Da sfida del futuro a impegno per il presente: come in altri settori, nel campo del design crescono le imprese che scelgono modelli sostenibili e aumentano la propria competitività con effetti positivi su fatturato, export e occupazione. Qui vi raccontiamo le storie di aziende consapevoli, orgogliose di avere un ruolo nella transizione ecologica. Dal riuso all'attenzione al territorio, tutto punta verso la circolarità L'eco-design non è una moda passeggera. Secondo il recentissimo report Design Economy di Symbola, la Fondazione per le qualità italiane, sul fronte delle competenze il 55,1 per cento delle 30.000 imprese del settore nostrane oggi dichiara di possedere una competenza di 'medio' livello sulla sostenibilità e di 'alto' livello nel 33,9 per cento dei casi; poco più dell'i l per cento ritiene di avere un livello di competenza basso o quasi nullo. Spiega Ermete Realacci, presidente di Symbola: "Nel pieno di una transizione verde e digitale, accelerata dalla pandemia e dall'invasione dell'Ucraina, il design è chiamato nuovamente a dare forma, senso e bellezza al futuro. Molti aspetti della nostra vita, così come molti settori, cambieranno: dalla metamorfosi della mobilità verso modelli condivisi, interconnessi ed elettrici, ai processi di decarbonizzazione e dell'economia circolare che stanno modificando l'industria e le relazioni di filiera, arrivando ai prodotti che, in un contesto di risorse sempre più scarse, dovranno essere riprogettati per diventare più durevoli, riparabili, riutilizzabili". Di necessità virtù? Certo, ma non solo: "Affrontare con coraggio la crisi climatica rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d'uomo e per questo più capace di futuro". Nelle pagine che seguono abbiamo selezionato ventitré aziende del settore impegnate, a vario titolo, in buone pratiche di sostenibilità, e vi raccontiamo le loro storie. Mescolando in dosi generose onestà e coraggio, ciascuna si muove audace ma senza tradire il proprio spirito.