Vincitore di 3 tappe del Giro d’Italia a cavallo tra gli anni ’30 e ‘40, Cino Cinelli fonda l’azienda che porta il suo nome nel 1948, subito dopo il ritiro dalle competizioni ciclistiche. Sebbene Cinelli non fosse un ingegnere, l’esperienza accumulata gara su gara, unita a una maniacalità per i dettagli, lo portano a realizzare telai, selle, manubri e attacchi da corsa dalle prestazioni superiori rispetto a quelli tradizionali, e in breve tempo l’azienda diventa leader di mercato, tra i primi brand del ciclismo made in Italy. Acquistata nel ‘79 da Antonio Colombo, già proprietario della Columbus, realtà industriale che produce tubi per biciclette tra i migliori al mondo perché trafilati a freddo e quindi meno spessi e pesanti, l’azienda viene rinnovata e inizia una collaborazione con importanti designer. Un cambiamento che porta Cinelli ad essere non solo un marchio sportivo, ma un vero e proprio lifestyle brand con una forte connotazione culturale. L’impresa non guarda al cliente come un semplice consumatore che acquista la bicicletta o l’accessorio in una classica dialettica di mercato con il produttore, ma lo reputa come un soggetto attivo, capace di influenzare la produzione e dialogare con il brand: l’azienda ha così il vantaggio di riuscire a cogliere le ultime tendenze e i nuovi stili, avendo quindi sempre chiari i riferimenti sulle mode e il lifestyle da proporre attraverso i suoi prodotti. Attraverso questa contaminazione e al continuo flusso di feedback, Cinelli riesce infatti a co-creare prodotti perfettamente in sintonia con le esigenze dei clienti, che si identificano quindi con lo stile del marchio che hanno contribuito a creare, diventando brand ambassador consapevoli e veicolando a loro volta il messaggio culturale e lo stile Cinelli. Questo passaggio da marchio prettamente sportivo a vero e proprio cultural brand si traduce nella scelta di puntare su un bacino di utenza giovane, pur sapendo che questa clientela ha una minore capacità di spesa ma una maggiore creatività, dando vita a collaborazioni con marchi come Supreme, capaci di intercettare uno stile Urban e alternativo. Oggi che si appresta a festeggiare il 75esimo anniversario, Cinelli è impegnata a consolidare ancora di più questo rapporto, attraverso una serie di iniziative ed eventi, sia dal vivo che virtuali, per ascoltare la propria community e rafforzare l’identità del brand. Ogni settimana, ad esempio, Cinelli organizza dei test bike per far provare le proprie bicilette in percorsi street o outdoor, allestendo un gazebo presso il quale la community riceve gratuitamente una serie di gadget e può lasciare feedback e opinioni riguardo l’esperienza di guida. Sul fronte digitale, invece, il rapporto è curato da un team che utilizza interviste, video dietro le quinte, newsletters e analytics, che rendono Cinelli il marchio con il più alto tasso di interazione sui social network tra le aziende produttrici di bicilette. Non a caso l’azienda ha oltre 275.000 follower su Instagram, un numero ben più alto rispetto a quella di altre case produttrici di bicilette di maggiori dimensioni. Un’immedesimazione nel messaggio culturale e nel lifestyle dell’azienda che porta anche notevoli vantaggi commerciali e di immagine: Cinelli è la prima azienda ciclistica per numero di cappelli venduti (65.000 pezzi), un accessorio indossato anche da chi non possiede necessariamente una bici Cinelli, ma si rispecchia nello stile proposto dal brand. Cinelli riceve dai propri clienti costanti suggerimenti sulle caratteristiche tecniche ed estetiche dei prodotti, trasformandoli in correzioni, innovazioni e lancio di nuovi prodotti, alimentando quel circolo virtuoso in cui azienda e cliente superano la tradizionale logica di mercato, arrivando a creare una comunità che rafforza l’identità del marchio e soddisfa le esigenze dell’utenza, accogliendone le richieste e comprendendone i desideri.
Cinelli riceve dai propri clienti costanti suggerimenti sulle caratteristiche tecniche ed estetiche dei prodotti, trasformandoli in correzioni, innovazioni e lancio di nuovi prodotti