Pistoia. Una città a misura d’uomo, capace di colpire chi l’attraversa[1]
La candidatura di Pistoia a Capitale Italiana della Cultura è stata promossa dal Comune di Pistoia insieme alla Regione Toscana, alla Provincia, alla Diocesi di Pistoia, alla Fondazione Cassa di Risparmio, alla Cassa di Risparmio e alla locale Camera di Commercio.
Giulia Cogoli, Carlo Sisi e Virgilio Sieni sono i membri del Comitato Scientifico della candidatura. Il ruolo di project manager è affidato a Giuseppe Gherpelli.
Il progetto di candidatura si è fondato sulla convinzione che, per promuovere se stessa, una città non debba presentarsi diversa da com’è, ma valorizzare le proprie caratteristiche e peculiarità. Per la sua candidatura a Capitale Italiana della Cultura, Pistoia ha infatti investito su alcuni progetti culturali di alta qualità, accuratamente predisposti e gestiti dalle sue istituzioni culturali, elaborando nel contempo piani di rigenerazione urbana e recupero del patrimonio. Gli investimenti più significativi, frutto di una scrupolosa ricognizione, sono destinati a garantire la valorizzazione dei beni culturali, la coesione sociale ed efficienti servizi turistico – culturali.
Per questo ci si é concentrati sul recupero dell’area dell’ex Ospedale del Ceppo, in pieno centro cittadino, destinata per il 75% a funzioni pubbliche e con 4.000 mq di verde urbano, sul restauro del patrimonio storico-artistico, dalle antiche chiese a piazze storiche che verranno ripavimentate e pedonalizzate. Al Ceppo in particolare, è stato aperto il Museo della Sanità Pistoiese. Ferri per curare, che ha recuperato, dopo una integrale catalogazione scientifica, una ricca collezione di ferri chirurgici appartenuti alla Scuola Medica Pistoiese. E’ già da tempo visitabile un percorso ipogeo lungo la gora di Scornio, che attraversa l’antico ospedale, Pistoia Sotterranea; mentre è in progetto la Casa della Città, un urban center di seconda generazione dedicato al confronto e alla partecipazione in ordine alle grandi e piccole scelte urbanistiche da adottare. Accanto a questi impianti storico-documentali, negli edifici più moderni dell’area troveranno posto alcuni uffici giudiziari e del Comune e, con ogni probabilità, un istituto scolastico superiore.
Al centro del programma culturale ci sono le rassegne numerose rassegne. “Leggere la città” è dedicata al confronto tra urbanisti, artisti, filosofi, sociologi, critici e storici dell’arte, intorno alla conformazione e all’uso degli spazi urbani. Se “Dialoghi sull’uomo” è un festival dell’antropologia contemporanea), “Vestire il paesaggio”, esplora il legame tra vivaismo e progettazione di giardini e parchi nelle città. Infine, “Pistoia Blues” è la storica rassegna musicale in piazza del Duomo, giunta alla 38^ edizione, alle quali si aggiungerà un nuovo Festival dedicato al teatro nel mese di giugno.
Molte le manifestazioni organizzate per valorizzare l’opera di diversi artisti pistoiesi. Una mostra e un convegno saranno dedicati all’architetto pistoiese Giovanni Michelucci; lo stesso si farà per celebrare un altro concittadino illustre, il gesuita Ippolito Desideri, primo a promuovere il dialogo interculturale e interreligioso con il Tibet. A Marino Marini, invece, sarà dedicata una grande esposizione con opere provenienti da tutto il mondo che, dopo Pistoia, sarà ospitata al Peggy Guggenheim di Venezia. Lo scopo della Mostra è essenzialmente quello di indagare l'officina di invenzioni plastiche dell’artista pistoiese, ponendole in relazione diretta, immediatamente percepibile, con i grandi modelli della scultura del 900.
Il circuito dell’arte contemporanea, ben rappresentato in città dal Centro di Palazzo Fabroni e dalle opere di arte ambientale della Collezione Gori alla Fattoria di Celle, richiamerà in città nuovo pubblico in occasione della mostra di Giovanni Frangi Pret-a-porter.
Le biblioteche pubbliche e private hanno organizzato più di mille eventi espositivi, culturali, musicali, di promozione della lettura, che culmineranno a fine anno in una mostra dedicata alla “città che scrive”. Non mancheranno infine mostre, seminari e convegni dedicati all’infanzia e ai servizi educativi, che da anni fanno di Pistoia una città all’avanguardia a livello nazionale, un’autentica “città educante”.
Pistoia investe ordinariamente in politiche culturali più del doppio della media nazionale, perché considera il sapere e la cultura come i primi diritti di cittadinanza, lievito per la crescita e la formazione di cittadini liberi e consapevoli.
E’ una città solidale, democratica e inclusiva, aperta al mondo perché da sempre crocevia di incontri e di scambi, luogo di passaggio attraverso l’Appennino di itinerari mercantili, di infrastrutture civili come la Ferrovia Porrettana, di pellegrinaggi religiosi, come quello che la lega al Cammino di San Jacopo in Compostela.
La sua storia è lunga due millenni. Proprio nel 2017 si festeggeranno i 900 anni del suo Statuto dei consoli del 1117, la più antica raccolta di leggi dell'età Comunale, giunta fino a noi.
Pistoia è una città a passo d’uomo. È una città riservata, che non ostenta, e che ha mantenuto intorno al suo cuore medievale, una cintura verde costituita dalle montagne che la cingono a nord e dalla produzione vivaistica, sviluppatasi nella sua piana produttiva. Alle caratteristiche particolari di questo territorio fanno riferimento numerose iniziative che collegano la città storica alle sue colline e alle loro produzioni tipiche, dai funghi alle castagne, al mondo dei carbonai, alle antiche ghiacciaie lungo la valle del Reno.
E’ una città laboriosa, di antiche tradizioni operaie, che ha visto nella sua principale fabbrica di treni (oggi nel gruppo Hitachi) non soltanto il suo più importante centro industriale e produttivo, ma anche un motore di crescita politica e sociale che ne ha forgiato l’identità e la storia. I legami con la struttura economico-produttiva della città saranno enfatizzati con convegni, manifestazioni fieristiche e iniziative dedicate al vivaismo, all’agrotecnica, al polo ferroviario (“International Conference on Reliability, Safety and Security of Railway Systems”), al mondo enogastronomico (“La Toscana in bocca”), all’artigianato locale (“Arts & Crafts”).
Pistoia è stata una città partigiana, medaglia d’argento al valor militare per la Liberazione del Paese dal Nazifascismo.
Da queste radici trova alimento la città di oggi, che adesso è pronta a mostrarsi all’Italia e al mondo.
Le risorse del territorio su cui punta la città sono quelle sopra descritte e il tentativo sarà quello di utilizzare il 2017 come anno zero per riuscire a costruire un sistema città che, a partire da tali risorse, riesca ad attivare sinergie tra i soggetti promotori e i numerosi partner che via via si stanno aggregando al progetto. Questi ultimi rappresentano il mondo delle Fondazioni e dei Centri culturali pubblici e privati, ma anche reti associative che fanno capo alla Camera di Commercio, alla locale Confindustria, alle associazioni di categoria. Ma la città non guarda solo all’orizzonte locale, ma anche a quello regionale e nazionale. Le partnership più importanti sono quelle con la Regione Toscana e con il Ministero dei Beni Culturali e del Turismo.
Un’ambizione ancora più grande è quella di poter fungere da lievito per la costruzione di una rete europea delle città che fanno della cultura una delle loro leve di sviluppo più importanti. Contatti in questo senso sono già stati attivati con i sindaci delle città capitali italiane della cultura prima e dopo Pistoia (Mantova e Palermo), con Matera, Capitale europea della cultura 2019, con gli uffici della stessa Comunità Europea.
Una valutazione accurata delle nuove opportunità colte, delle nuove competenze generate o rafforzate, dell’efficacia di alcune politiche e strategie potrà naturalmente esser sviluppata solo all’inizio del 2018. Già da ora si registrano un notevole aumento dei flussi turistici (+ 19% rispetto allo scorso anno) e delle presenze alle varie manifestazioni (+ 25% sinora), l’avvio di nuove attività turistico-culturali, una eccezionale esposizione mediatica che ha dato a Pistoia il posto che le compete nel panorama dei capoluoghi toscani, restituendole anche la sua cifra di città da attraversare e vivere con calma, fuori dai circuiti del turismo di massa, entrando a far parte delle storie che Pistoia e il suo territorio sanno raccontare.