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“Acqua futura” è il titolo dell’appuntamento promosso in collaborazione con Gruppo Tea all’interno del Seminario di Mantova di Fondazione Symbola e durante il quale è stato conferito un riconoscimento all’impegno civile sull’acqua alla Cooperativa C.A.B.Ter.Ra per essersi offerta, durante l’alluvione in Romagna nel 2023, di far allagare centinaia di ettari dei suoi terreni per salvare Ravenna, la sua comunità, i suoi mosaici. Uno straordinario esempio di solidarietà e senso civico, di impegno e sacrificio per il bene del proprio territorio, martoriato da una calamità naturale. All’interno del dibattito, al quale hanno partecipato i “Nobel” dell’Italia Riccardo Valentini, Past – President SISC e Andrea Rinaldo, Ordinario di Costruzioni idrauliche all’Università di Padova, si è evidenziato che l’acqua è una risorsa limitata e a questo si aggiungono gli effetti della crisi climatica, che agiscono direttamente sul ciclo idrologico e sulla disponibilità di risorsa idrica.

ACQUA FUTURA

 

L’ISPRA STIMA PER IL NOSTRO PAESE UN RANGE DI RIDUZIONE DELLA DISPONIBILITÀ ANNUA DI ACQUA TRA IL 10% E IL 40% NELLA PROIEZIONE AL 2100 NEL CASO IN CUI I LIVELLI DI EMISSIONE DEI GAS SERRA MANTENGANO GLI ATTUALI LIVELLI

OLTRE A CONTRASTARE LA CRISI CLIMATICA È NECESSARIO INVESTIRE NELL’EFFICIENZA

OCCORRE AUMENTARE DEL 50% GLI INVESTIMENTI ANNUALI, PASSANDO DA 4 A 6 MILIARDI, ANCHE PER POTENZIARE L’INTERCONNESSIONE TRA LE RETI ACQUEDOTTISTICHE, REALIZZARE NUOVI INVASI E MIGLIORARE LA CAPILLARITÀ DEL SISTEMA DI DEPURAZIONE

AD ESEMPIO IN SICILIA MANCA L’ACQUA NON SOLO PER SICCITÀ MA PER ABBANDONO DI DIGHE, RETI DI ACQUEDOTTO, IMPIANTI, DEPURATORI

BISOGNA INCENTIVARE IL RIUSO DELLE ACQUE DEPURATE NEI CICLI PRODUTTIVI: SOLO NEL SETTORE AGRICOLO POTREBBE PASSARE DALL’ATTUALE 4% AL 18%

REALACCI (FONDAZIONE SYMBOLA): PER AFFRONTARE LA SICCITÀ DOVUTA ANCHE ALLA CRISI CLIMATICA SERVONO POLITICHE LUNGIMIRANTI E MISURE DI BREVE, MEDIO E LUNGO PERIODO. LA DIFESA DELL’ACQUA VA DI PARI PASSO CON LA COSTRUZIONE DI UN’ECONOMIA SOSTENIBILE E PIÙ A MISURA D’UOMO COME AFFERMA IL MANIFESTO DI ASSISI

 

GHIZZI (GRUPPO TEA): L’ACQUA DEL FUTURO E’ UN’ACQUA CHE VUOLE POLITICHE DI GESTIONE CONDIVISE. LA PROPOSTA FA LEVA SU INVESTIMENTI, EFFICIENZA, RIUSO, COMUNICAZIONE E INNOVAZIONE. 

 

Mantova, 27 giugno 2024“Acqua futura” è il titolo dell’appuntamento promosso in collaborazione con Gruppo Tea all’interno del Seminario di Mantova di Fondazione Symbola e durante il quale è stato conferito un riconoscimento all’impegno civile sull’acqua alla Cooperativa C.A.B.Ter.Ra per essersi offerta, durante l’alluvione in Romagna nel 2023, di far allagare centinaia di ettari dei suoi terreni per salvare Ravenna, la sua comunità, i suoi mosaici. Uno straordinario esempio di solidarietà e senso civico, di impegno e sacrificio per il bene del proprio territorio, martoriato da una calamità naturale. All’interno del dibattito, al quale hanno partecipato i “Nobel” dell’Italia Riccardo Valentini, Past – President SISC e Andrea Rinaldo, Ordinario di Costruzioni idrauliche all’Università di Padova, si è evidenziato che l’acqua è una risorsa limitata e a questo si aggiungono gli effetti della crisi climatica, che agiscono direttamente sul ciclo idrologico e sulla disponibilità di risorsa idrica. L’Ispra stima, per esempio, per il nostro Paese un range di riduzione della disponibilità annua di acqua tra il 10% (proiezione a breve termine) nel caso si adotti un approccio di mitigazione aggressivo nella riduzione delle emissioni di gas serra, e il 40% (che arriva fino al 90% per alcune zone del Sud Italia) nella proiezione al 2100 nel caso in cui i livelli di emissione dei gas serra mantengano gli attuali livelli. In Italia la percentuale di acqua immessa nelle reti idriche che si disperde lungo il tragitto che la porta nelle case si attesta in media al 42%.  Ad esempio, in Sicilia manca l’acqua non solo per la siccità ma per abbandono di dighe, reti di acquedotto, impianti, depuratori. In Sicilia non manca l’acqua, mancano le infrastrutture per immagazzinarla, distribuirla, utilizzarla con efficienza e risparmio e poi depurarla.

L’obiettivo è di aumentare del 50% gli investimenti annuali, passando da 4 a 6 miliardi, anche per aumentare l’interconnessione tra le reti acquedottistiche, realizzare nuovi invasi e potenziare la capillarità del sistema di depurazione. Negli ultimi 10 anni gli investimenti sono aumentati del 94%, arrivando a 64 euro annui per abitante. Occorre accrescere il riuso delle acque depurate nei cicli produttivi, che solo nel settore agricolo potrebbe passare dall’attuale 4% al 18%. L’obiettivo è quello di ridurre mediamente le perdite del 3% nei prossimi 2 anni. Negli ultimi 5 anni le perdite idriche percentuali sono state ridotte del 4,4%.

“Per affrontare la siccità dovuta anche alla crisi climatica – afferma Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola - servono politiche lungimiranti e misure di breve, medio e lungo periodo. La difesa dell’acqua va di pari passo con la costruzione di un’economia sostenibile e più a misura d’uomo come afferma il Manifesto di Assisi. Il tema dell’acqua chiama in causa molti soggetti: dalle utenze all’assetto del territorio evocando la necessità di nuove sinergie. Una sinergia che compatti i comuni interessi tra famiglie e imprese, tra industria e agricoltura, tra distribuzione e infrastruttura, tra Enti locali e Utilities. È urgente fare rete per ottimizzare le reti idriche. Per questo abbiamo convocato qui a Mantova con Gruppo Tea tanti attori a confrontarsi: associazioni, imprese, enti locali e Utilities. Infatti, la sfida è l’innovazione produttiva che consente di aumentare la qualità e la competitività diminuendo i consumi”.

Massimiliano Ghizzi, presidente Gruppo Tea: “Si parla di emergenza acqua, le cui cause sono lo spreco, l‘inquinamento, la siccità, la crescita della popolazione e l‘aumento dei consumi. È tempo di agire subito, in maniera sinergica, per dare risposte efficaci, anche alla luce degli ultimi eventi legati al cambiamento climatico che, in un Paese come il nostro, caratterizzato da un dissesto idrogeologico diffuso, producono spesso effetti ancora più devastanti. Durante l’incontro di oggi abbiamo lanciato una proposta condivisa dai vari attori, con azioni sinergiche da realizzare sul ciclo idrologico e sulla disponibilità di risorsa idrica, muovendo diverse leve: investimenti, riuso, efficienza e continuità del servizio. Fondamentale, inoltre, la diffusione di una cultura dell’acqua: la proposta è di sviluppare campagne nazionali finalizzate alla sensibilizzazione su un uso consapevole della risorsa idrica e di valorizzazione della qualità erogata”.

 

 

scelti per te

Grande partecipazione al bando “10 tesi per la sostenibilità”. Sono ad oggi oltre 1300 tesi da tutta Italia. Fino al 31 gennaio è online il bando di concorso. È un’iniziativa promossa da Fondazione Symbola, Unioncamere e Luiss con il sostegno di Deloitte Climate & Sustainability, il patrocinio della Conferenza dei Rettori (Crui) e la collaborazione del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, della Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile (RUS) e del Consorzio Interuniversitario nazionale per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali (Instm) volta a premiare 10 tesi provenienti da tutte le discipline, sia umanistiche che scientifiche, che abbiano forti e originali riferimenti al principio della sostenibilità.

La COP28 di Dubai è andata meglio di come molti temevano. L’intesa raggiunta è nel solco degli accordi di Parigi e per la prima volta pone esplicitamente il problema dei combustibili fossili. È giusta la scelta dell’Europa di puntare su coesione, transizione verde e digitale per costruire un’economia più a misura d’uomo e per questo più forte. Dopo Dubai tocca oltre che ai governi, alla società e all’economia. L’Italia può dare un forte contributo se fa l’Italia e incrocia la green economy con la qualità, l’innovazione, la bellezza.

La COP28 di Dubai è andata meglio di quanto si potesse pensare. Ora tocca oltre che ai governi, alla società e all’economia. L’intesa raggiunta tiene conto di tutti gli aspetti più rilevanti dell’accordo di Parigi. Questi appuntamenti sono importanti per indicare la direzione, ma la partita vera si gioca nel campo dell'economia e della società. È giusta la scelta dell’Europa di puntare su coesione, transizione verde e digitale per costruire un’economia più a misura d’uomo e per questo più forte. Anche per questo sono inaccettabili i ritardi sullo sviluppo delle fonti rinnovabili nel nostro Paese.

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