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Sono più di 531mila le aziende italiane che negli ultimi cinque anni, tra il 2017-2021, hanno deciso di investire in tecnologie e prodotti green. Le aziende che puntano sul verde sono più dinamiche sui mercati esteri e hanno un aumento percentualmente più alto di fatturato e assunzioni. Quello che non ci si aspetterebbe di leggere è che, sul totale delle 531mila imprese che hanno effettuato eco-investimenti, 472.630 (l'89%) sono micro e piccole: rispettivamente 377.880 con una crescita del 44% dal quinquennio precedente, e 94.750, con un aumento del 36,1%. E' uno dei dati presenti nel rapporto "Artigiani del futuro" realizzato da Fondazione Symbola insieme a Confartigianato, CNA e Casartigiani. L'obiettivo del testo è quello di analizzare il ruolo del tessuto produttivo artigiano nel Paese e raccontarlo attraverso dieci dati(tra i tanti che si sarebbero potuti scegliere). Dieci primati inaspettati che verranno integrati all'inizio del 2023 con una seconda parte del rapporto dedicata alle storie dei protagonisti finora rimasti invisibili.

Artigiani e piccole imprese sono quindi i primi per investimenti verdi, innovazione green, reti di aziende di cui sono capofila, offerta turistica, patrimonio gastronomico, creatività, presenza nei piccoli Comuni, integrazione, leadership femminile e primo impiego giovanile. "Vogliamo scardinare con i numeri la visione secondo cui le micro e piccole imprese sono un punto di debolezza per il Paese a causa della loro dimensione - spiega Ermete Realacci, presidente di Fondazione Symbola - Al contrario, sono un elemento chiave per i distretti. Troppo spesso noi italiano ci facciamo leggere dagli altri ed è per questo che i dati ci sorprendono". Il rapporto evidenzia come oltre il 55% dei brevetti relativi a energie alternative e gestione di rifiuti siano stati depositati a livello europeo da micro e piccole imprese: 37% le prime e 18% le seconde. Inoltre, "le piccole" sono capofila del 96% dei contratti di rete attivati tra il 2020 e il 2021. Ma anche quando parliamo di accoglienza e turismo sono loro a reggere il sistema: nel 97% dei Comuni con strutture ricettive offrono la totalità dell'offerta. Se il nostro cibo e il nostro patrimonio artistico sono un vanto possiamo ringraziare gli artigiani: oltre il 91% delle imprese IGP sono micro, quota che arriva al 94,86% per le DOP, mentre rappresentano il 99,7% degli operatori artistici. Nei comuni con meno di 5mila abitanti sono il 99,4$ di quelle presenti sul territorio. Ma i "micro" sorprendono anche quando si parla di lavoro giovanile, inclusione e leadership femminile. In esse si concentra oltre l'80% dell'occupazione straniera attiva in Italia. la quota delle microimprese guidate dalle donne è del 22,5% (1 azienda su 5): più del doppio di quella di medie e grandi, che si fermano al 9,4%, mentre le piccole sono a quota 15% (1 su 6). Senza contare che il 68% dei giovani trova qui la prima occupazione nel privato.

Brevetti, lavoro, arte e turismo. I 10 primati delle piccole imprese | Corriere della Sera

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