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Roma, 7 ott. (askanews) – L’industria audiovisiva italiana raggiunge nel 2024 16,3 miliardi di euro, con un balzo del +9% rispetto all’anno precedente, consolidando una crescita media annua del +4,6% dal 2018, più del doppio rispetto al Pil nazionale. La televisione lineare, protagonista grazie al boom degli investimenti pubblicitari, e il video online, in continua espansione a doppia cifra, guidano questo slancio, confermando il ruolo centrale del comparto nel panorama digitale. Questi i dati emersi dal settimo Rapporto sulla Produzione Audiovisiva Nazionale, presentato oggi dalla presidente APA Chiara Sbarigia nella cornice del MIA – Mercato Internazionale Audiovisivo, presso il Cinema Barberini a Roma.A seguire, si è tenuto un panel per confrontarsi sul tema della qualità delle produzioni, moderato da Massimo Scaglioni (Direttore del Ce.R.T.A., Università Cattolica), con i principali commissioner: Maria Pia Ammirati (direttrice Rai Fiction), Eleonora Andreatta (vicepresidente per i contenuti italiani Netflix), Daniele Cesarano (direttore Fiction, Mediaset), Nils Hartmann (Executive Vice President, Sky Studios Italia) e Viktoria Wasilewski (Country Manager, Prime Video Italy).  La Televisione lineare rimane anche nel 2024 il primo mezzo audiovisivo con una quota del 52% sul totale del settore; considerando l’area integrata degli Audiovisivi di Rete (offerte TV e Online Video) la Tv pesa per circa il 61% del totale, confermando il ruolo centrale degli operatori tradizionali anche nella transizione digitale.Il rapporto evidenzia inoltre che il mercato sta entrando in una nuova fase: dopo anni di espansione sostenuta dalla domanda e dagli incentivi fiscali, si osserva un passaggio da un modello “demand-driven” a un modello “product-driven”, con maggiore selezione dei progetti e attenzione alla circolazione internazionale delle opere. In questo contesto il sistema degli aiuti pubblici — e in particolare il Tax Credit — rimane una leva essenziale per sostenere la crescita della domanda, la ricerca della qualità e la produzione indipendente; il rapporto sottolinea però la necessità di requisiti per il sistema degli aiuti basati su rigore, rapidità, semplicità ed efficacia nelle erogazioni. “Il valore aggiunto del nostro sistema produttivo è nelle imprese indipendenti: sono loro a garantire titolarità delle idee, flessibilità operativa e capacità di costruire progetti esportabili. Investire nella loro sostenibilità finanziaria e nella chiarezza delle regole significa rafforzare la competitività internazionale del prodotto audiovisivo italiano”, ha dichiarato Chiara Sbarigia. Il rapporto evidenzia inoltre che il mercato sta entrando in una nuova fase: dopo anni di espansione sostenuta dalla domanda e dagli incentivi fiscali, si osserva un passaggio da un modello “demand-driven” a un modello “product-driven”, con maggiore selezione dei progetti e attenzione alla circolazione internazionale delle opere. In questo contesto il sistema degli aiuti pubblici e in particolare il Tax Credit — rimane una leva essenziale per sostenere la crescita della domanda, la ricerca della qualità e la produzione indipendente; il rapporto sottolinea però la necessità di requisiti per il sistema degli aiuti basati su rigore, rapidità, semplicità ed efficacia nelle erogazioni.“Il valore aggiunto del nostro sistema produttivo è nelle imprese indipendenti: sono loro a garantire titolarità delle idee, flessibilità operativa e capacità di costruire progetti esportabili. Investire nella loro sostenibilità finanziaria e nella chiarezza delle regole significa rafforzare la competitività internazionale del prodotto audiovisivo italiano”, ha dichiarato Chiara Sbarigia.

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Cinema, Rapporto APA: lo scripted guida la crescita dell’audiovisivo | Askanews

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