Ecco i numeri principali del cammino Di qui passò San Francesco: 379 km, tre regioni, quattro province, 15 piccoli Comuni (su 25 totali), quattro parchi. I beni culturali presenti sono 102, 16 tipicità, 1.632 strutture ricettive, 36.980 imprese, 3.489 associazioni. Il Cammino si sviluppa su 1.090,9 km quadrati e tocca una popolazione di 39.915 abitanti (su complessivi 426.027).
Come indicato dal nome, Di qui passò Francesco è un cammino che segue le orme del Poverello di Assisi attraverso i luoghi simbolo del suo culto. Il tragitto – lungo 379 km – parte da Chiusi della Verna, in Toscana, e arriva a Poggio Bustone, nel Lazio, dopo aver attraversato l’Umbria. L’intero percorso incontra 25 comuni, di cui 15 piccoli. Si parte dal Santuario della Verna, che prende il nome dalla Dea Laverna, poiché sorge nei pressi di un precedente luogo di culto dedicato alla divinità romana protettrice dei ladri. Il santuario è immerso tra i boschi di faggio, quercia e abete del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, sede dei ritiri eremitici di San Francesco e San Romualdo.
Le foreste furono utilizzate per secoli come riserva di legname per i cantieri navali del Granducato di Toscana. Dal santuario si fa tappa a Pieve Santo Stefano, conosciuta come la città del diario. Qui si trova infatti l’Archivio Diaristico Nazionale, istituito nel 1991 dal giornalista Saverio Tutino, che ospita una raccolta di migliaia di lettere, diari e testi autobiografici di cittadini italiani. Il cammino prosegue quindi per Sansepolcro, città che rappresentava il confine orientale del Ducato di Firenze e per la sua valenza strategica venne dotata di torri e di un’imponente cinta muraria da Giuliano da Sangallo, architetto prediletto di Lorenzo il Magnifico. Qui è consigliata una visita al Museo Civico, in cui sono conservate diverse opere di Piero della Francesca, che proprio a Sansepolcro nacque agli inizi del XV secolo.
Varcato il confine con l’Umbria presso Citerna, tra i “borghi più belli d’Italia”, posto su un monte che domina l’Alta Valtiberina, si continua per Città di Castello, dove sono conservate, nella Pinacoteca Comunale, alcune opere di Luca Signorelli e di Raffaello, che qui soggiornò tra il 1499 e il 1504. Raggiunta Pietralunga, dove San Francesco fu ospite nel 1224, presso il santuario della Madonna dei Rimedi, si prosegue per le campagne tra Gubbio e Valfabbrica, teatro di uno dei più noti episodi della vita del Patrono d’Italia.
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