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C'è ancora tanta vita in montagna Nel rapporto sulle Aree interne spiccano la Le aree montane sono più attrattive rispetto al passato, ma ci sono ancora molti aspetti che devono essere affrontati e su cui investire. Sono questi gli elementi che emergono dal 'Rapporto Montagne Italia 2025' realizzato da Uncem, che sarà presentato pubblicamente oggi ad Amandola nella sala consiliare alle 21, grazie al supporto degli interventi degli illustri relatori: Adolfo Marinangeli, sindaco di Amandola; Giuseppe Amici, presidente Uncem Marche; Fabrizio Vergari, presidente Unione montana Sibillini; Giampiero Lupatelli, economista; Luca Lo Bianco, curatore del rapporto; Antonio Nicoletti, Lega mbiente; Fabio Renzi, segretario Fondazione Symbola; Marco Bussane, presidente nazionale Uncem. La diminuzione di popolazione fra Sibillini e Vallata del Tronto è ancora sensibile ripresa di Montefeltro e Metauro. In chiaroscuro il sud tanti, di cui 26,4 sono agricole, la presenza di aziende a gestione rosa è percentualmente alta mentre quella giovanile ancora molto bassa. La percentuale di territorio ancora ricoperta da foreste si aggira intorno al 50% e la percentuale di attività e personale impegnate nell'attività turistica sono in aumento. In sostanza, come spiegato a più voci dai vari relatori, sembra che nella zona montana ci sia un ritorno della popolazione dettato da migliori condizioni di vita, ma resta ancora un gap molto alto fra le aree interne e la costa, con due velocità molte differenti, specialmente per i servizi: sanità, trasporti pubblici sono meno capillari, nel caso dei trasporti non sempre garantiti. Problema istruzione, le pluriclassi possono andare bene in alcune condizioni, ma forse sarebbe il caso di valutare nuove forme educative. Il turismo può portare alla creazione di nuove professioni che prima non esistevano, e su cui bisogna investire. Alessio Carassai Guido Castelli, Commissario per la ricostruzione post-sisma. Ieri mattina si è tenuta una conferenza tecnica rivolta agli addetti ai lavori che hanno snocciolato e commentato alcuni dei dati contenuti nel 'Rapporto Montagne 'tali', nel territorio montano marchigiano, diviso in 10 comparti, si evidenziano alcuni aspetti importanti. Primo fra tutte la popolazione montana nelle aree a nord delle Marche: Una veduta dell'Appennino in Montefeltro e Metauro c'è stato un incremento sensibile della popolazione, mentre a sud Sibillini e Vallata del Tronto descrivono ancora un forte calo demografico. Il tasso di occupazione media in rapporto alla popolazione montana si aggira con una forbice fra il 41% e il 43%.

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C'è ancora tanta vita in montagna | Il Resto del Carlino

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