Aumentano le imprese che scommettono sulla coesione -2- Mantova, 13 giu. (askanews) - "Le imprese hanno capito il valore della coesione: essere propense a mettersi in relazione con istituzioni, clienti, dipendenti, comunità - dichiara Gian Maria Gros - Pietro, presidente Intesa SanPaolo - anche con aziende concorrenti se utile alla crescita, in una logica di filiera e di collaborazione - incide in termini di fatturato, occupazione, produzione ed export. Intesa Sanpaolo promuove questo modello di rete, accompagnando le imprese verso i propri obiettivi di transizione e mettendo a loro disposizione 200 miliardi di euro entro il 2028. Il rapporto della Fondazione Symbola evidenzia come la coesione porti compattezza e solidità al tessuto imprenditoriale, oltre a essere un ancoraggio di competitività per le imprese, elementi tanto più necessari in tempi di incertezza". "Il rapporto mostra come la coesione sia non solo un valore sociale - Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere - ma anche una leva economica. Nei territori a maggiore coesività, infatti, la povertà si mantiene costantemente al di sotto della media nazionale e anche il valore aggiunto pro-capite appare più elevato (38mila euro rispetto ai 28mila dei territori meno coesivi). Nelle aree più coesive, inoltre, si rileva anche una maggiore generatività d'impresa: il tasso di iscrizioni delle imprese è del 5,7% contro il 5,3% dei territori a minore presenza di imprese coesive). La capacità di creare relazioni solide con stakeholder, istituzioni e comunità si traduce in imprese più dinamiche, aperte all'innovazione e capaci di generare opportunità. Favorire la coesione significa, quindi, rafforzare la competitività dei territori e sostenere uno sviluppo più equo e duraturo". Il rapporto contiene esempi di imprese come Angelini Industries, che grazie alla coesione con le università è riuscita a formare e intercettare nuovi talenti; storie che raccontano come l'alleanza tra imprese e terzo settore possa trasformare l'accoglienza dei migranti, nel caso dell'Azienda agricola biologica Caravaglio, o la solidarietà, nel caso del Gruppo Arena, in competitività aziendale; collaborazioni tra imprese e mondo della finanza che hanno permesso a ICAM di crescere nel mercato globale o di consolidare la propria filiera, come anche nel caso di Fileni; storie di imprese come SBF-VISA GROUP, leader nel mercato delle giostre co-progettando con i clienti, come Lil Milan, che grazie a dialogo e ascolto è riuscita a co-creare valore con la propria community, come Novamonte Gruppo SIAD, che hanno creato sinergie con le istituzioni per essere più competitivi rafforzando anche il territorio; legami tra imprese che insieme sono riuscite a migliorare qualità, sostenibilità e competitività globale - lo dimostra l'esempio del Consorzio Tutela Grana Padano - o acquisire nuove competenze, come insegna Yoomee. E quando le imprese mettono al centro del proprio modello di business la relazione con i propri lavoratori, si rafforza la competitività e migliorano le performance aziendali: lo raccontano i successi di Dal Ben e di Feralpi Group.
-2- Mantova, 13 giu. (askanews) - "Le imprese hanno capito il valore della coesione: essere propense a mettersi in relazione con istituzioni, clienti, dipendenti, comunità - dichiara Gian Maria Gros - Pietro, presidente Intesa SanPaolo - anche con aziende concorrenti se utile alla crescita, in una logica di filiera e di collaborazione - incide in termini di fatturato, occupazione, produzione ed export. Intesa Sanpaolo promuove questo modello di rete, accompagnando le imprese verso i propri obiettivi di transizione e mettendo a loro disposizione 200 miliardi di euro entro il 2028. Il rapporto della Fondazione Symbola evidenzia come la coesione porti compattezza e solidità al tessuto imprenditoriale, oltre a essere un ancoraggio di competitività per le imprese, elementi tanto più necessari in tempi di incertezza". "Il rapporto mostra come la coesione sia non solo un valore sociale - Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere - ma anche una leva economica. Nei territori a maggiore coesività, infatti, la povertà si mantiene costantemente al di sotto della media nazionale e anche il valore aggiunto pro-capite appare più elevato (38mila euro rispetto ai 28mila dei territori meno coesivi). Nelle aree più coesive, inoltre, si rileva anche una maggiore generatività d'impresa: il tasso di iscrizioni delle imprese è del 5,7% contro il 5,3% dei territori a minore presenza di imprese coesive). La capacità di creare relazioni solide con stakeholder, istituzioni e comunità si traduce in imprese più dinamiche, aperte all'innovazione e capaci di generare opportunità. Favorire la coesione significa, quindi, rafforzare la competitività dei territori e sostenere uno sviluppo più equo e duraturo". Il rapporto contiene esempi di imprese come Angelini Industries, che grazie alla coesione con le università è riuscita a formare e intercettare nuovi talenti; storie che raccontano come l'alleanza tra imprese e terzo settore possa trasformare l'accoglienza dei migranti, nel caso dell'Azienda agricola biologica Caravaglio, o la solidarietà, nel caso del Gruppo Arena, in competitività aziendale; collaborazioni tra imprese e mondo della finanza che hanno permesso a ICAM di crescere nel mercato globale o di consolidare la propria filiera, come anche nel caso di Fileni; storie di imprese come SBF-VISA GROUP, leader nel mercato delle giostre co-progettando con i clienti, come Lil Milan, che grazie a dialogo e ascolto è riuscita a co-creare valore con la propria community, come Novamonte Gruppo SIAD, che hanno creato sinergie con le istituzioni per essere più competitivi rafforzando anche il territorio; legami tra imprese che insieme sono riuscite a migliorare qualità, sostenibilità e competitività globale - lo dimostra l'esempio del Consorzio Tutela Grana Padano - o acquisire nuove competenze, come insegna Yoomee. E quando le imprese mettono al centro del proprio modello di business la relazione con i propri lavoratori, si rafforza la competitività e migliorano le performance aziendali: lo raccontano i successi di Dal Ben e di Feralpi Group.