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Innovazione. Olivero (Politecnico Torino): la comunità energetica per ora non prevede condivisione ma un accordo di collaborazione tra i paesi

Sono i tre borghi italiani ai confini con Mentone (11mila abitanti), in Francia, e con Pigna e Olivetta San Michele (circa 800 abitanti in tutto), i protagonisti della prima Comunità energetica rinnovabile (Cer) transfrontaliera, un progetto pilota. Qualsiasi atto, che farà il giro di firme tra i sindaci e che dovrebbe essere firmato entro fine anno, nasce dall’accordo messo in campo tra i Comuni italiani e francesi, compagnia italiana e francese e Regione Piemonte, per trovare soluzioni condivise sulla produzione e consumo dell’energia elettrica.
«Non si tratta della nascita di una vera e propria Cer transfrontaliera – spiega Francesco Olivero del Politecnico di Torino – perché la normativa attuale non lo consente. È però un importante passo avanti nella collaborazione su tematiche energetiche tra enti locali di Stati diversi».

L’accordo prevede che i borghi italiani (Pigna, Olivetta San Michele) contribuiscano all’installazione dei pannelli e all'infrastruttura condivisa per la produzione di energia rinnovabile, mentre la Francia supporterà la gestione e garantirà parte della distribuzione.
L’obiettivo è di aprire la strada alla creazione di comunità energetiche tra paesi europei, quando la normativa lo permetterà.
«Abbiamo già diverse realtà interessate a replicare il modello – continua Olivero – dai confini alpini fino a quelli istriani. È un progetto di grande valore simbolico oltre che pratico».

Accanto all’articolo appare una foto di un grande impianto fotovoltaico a terra, con la didascalia:
«Magliano: pannelli fotovoltaici gestiti in compartecipazione possono accelerare i processi»

È di Magliano Alpi la Cer transfrontaliera tra l’Italia e la Francia
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