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In uno scenario economico globale che vede crescere la concorrenza, soprattutto tecnologica, di Stati Uniti e Cina, e quella sul prezzo dei produttori asiatici, l’Europa e l’Italia hanno una carta che possono ancora giocare per restare competitivi: la qualità.

Le tre direttrici della qualità

E la qualità si declina, in ambito imprenditoriale, su tre direttrici: sostenibilità, cultura e cosesione. Questi fattori sono determinanti per accrescere la competitività delle aziende secondo Fondazione Symbola, che ha realizzato il report «Cultura, Green Economy e Coesione per la Lombardia del futuro», in collaborazione con Fondazione Cariplo. Nel quinquennio 2019-2023, le imprese italiane che hanno fatto o faranno investimenti green sono state il 38,6% del totale, contro il 24,9% del quinquennio 2014-2018. La dinamica espansiva ha coinvolto tutti i settori, ma soprattutto le costruzioni (cresciute dal 20,8% al 38,2%).«Il nostro focus sulla Lombardia conferma che esiste un’Italia che fa l’Italia, che può dare un importante contributo se incrocia la green economy con la cultura, la qualità, l’innovazione, la coesione e la bellezza», ha detto Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola.«Investire nel green conviene – ha aggiunto il direttore di Fondazione Symbola Domenico Sturabotti –: produzione, fatturato, export e occupazione delle imprese che lo fanno sono aumentati di più rispetto alla media complessiva delle imprese manifatturiere». Lo stesso vale per le società che adottano strategie coesive, ovvero di relazione, dialogo e coinvolgimento con i dipendenti, con i fornitori o con il territorio. Cresce inoltre il valore aggiunto delle aziende che hanno come proprio core business l’offerta culturale e creativa. «Di fronte a molte emergenze, per le quali le risorse non sono mai abbastanza – ha commentato Giovanni Azzone, presidente della Fondazione Cariplo – insistiamo sull’importanza del continuare a investire in cultura. I dati dimostrano quanto sia utile farlo per l’indotto economico che crea, ma sappiamo quanto sia importante anche il risvolto sociale che l’impegno e il sostegno a progetti culturali possono avere».

Lombardia in testa alle classifiche

Prima della classe, in tutti questi ambiti, è la Lombardia. Le imprese che fanno eco-investimenti sono oltre 102mila e i contratti stipulati a green jobs quasi 441mila. Su 37.655 imprese attive o potenzialmente attive nel settore delle energie rinnovabili, oltre un terzo ha la sede legale in Lombardia (6.035 imprese, corrispondenti al 16,0% del totale nazionale), Lazio (4.084 imprese e una percentuale del 10,8%) e Campania. Per quanto riguarda le imprese coesive, quelle lombarde rappresentano il 25,3% del totale nazionale, con 13.907 realtà. Bergamo è la prima provincia per incidenza sul totale provinciale (51,3%).

La Lombardia si conferma inoltre la regione che ha il maggior numero di imprese investitrici in prodotti e tecnologie green, circa 90mila e con la più elevata concentrazione di potenza installata di impianti FER per la produzione elettrica (15,3% della potenza complessiva a livello nazionale).Guardando invece al sistema produttivo culturale e creativo, questa regione genera 29,2 miliardi di euro di valore aggiunto, con oltre 231mila occupati. Brescia è seconda tra le province lombarde per valore aggiunto (4,4%) e occupazione (4,9%) culturale e creativa. Incontrastato è invece il primato italiano nel design, per numero di imprese, valore aggiunto (32,8%) e occupati (27,7%), con Milano prima provincia d’Italia per quota di valore aggiunto nel settore, con il 18,8%.

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Coesione, sostenibilità e bellezza: leva per la manifattura lombarda - Giovanna Mancini | Il Sole 24 Ore

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