“Comunità presenti e beni comuni. Le radici del futuro” il titolo che abbiamo scelto quest’anno - dichiara Fabio Renzi, Segretario generale della Fondazione Symbola – chiude una trilogia di appuntamenti dedicati alla nuova questione territoriale nazionale che riguarda la tenuta e la sicurezza dell’assetto generale del Paese a partire dal 66% che Eurostat classifica montano e alto collinare. Una trilogia iniziata nel 2023 e continuata nel 2024 con la scelta di titoli programmatici per le Giornate della Soft Economy come “La sfida territoriale: geografie e strategie contro le crisi climatica e demografica” e “Ritorno al territorio: Neopopolare per Rigenerare”. Appuntamenti nei quali è emerso chiaramente che una montagna disabitata non può assicurare nessun efficace contributo nel contrasto alla crisi climatica aumentandone invece esponenzialmente i rischi e gli impatti derivanti dagli eventi estremi conseguenti. Una condizione particolarmente critica se consideriamo che l’assetto territoriale del Paese vede le aree montane ed alto collinari nella generalità dei casi limitrofe, prossime e spesso interstiziali alla maggior parte dei sistemi insediativi più densamente abitati e più intensamente urbanizzati. Quest’anno vogliamo concentrare l’attenzione sul ruolo decisivo che devono essere chiamate a svolgere le comunità presenti - quelle che abitano e frequentano con continuità le montagne - nelle dinamiche del neopopolamento rispetto ai nuovi abitanti - giovani italiani urbani e competenti e immigrati - sui quali ci siamo concentrati nei due appuntamenti precedenti. Comunità presenti depositarie del patrimonio immateriale - antropologico culturale - ma anche proprietarie del patrimonio materiale - case e terreni - che deve essere necessariamente rimesso nella circolarità economica per sottrarlo al sottoutilizzo e all’abbandono. Comunità presenti generative di nuove esperienze comunitarie, a partire da quelle che possono nascere da un associazionismo fondiario, agricolo e forestale, capace di trasformare i tanti beni privati - sottoutilizzati e abbandonati che costituiscono un evidente fattore diseconomico e di vulnerabilità e pericolosità territoriale - in beni comuni che possono generare e distribuire nuova ricchezza alimentando le filiere dell’economia circolare, assicurando condizioni di sicurezza territoriale, contrastando gli effetti e gli impatti della crisi climatica, rianimando e rimotivando le stesse comunità presenti e proponendo condizioni contemporanee di attrattività che favoriscano il neopopolamento”
"La tredicesima edizione delle Giornate della Soft Economy - dichiara Franco Capponi, Sindaco di Treia– sarà incentrata sull’importanza delle comunità presenti, quelle che noi sindaci siamo chiamati ad amministrare tutti i giorni e che sono il riferimento principale della nostra attività. Siamo orgogliosi che questo appuntamento, che si svolge nella nostra città, sia negli anni cresciuto di valore e di importanza affermandosi a livello nazionale per la originalità e la forza di riflessione e di proposta sulle questioni territoriali del Paese, a partire dalla centralità delle aree montane e alto collinari che interessano ben il 66% della superficie nazionale. Come sindaco devo ribadire che le amministrazioni comunali possono e devono svolgere un ruolo decisivo per supportare i cittadini e le imprese del territorio per creare valore aggiunto attraverso la trasformazione di beni privati sottoutilizzati o abbandonati in un patrimonio di opportunità economiche e sociali per tutti. I Comuni possono dare un contributo decisivo per promuovere nuove forme di associazionismo fondiario come condizione fondamentale e preliminare per una gestione sostenibile legata all’economia circolare delle aree boscate ed agricole che rappresentano il 95% delle aree montane ed alto collinari. Le proposte e le soluzioni che ascolteremo in questi giorni ci permetteranno di individuare percorsi di crescita e di consapevolezza e, quindi, di valore. Ringrazio Symbola per aver scelto ancora una volta Treia per un appuntamento nazionale così importante per il nostro futuro”.
“L’appuntamento di Treia – dichiara Guido Castelli, Commissario alla ricostruzione sisma 2016 – sarà l’occasione per condividere le numerose iniziative che stiamo portando avanti in quello che abbiamo chiamato Laboratorio Appennino centrale, un articolato complesso di interventi per la ricostruzione e il rilancio economico e sociale del cratere. Una scommessa ambiziosa ma necessaria per assicurare il futuro a una comunità che è al centro dei nostri sforzi. Abbiamo la responsabilità di salvaguardare un patrimonio materiale e immateriale sviluppato nei secoli dai nostri avi custodito dalla comunità presente. Un ruolo fondamentale che non possiamo permetterci di disperdere. Per queste ragioni abbiamo impresso una forte accelerazione alla ricostruzione fisica e, allo stesso tempo, stiamo creando le condizioni per migliorare le opportunità di vita e di lavoro come il recente inserimento nella Zona Economica Speciale che, insieme alle altre misure previste nella legge di Bilancio ci permettono di guardare al futuro con maggiore serenità”.