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Questo libro è dedicato ai luoghi: una dimensione della vita sociale, economica, culturale e politica di organizzazioni, persone e comunità che sembrava perduta o molto indebolita e che invece è ancora tra noi, rigenerata in forme nuove. Negli ultimi anni, infatti, sono sorte, sempre più numerose, iniziative che hanno catalizzato e addensato intorno a spazi spesso abbandonati o sottoutilizzati nuove relazioni tra attori diversi con l’obiettivo di individuare destinazioni d’uso che rispondessero meglio alle s de sociali che caratterizzano la nostra epoca. Un processo di riuso che trasforma spazi svuotati di relazioni in luoghi dove si addensano significati che alimentano nuove forme di vita ed economia comune. Non è una questione che riguarda solo beni materiali. Anche gli spazi del digitale si prestano a operazioni di rigenerazione sociale, spesso in sinergia con la dimensione offline. In sintesi i luoghi sono spazi fisici e
virtuali dove relazioni sociali, economiche e tecnologiche producono significati condivisi.

Questo florilegio di iniziative – dalle social street ai distretti di economia solidale, dalle cooperative di comunità ai contratti di rete tra piccole e medie imprese territoriali – scaturisce non solo da esigenze particolari che riguardano un determinato contesto, o una specifica classe di beni immobili o di asset digitali. Una delle conseguenze della globalizzazione, solo in apparenza paradossale, è quella di aver fatto risorgere l’importanza della dimensione territoriale e comunitaria. Mentre nella stagione precedente era quello nazionale il livello di governo a cui fare
riferimento, oggi sono i territori, i quartieri, le periferie i luoghi privilegiati in cui si sperimentano innovazioni sociali, da cui provengono i più significativi impulsi allo sviluppo e al benessere. La globalizzazione dunque non solo non ha fatto scomparire l’importanza del territorio ma lo ha rilanciato, e ciò nel senso che mai come oggi la creazione di valore si gioca a livello di geocomunità. Solo no a pochi anni fa la competizione riguardava le singole imprese, che potevano uscirne vincitrici o perdenti, ma ciò che sta succedendo in questa fase storica è che il destino delle imprese è legato a quello del loro territorio. La chiave del successo imprenditoriale è quindi correlata alla dimensione di luogo. La capacità delle imprese di costruire e abitare nuovi contesti di relazioni sociali riguarda sempre meno azioni estemporanee di responsabilità sociale e influenza sempre più i loro KPI oltre a funzioni chiave come ricerca e sviluppo, organizzazione dei processi produttivi, accountability, governance. Un esito che, inevitabilmente, ride nisce la catena del valore in un’ottica più condivisa e coesiva. Una trasformazione epocale che da esperienze pioniere e di nicchia del settore non profit e dell’impresa sociale arriva fino al cuore del capitalismo.

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Cambiare? Innovare? Crescere? Si può, ma solo partendo dai luoghi - Linkiesta.it

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