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Non è solo il luogo più centrale e antico di Parigi, caro a Victor Hugo e anche a poeti italiani (Palazzeschi), turchi (Hikmet), russi (Mandentam) e di ogni dove. La catastrofe ha innescato però una reazione controintuitiva: l'uso del legno non è stato bandito, al contrario incoraggiato. Il materiale tradizionalmente più infiammabile oggi infatti non lo è più grazie al legno lamellare, frutto di un processo di incollaggio a pressione che lo rende ottimo nelle prestazioni meccaniche, nell'anti-sismica, nella resistenza al vento. La resistenza al fuoco è infatti pari o superiore a quella di strutture in acciaio o in calcestruzzo armato, cosa che sarebbe stata molto utile in California dove sono bruciate migliaia di case in vecchio legno naturale. L'uso del lamellare è crescente non solo nell'ile-de-France, ma anche in Italia dove pure non esiste una vera filiera del legno se non in alcune zone (Trentino, Friuli) sebbene da anni le fondazioni Federlegno-Arredo e Symbola si battano per la costituzione di qualcosa di simile nel nostro Appennino, in modo da avviare in parallelo un'azione di controllo del territorio abbandonato e un'economia circolare made in Italy - di recente il commissario alla ricostruzione dal sisma del 2016 Guido Castelli ha recepito alcune norme in tal senso, il nuovo presidente di Confindustria Emanuele Orsini viene da Federlegno. Nel Mind (Milano Innovation district, l'area del vecchio Expo) è appena sorta la torre Zenith in legno di tredici piani progettata dallo studio Pivarch. A Parigi invece, nel 13 arrondissement vicino cioè a Ivry-sur-Seine e alle due nuove torri metalliche Duo di Jean Nouvel, c'è la nuova torre Wood up alta ben cinquanta metri per sedici piani, progettata dallo studio LAN di Benoit Jallon e Umberto Napolitano. Si tratta di un edificio dove non c'è praticamente nulla di standardizzato perché nessuno ha usato il legno in così vasta scala, in particolare il faggio, trasportato dalla Normandia su delle chiatte. Non che il legno possa essere la soluzione di tutti i mali, va usato in modo responsabile, certo, "una volta radicalizzata una risposta, non è più quella giusta. L'ambizione finale di LAN era quella di intraprendere un'esplorazione di ciò che significa costruire alloggi collettivi oggi. Mettere insieme 132 appartamenti significa creare una comunità che ha bisogno di spazi comuni", dice Napolitano, perciò LAN ha aperto una grande terrazza comune di 300 metri quadri a mezza altezza aperta a tutti i residenti. Anche se Wood up è sulla Senna, richiama molto il Municipio per Aprilia del 1936 di Adalberto Libera, dalla forma cubica e in rosso acceso come nei quadri metafisici dell'epoca. La fredda luce parigina attenua il tono metafisico del Wood up, ma di certo il modernismo mediterraneo è ben presente nell'orizzonte di LAN, come testimoniano i volumi Napoli Super Modero (2020) e il più recente 29 Projects (2024), entrambi pubblicati dalla zurighese Park Books. Manuel Orazi Studio LAN, torre Wood Up, Parigi.

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Una torre francese tutta di legno - Manuel Orazi | Il Foglio

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