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Il nostro legno arredo è secondo al mondo per surplus commerciale (10mld). E siamo campioni europei nell'industria del mobile grazie ai distretti industriali: 2 delle 3 principali regioni produttrici di mobili nell'UE sono italiane. Sono alcuni dati de "10 verità sulla competitività italiana - Focus di FederlegnoArredo" di Fondazione Symbola, Unioncamere, federlegno e Fondazione Edison.

   LE 10 VERITA’ SULLA COMPETITIVITÀ ITALIANA – FOCUS LEGNO ARREDO
DI SYMBOLA, UNIONCAMERE, FONDAZIONE EDISON E FEDERLEGNOARREDO 

IL NOSTRO LEGNO ARREDO E’ SECONDO AL MONDO PER SURPLUS COMMERCIALE (10 MLD) 

SIAMO CAMPIONI EUOPEI NELL’INDUSTRIA DEL MOBILE GRAZIE AI DISTRETTI INDUSTRIALI: 2 DELLE 3 PRINCIPALI REGIONI PRODUTTRICI DI MOBILI NELL’UE SONO ITALIANE 

L’ARREDO MADE IN ITALY E’ PRIMO IN EUROPA PER INVESTIMENTI IN R&S (56,4 MLN) E GENERA UN VALORE AGGIUNTO DI QUASI 5 MILIARDI DI EURO 

REALACCI: “PER AFFRONTARE LA CRISI L’ITALIA DEVE FARE L’ITALIA”

Roma, 2 marzo 2015. Dal 2008 al 2013 l’Italia ha incrementato l’export del 16,5% facendo meglio di Germania (11,6%) e Francia (5,9%). Non a caso siamo tra i soli 5 paesi al mondo che vantano un surplus commerciale manifatturiero superiore a 100 miliardi di dollari. In questo quadro di eccellenza, uno dei settori trainanti dell’economia e dell’export nazionale è il legno arredo. Con oltre 10 miliardi di surplus, l’industria italiana del mobile è seconda nella graduatoria mondiale che misura il saldo della bilancia commerciale, preceduta solamente dalla Cina. Il nostro legno arredo  è ai vertici dell’UE per saldo commerciale, risultando primo, secondo o terzo per attivo commerciale con l’estero in ben il 60% dei prodotti del settore. Con 56,4 milioni di euro investiti, inoltre, può vantare anche il primato europeo per spesa in Ricerca e sviluppo.

È quanto emerge dal dossier “10 verità sulla competitività italiana – Focus sul settore Legno Arredo” di Fondazione Symbola, Unioncamere, FederlegnoArredo e Fondazione Edison, il cui coordinatore scientifico è Marco Fortis. Un documento che non nasconde le difficoltà del Paese, messo alla prova da anni di crisi, da un mercato interno che non riesce a sostenere il sistema produttivo e da problemi antichi che vanno ben oltre il pesante debito pubblico: la diseguaglianza nella distribuzione della ricchezza, la mancanza di lavoro, il peso delle mafie e di una corruzione mai contrastata adeguatamente, una burocrazia spesso soffocante, il Sud che perde contatto con il resto del Paese. Ma che al contempo sa individuare le potenzialità e i punti di forza del sistema Italia. Come il grande slancio dell’export, in grado di far valere la qualità del made in Italy con concorrenti agguerriti su mercati nuovi e molto promettenti. Per trovare la via capace di traghettarci oltre la tempesta perfetta di questa crisi.

“Rimediare - spiegano infatti gli estensori del rapporto nella premessa - non è facile, ma è alla nostra portata. Serve però un’idea di futuro. E’ indispensabile acquisire la consapevolezza dei nostri punti di forza, per mobilitare i talenti e le energie migliori. Siamo immersi nella bellezza, che sappiamo portare nei nostri prodotti grazie alla forza della nostra cultura”.

“In questo dossier – sottolinea Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola - c’è un’idea di futuro per l’industria del mobile che vale per tutta la nostra economia, esperienze che possono diventare l’avanguardia di un nuovo modello di sviluppo: più sapere e innovazione, meno risorse consumate e meno inquinamento, con ambiente e green economy che diventano driver del cambiamento. Su questo terreno l’Italia è in campo ed è forte se asseconda la propria vocazione a produrre bellezza e qualità, se riconosce i propri talenti e li accompagna con la ricerca e le nuove tecnologie. Non è affatto una sfida facile né scontata:  per farcela l’Italia deve fare l’Italia”. 

“Il legno arredo, uno dei settori trainanti del made in Italy – commenta Roberto Snaidero, presidente di FederLegnoArredo - è un’industria che, mentre coltiva la maestria di generazioni di artigiani, sa guardare al futuro. Non a caso è prima in Europa per spesa in ricerca e sviluppo. Grazie ai nostri saperi sappiamo fare cose che il mondo ama. E grazie alla vitalità dei territori e delle comunità sappiamo mantenere vivi i nostri saperi antichi – un legame preziosissimo con la tradizione – e sappiamo rinnovarli con le nuove tecnologie, la creatività, la green economy, il web. Ed è proprio questa la chiave del nostro successo”.

Eccoli allora i punti di forza del settore mobile messi nero su bianco dal Focus Legno Arredo delle 10 verità sulla competitività italiana

L’industria italiana del legno arredo è seconda al mondo per surplus commerciale. Con 10 miliardi di surplus l’industria italiana del Legno Arredo è seconda nella graduatoria internazionale per saldo della bilancia commerciale, preceduta solamente dalla Cina (83,4 miliardi) ma davanti ai competitor polacchi (8,4 miliardi), vietnamiti (5 miliardi), messicani (4,7 miliardi) e tedeschi (-1,6 miliardi). [Fonte: Fondazione Edison su dati ITC e UN COMTRADE]

L’Italia è ai vertici dell’unione europea nel 60% dei prodotti del settore legno arredo. L’Italia si trova ai vertici della UE 28 per saldo commerciale per 22 prodotti dei 37 internazionalmente censiti del settore Legno Arredo, relativi all’industria del mobile, porte, finestre e apparecchi per l’illuminazione (indice Fortis-Corradini, Fondazione Edison). [Fonte: ISTAT, EUROSTAT e UN COMTRADE]

L’Italia è leader europeo nel legno arredo grazie ai distretti industriali. L’eccellenza manifatturiera italiana del Legno Arredo ha una forte matrice territoriale. Due delle tre principali regioni produttrici di mobili dell’Unione Europea sono italiane: Veneto e Lombardia. Tra le prime 15 regioni europee produttrici di mobili ben 5 sono italiane (anche Marche, Friuli Venezia Giulia, Toscana). [Fonte: Fondazione Edison su dati EUROSTAT]

L’industria italiana del mobile è prima in Europa per investimenti in ricerca e sviluppo. Le imprese italiane dell’industria del mobile sono leader in Europa negli investimenti in R&S, precedendo, con 56,4 milioni di €, quelle inglesi (44,6), tedesche (39,9) e francesi (17,5) nella spesa all’origine della competitività per innovazione e design. [Fonte: Fondazione Edison su dati EUROSTAT]

L’industria italiana del mobile genera un valore aggiunto che vale quanto quelli di Francia, Spagna e Svezia sommati assieme. Nonostante il deficit strutturale di materie prime, l’Italia grazie alle proprie competenze manifatturiere genera un valore aggiunto nell’industria del mobile (4,9 miliardi di €) di gran lunga superiore a quello di molti paesi naturalmente ricchi di materie prime legnose (come Francia, 2,3 miliardi, Spagna, 1,8 miliardi, Svezia, 900 milioni di €).[Fonte: Fondazione Edison su dati EUROSTAT]

Il dossier si può scaricare a questo link http://bit.ly/10verità_focuslegnoarredo

 

Ufficio stampa Symbola – Laura Genga, 380/7067441

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