Tra i nuovi corsi attivati, ci sono quelli orientati ai temi della sostenibilità ambientale e sociale, come "Design per l'innovazione sostenibile" dell'Università degli studi di Firenze,"Product Design Sostenibile" dell'Accademia di Belle Arti di Perugia e"Design per la Comunità"all'Università degli Studi di Napoli - Federico II. Design e innovazione sono profondamente connessi: mentre l'innovazione fa proprie le metodologie del design per prendere forma, il design fa riferimento continuo all'innovazione per aumentare la competitività delle proprie soluzioni. Tra le leve che consentono di stimolare l'innovazione, l'introduzione di nuove tecnologie, a partire dall'intelligenza artificiale, si afferma come un potente acceleratore. L'80% degli operatori intervistati di design utilizza strumenti di intelligenza artificiale: il 35,9% in maniera ampia e trasversale e il 43% limitatamente ad alcuni processi produttivi. La quota di utilizzatori è considerevolmente più elevata nel caso delle imprese che non dei progettisti (88,9% contro 53,5%). Molto più ridotto risulta il numero degli operatori che non utilizzano alcuna soluzione di AI, scesa al 6,8% dal 21% della scorsa rilevazione (quota in calo anche per i progethsti,anche se in misura meno accentuata: dal 27% al 21,2%). Chi usa l'Al la considera un valido alleato per la competitività del business. Per una quota di operatori intervistati pari al 72,2% il principale vantaggio dell'intelligenza artificiale è quello di consentire una riduzione del tempo di sviluppo di un progetto, ma anche, nel 42,5% delle risposte degli intervistati, di minimizzare gli errori, per esempio tramite la correzione automatica, i suggerimenti intelligenti, la valutazione dei test di usabilità. Lassistenza nel processo di creazione tramite la raccolta e l'elaborazione di input e stimoli propri del processo creativo è stata indicata quale vantaggio dal 38,2% degli intervistati. Un report che ha l'obiettivo di accrescere la consapevolezza del valore del settore per la competitività del sistema produttivo nazionale Fondazione Symbola, Deloitte Private, POLI.design, ADI Associazione per il Disegno Industriale in collaborazione con Comieco, AlmaLaurea, CUID, con il patrocinio del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del ministero delle Imprese e del Made in Italy hanno presentato i risultati del rapporto "Design Economy 2025' con l'obiettivo di accrescere la consapevolezza del valore del design per la competitività del sistema produttivo nazionale. Hanno presentato il rapporto presso l'ADI Design Museum di Milano, Domenico Sturabotti, direttore della Fondazione Symbola e Cabirio Cautela, CEO POLI.design. Ne hanno discusso Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola; Ernesto Lanzillo, Deloitte Private Leader Italia; Luciano Galimberti, presidente ADI; Francesco Zurlo, preside Scuola del design Politecnico di Milano; Carlo Montalbetti, direttore generale Comieco; Maurizio Di Robilant, presidente Robilant Spa; Paolo Fantoni, presidente Gruppo Fantoni; Francesca Tosi, direttore del Centro Interuniversitario di ricerca HCD-Care, H uman-Centred Design per la cura, il benessere e l'inclusione. Nell'anno accademico 2023/2024 sono stati 97 gli istituti che hanno attivato corsi di studio in discipline del design, due in più rispetto alla precedente rilevazione; tra questi, ci sono 30 università (di cui 20 pubbliche e 10 private), 29 altri istituti autorizzati a rilasciare titoli AFAM, 20 Accademie di Belle Arti, 12 Accademie Legalmente Riconosciute e 6 ISIA, per un totale di 371 corsi di studio, distribuiti in vari livelli formativi e in diverse aree di specializzazione.