicesima edizione delle Giornate della Soft Economy - dichiara Franco Capponi, Sindaco di Treia– sarà incentrata sull’importanza delle comunità presenti, quelle che noi sindaci siamo chiamati ad amministrare tutti i giorni e che sono il riferimento principale della nostra attività. Siamo orgogliosi che questo appuntamento, che si svolge nella nostra città, sia negli anni cresciuto di valore e di importanza affermandosi a livello nazionale per la originalità e la forza di riflessione e di proposta sulle questioni territoriali del Paese, a partire dalla centralità delle aree montane e alto collinari che interessano ben il 66% della superficie nazionale. Come sindaco devo ribadire che le amministrazioni comunali possono e devono svolgere un ruolo decisivo per supportare i cittadini e le imprese del territorio per creare valore aggiunto attraverso la trasformazione di beni privati sottoutilizzati o abbandonati in un patrimonio di opportunità economiche e sociali per tutti. I Comuni possono dare un contributo decisivo per promuovere nuove forme di associazionismo fondiario come condizione fondamentale e preliminare per una gestione sostenibile legata all’economia circolare delle aree boscate ed agricole che rappresentano il 95% delle aree montane ed alto collinari. Le proposte e le soluzioni che ascolteremo in questi giorni ci permetteranno di individuare percorsi di crescita e di consapevolezza e, quindi, di valore. Ringrazio Symbola per aver scelto ancora una volta Treia per un appuntamento nazionale così importante per il nostro futuro”.

“L’appuntamento di Treia – dichiara Guido Castelli, Commissario alla ricostruzione sisma 2016 – sarà l’occasione per condividere le numerose iniziative che stiamo portando avanti in quello che abbiamo chiamato Laboratorio Appennino centrale, un articolato complesso di interventi per la ricostruzione e il rilancio economico e sociale del cratere. Una scommessa ambiziosa ma necessaria per assicurare il futuro a una comunità che è al centro dei nostri sforzi. Abbiamo la responsabilità di salvaguardare un patrimonio materiale e immateriale sviluppato nei secoli dai nostri avi custodito dalla comunità presente. Un ruolo fondamentale che non possiamo permetterci di disperdere. Per queste ragioni abbiamo impresso una forte accelerazione alla ricostruzione fisica e, allo stesso tempo, stiamo creando le condizioni per migliorare le opportunità di vita e di lavoro come il recente inserimento nella Zona Economica Speciale che, insieme alle altre misure previste nella legge di Bilancio ci permettono di guardare al futuro con maggiore serenità”.

“Torniamo a Treia – dichiara Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem - con nuovo entusiasmo. Quello contagioso di Symbola e delle reti che operano sui territori. Come Uncem e Legambiente. Lavoriamo per rafforzare una rete di collaborazione tra le Green Communities italiane, che uniscono le forze e le progettualità in una comunità reale di impegno sui territori. Dobbiamo e vogliamo renderlo visibile. Progetti che attraggono investimenti, capitali, ma soprattutto nuovi abitanti che con chi è da sempre residente in quelle aree genera un nuovo melting pot. Montagne centrali nel Paese, piccoli Comuni che superano i campanili per lavorare di più insieme. Treia è prima di tutto un luogo avanzato della democrazia”.

“È urgente – afferma Onofrio Rota, Segretario generale della FAI-CISL – ripopolare le aree rurali e montane dando priorità a lavoro, servizi e infrastrutture. Come sindacato delle ‘tute verdi’, cioè dei lavoratori agroalimentari e ambientali, denunciamo da tempo l’abbandono dei territori e il bisogno di finanziare in economia diretta e programmata una forestazione produttiva e funzionale al contrasto del dissesto idrogeologico. Queste professionalità rappresentano una leva determinante per creare nuova e buona occupazione, perché prendendoci cura del nostro patrimonio agrosilvopastorale possiamo rilanciare tutta una serie di settori che si tengono fra loro e fanno la vera ricchezza distintiva del nostro Paese”.

“La montagna non sarà salvata da nessuno se non dai suoi abitanti – dichiara Pierciro Galeone, Direttore IFEL - se sapranno fare comunità. Migliaia di luoghi abitati che nei secoli hanno costituito una sorte di peculiare arcipelago urbano. Il futuro è ancora in questa comunità di comunità. La garanzia di servizi pubblici è legata alla capacità di associarsi. Lo sviluppo non è una ricetta con un solo ingrediente. È legato alla biodiversità economia: agricoltura d’altura, foresta e industria del legno, accoglienza non solo turistica ma anche formativa, artigianato. Partire dalle risorse potenziali: i beni comuni da valorizzare e quelli privati da rimettere in gioco. Ogni politica nazionale deve puntare a sostenere, promuovere, innescare dinamiche locali. Nessuno si salva da solo ma nessuno può essere salvato suo malgrado”.

“L’iniziativa promossa da Symbola offre a FederBim l’occasione di rafforzare il ruolo dei Comuni e dei Consorzi BIM – dichiara Tommaso Dal Bosco, Presidente Federbim - come infrastrutture di sviluppo locale e di cura dei beni comuni. La valorizzazione del patrimonio forestale è infatti uno degli obiettivi prioritari di FederBim. I Comuni e i Consorzi BIM vivono delle risorse generate dallo sfruttamento idroelettrico, ma quell’energia esiste solo perché esiste un patrimonio naturale – boschi, suoli, acque – sano e correttamente gestito. Acqua e foreste sono due facce dello stesso capitale naturale della montagna, fondamentale non solo per chi ci abita, ma per l’equilibrio ecosistemico e la sicurezza dell’intero Paese. Per questo riteniamo che promuovere strumenti come i Piani Forestali di Indirizzo Territoriale e sostenere percorsi di gestione certificata dei boschi sia pienamente coerente con la missione dei Consorzi BIM: significa passare da una logica prevalentemente redistributiva delle risorse riscosse a una logica generativa, in cui gli investimenti sul capitale naturale moltiplicano il valore economico e sociale prodotto nei territori”.

“Abbiamo accolto con piacere l’invito della Fondazione Symbola a promuovere insieme la sessione ‘Generative, Femminile, Plurale’ – dichiara Catia Zumpano, Dirigente di ricerca CREA - dedicata alla leadership delle donne nelle aree rurali. Le donne rappresentano oltre la metà della popolazione che vive nelle aree interne e svolgono oggi un ruolo sempre più centrale nei processi di rigenerazione dei territori. L’incontro sarà un’occasione per ascoltare voci diverse - amministratrici locali, imprenditrici agricole, professioniste - che ogni giorno vivono e lavorano nei contesti rurali, affrontando sfide complesse e dando vita a nuove forme di comunità. Accanto a loro, ricercatrici e studiose porteranno uno sguardo analitico, mostrando come l’approccio di genere aiuti a leggere e valorizzare i processi di cambiamento in atto.Sarà un momento di confronto concreto e corale, per capire come il patrimonio materiale e immateriale dei territori possa trasformarsi in una risorsa collettiva, capace di generare futuro”.

Il primo giorno, giovedì 20 novembre le Giornate della Soft Economy si aprono, dopo le riflessioni introduttive di Fabio Renzi, Segretario generale Fondazione Symbola, con la sessione “Comunità presenti e beni comuni” con gli interventi di UGO BACCHELLA,Co fondatore Fondazione Fitzcarraldo; LETIZIA BINDI, Università degli studi del Molise; PAOLO CASTELNOVI, Presidente LandScapefor; LUIGI CONTISCIANI, Presidente Bim Tronto; MICHELE FRANCHI, Sindaco Arquata del Tronto; ROSSELLA MURONI, Spi Cgil Nazionale e Presidente Nuove Ri-Generazioni; ALESSANDRA PANZINI, Co-founder Marchingegno; VALENTINA POLCI, Scuola Architettura e Design, Università di Camerino; RITA RUFO, Direttrice Riserva Naturale Zompo Lo Schioppo Morino; LUCA SANTILLI, Sindaco di Gagliano Aterno, e le conclusioni di ONOFRIO ROTA Segretario generale Fai Cisl. La seconda sessione “Generative, Femminile Plurale” in collaborazione con CREA, Rete PAC, modera ALESSANDRA PIERINI, Direttrice donnemente; introduce CATIA ZUMPANO, Centro Politiche e Bioeconomia (CREA), Rete PAC. Ne discutono FEDERICA ALBANESE RUFFO, Azienda agricola Matilde Coltiva (Civita di Bagnoregio, Lazio); FLAVIA BARCA, Esperta politiche culturali, consulente organizzazioni pubbliche e private; AGNESE BENEDETTI, Sindaca di Vallo di Nera; ARIANNA BONARDI Responsabile Ufficio Turismo Comunità Montana di Valle Trompia; VALERIA GALLESE, Titolare AquiLANA Lana Italiana; STEFANIA LUSUARDI, Azienda agricola Maso Canova, Bio Distretto Valle dei Laghi (Vezzano, Trento); GIULIA MONTEPAONE, Associazione We’re South (Guardavalle, Calabria); GIOVANNA NUZZO, Casa delle AgriCulture Tullia e Gino (Castiglione d’Otranto, Puglia); SILVIA SIVINI, Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali,  UNICAL; GUGLIELMINA VIGNOLI, Azienda agricola Corte Pagliare Verdieri, Distretto biologico Casalasco Viadanese (Cremona e Mantova Lombardia); ELENA JACHIA, Direttrice Area Ambiente Fondazione Cariplo. La terza sessione “Communitas” la sfida territoriale dell’economia sociale e circolare realizzato nell’ambito del progetto R.A.D.I.C.I. finanziato dalla Regione Marche con risorse del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione con Forum terzo settore Marche, Csv Marche, Legambiente Marche. Introduce e coordina LUIGINO QUARCHIONI, Portavoce Forum Terzo Settore Marche. Ne discutono FABIO ALESSANDRELLI, Presidente cooperativa Opera; SIMONE BUCCHI, Forum Terzo settore Marche; MARCO CIARULLI, Presidente Legambiente Marche; PAOLO GOBBI, Presidente CSV Marche; MERY MARZIALI, Sindaca di Monterubbiano; DIEGO MANCINELLI, Presidente cooperativa COOSS Marche; FRANCA POLI, Presidente Comunanza Agraria Propezzano; MARCO REGNICOLI, Presidente Bottega del Terzo Settore Ascoli; VALERIO VALERIANI, Coordinatore Ambiti Sociali Territoriali XVI - XVII – XVIII. Il secondo giorno, venerdì 21 novembre, la quarta sessione si apre con “La ricchezza del bosco. Bilanci pubblici, patrimoni privati e beni comuni” in collaborazione con Ifel e Commissario straordinario ricostruzione Sisma 2016. Presiede CINZIA CECCHINI, Presidente Accademia Georgica di Treia. Le relazioni introduttive di PAOLO PIGLIACELLI, Comitato Scientifico Fondazione Symbola; FRANCESCO MONACO, Capo Dipartimento Fondi Europei e investimenti territoriali IFEL; TOMMASO DAL BOSCO, Direttore generale Federbim. Ne discutono FILIPPO BENEDETTI, Responsabile Relazioni Istituzionali e Internazionali FederlegnoArredo; ANTONIO BRUNORI, Segretario generale PEFC Italia; MARCELLA CIPRIANI, Presidente Cooperativa di Comunità Fanesia; BARBARA DILETTI, Amministrazione Usi Civici Rocca Santa Maria; LINO GENTILE, Sindaco di Castel Del Giudice; GABRIELE LOCATELLI, Funzionario Settore Foreste; MARCO MARCHETTI, Università La Sapienza di Roma, Presidente Fondazione AlberItalia; MARCELLO MIOZZO, Presidente D.R.E.AM. Italia; ANTONIO NICOLETTI, Responsabile nazionale Aree Protette e biodiversità di Legambiente; RAOUL ROMANO, Primo Ricercatore Osservatorio Foreste Centro Politiche e bioeconomia del CREA; DAVIDE PETTENELLA, Università degli studi di Padova; LUCA POSSANZINI, Presidente Consorzio Marche Verdi, Presidenza Legacoop Marche; ALESSANDRA STEFANI, Presidente Cluster Italia Foreste Legno. Conclude GUIDO CASTELLI, Commissario straordinario Sisma 2016. La quinta sessione “Siamo green communities. Rete di reti. Perché non possiamo restare nell’io. Il noi che ci salva” dell’Assemblea dei Sindaci e degli Enti delle Green Community nell’ambito del Progetto ITALIAE del Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Atelier di sperimentazione e accompagnamento delle Green Communities. Coordina MARCO BUSSONE Presidente nazionale Uncem. Saluti GIUSEPPE AMICI, Presidente Uncem Marche, Presidente Unione Montana del Tronto e Valfluvione. Introduce GIAMPIERO LUPATELLI, Economista territoriale. Intervengono ELISA SABBATINI, Sindaco di Castel Ritaldi, Presidente Unione dei Comuni Terre dell’Olio e del Sagrantino; FAUSTO GIOVANNELLI, Presidente Parco nazionale Appennino Tosco-Emiliano; MASSIMO SARGOLINI, Direttore della Scuola di Architettura e Design, Professore ordinario di Urbanistica presso la Scuola di Architettura e Design “Eduardo Vittoria” dell’UNICAM,  ADOLFO MARINANGELI, Sindaco di Amandola; ANTONELLA CARTOLANO e PIETRO D’ANGELO , Coordinatori Green Community della Comunità Montana Bussento Lambro e Mingardo; ROBERTO COLOMBERO Sindaco di Marmora, Presidente Uncem Piemonte; STEFANO MICHELI, Sindaco di Rocca Sinibalda e  coordinatore Green Community; LUCA LO BIANCO, Esperto di Sviluppo locale, coordinatore del Rapporto Montagne Italia 2025; GIANLUIGI GIANNETTI, Sindaco di Fivizzano, Coordinatore Green Community; GIAMPIERO FELICIOTTI, Presidente Unione montana  Monti Azzurri e Coordinatore Green Community; EMANUELA DUTTO, Esperta di Sviluppo locale; MOSÈ SQUARZON, Sindaco del Comune di Monte di Malo, Presidente Unione Montana Pasubio Piccole Dolomiti, coordinatore Green Community; LUIGI SAMMARTINO, Direttore tecnico Consorzio CIVETA, coordinatore Green Community; RAFFAELLA MARIANI, Sindaca di San Romano in Garfagnana, coordinatore Green Community; LUCA VELTRI, Esperto di Sviluppo locale; MAURO VIGNOLA, Sindaco di Bobbio Pellice, Presidente Unione montana del Pinerolese; GIOVANNI VETRITTO, Direttore generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Affari regionali e Autonomie, Ufficio Politiche urbane della Montagna. La sesta sessione “GENIUS LOCI l’intelligenza artificiale per l’innovazione sociale e territoriale” in collaborazione con Università di Macerata e VRAI Vision Robotics & Artificial Intelligence Lab. Introduce e modera ROBERTO DI VINCENZO, Amministratore Fondazione Symbola. EMANUELE FRONTONI, Ordinario di Informatica Università di Macerata e co-director del VRAI Vision Robotics & Artificial Intelligence Lab ne discute con GIORDANA CAMERATA, Consulente e formatrice sostenibilità sociale d’impresa; PAOLO MANFREDI, Consulente per la trasformazione digitale e i progetti speciali di sistema di Confartigianato Imprese nazionale; ROBERTO PIERDICCA, Associato in Geomatica presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Architettura, Università Politecnica delle Marche; ANDREA TABOCCHINI, Fondatore di ATA Andrea Tabocchini Architecture. Il terzo giorno, sabato 22 novembre, la settima sessione “Le radici del futuro” con i saluti FRANCO CAPPONI, Sindaco Città di Treia; NAZZARENO MARCONI, Vescovo di Macerata; GINO SABATINI, Presidente Camera Commercio delle Marche. Modera NICOLETTA TILIACOS, Giornalista. Ne discutono MARISA ABBONDANZIERI, Sindaca di Arcevia; IRENE BONGIOVANNI Presidente Nazionale Confcooperative Cultura, Turismo e Sport; ALDO BONOMI, Direttore Aaster; MARCO BUSSONE Presidente nazionale Uncem; GUIDO CASTELLI Commissario straordinario Sisma 2016; FABRIZIO CURCIO Commissario straordinario alla Ricostruzione post alluvione in Emilia Romagna, Marche e Toscana; PIERCIRO GALEONE, Direttore IFEL (Istituto per la Finanza e l’Economia locale) Fondazione dell’Anci; GIOVANNI LEGNINI Commissario straordinario per la Ricostruzione ad Ischia; PIETRO MARCOLINI, Assessore alla Progettualità Comune di Fabriano; GIANFRANCO PEDERZOLLI Presidente Federbim. Conclude ERMETE REALACCI, Presidente Fondazione Symbola.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SCARICA L’ARTICOLO IN PDF
A Treia il 20 novembre al via la XIII edizione delle Giornate della Soft Economy

Devi accedere per poter salvare i contenuti