Realizzato in collaborazione con Moreno Pieroni, Assessore Turismo e Cultura Regione Marche.
Questo contributo fa parte della rubrica #iosonocultura, parte del Decimo rapporto IO SONO CULTURA realizzato da Fondazione Symbola, Unioncamere e Regione Marche in collaborazione con l’Istituto per il Credito Sportivo.
La Regione Marche nel corso degli ultimi anni ha avviato un processo di crescente consapevolezza dell’importanza del digitale attraverso la creazione della piattaforma di CulturaSmart e la dotazione di “punti di accesso digitale” per la diffusione del Wi-Fi nel territorio. Ciò ha rappresentato la premessa per avviare azioni e progetti condivisi nell’ambito degli istituti culturali.
Anche grazie a questa infrastruttura tecnologica è stato possibile realizzare ed offrire nuove prospettive a progetti già consolidati e avviare percorsi di fruizione digitale innovativi che, con il supporto organizzativo della Fondazione Marche Cultura, hanno coinvolto il territorio e varie categorie di pubblico, aprendo nuovi scenari di relazioni e connessioni.
Digitale e Musei in tempo di Covid-19. A causa del diffondersi del contagio da Coronavirus Covid-19 sono mutate le abitudini e gli stili di vita. Il “rimanere in casa” e non poter accedere alle strutture culturali per esigenze sanitarie, ha modificato la loro percezione da parte del pubblico che – nell’immediato – ha incrementato gli accessi digitali alle realtà museali, condizionando una sollecita risposta da parte degli istituti che hanno convertito ed incrementato il loro repertorio di materiali digitali consultabili on line. Abbiamo così assistito ad un proliferare di “narrazioni”, alla diffusione e alla condivisione sul web di contenuti, la cui ricchezza e qualità ha ampiamente superato le aspettative.
Le azioni regionali si sono quindi orientate verso un più efficace coordinamento e promozione delle risorse già accessibili e un potenziamento della comunicazione sul sito istituzionale e sui canali social dedicati.
Altrettanto efficace si è rivelata la collaborazione con la Fondazione Marche Cultura e ICOM MARCHE che ha consentito di tracciare, attraverso un Viaggio straordinario fra i musei delle Marche, un racconto inedito del territorio marchigiano. Circa trenta musei, attraverso 65 video clip, rese disponibili sui canali social e sul blog destinazionemarche, hanno offerto una immagine articolata - e spesso inconsueta - del ricco patrimonio culturale in essi conservato, sollecitando attenzione ed interesse da parte del pubblico.
Il drammatico momento storico ha dunque segnato un discrimine fra un ‘prima’ e un ‘dopo’ nella offerta culturale che, riletto a distanza di pochi mesi, può rappresentare una opportunità per ripensare il valore e le funzioni del digitale anche nel contesto dei musei.
A fronte di una diffusa esigenza di stabilire nuove connessioni e relazioni nell’ambito della comunicazione digitale, è stato possibile comprendere meglio il rapporto che unisce i musei e i pubblici - una relazione necessaria e reciprocamente vitale - sottolineando che il coinvolgimento on line è importante quanto la visita onsite.
Per favorire la transizione dei musei marchigiani verso una “fruizione rinnovata”, è sembrato opportuno trasformare il consueto appuntamento di Grand Tour Musei (giunto nel 2020 alla XII edizione) in un Tour virtuale dei Musei. Rinunciando alle consuete modalità organizzative e fruitive, l’offerta virtuale ha potuto contare su un’organica programmazione di ben 110 eventi multimediali e 200 video on line, proposti al pubblico dal 18 al 24 maggio, secondo un unico calendario integrato. Così come, attraverso una Conference call dal titolo Prospettive digitali per l’uguaglianza e l’inclusione nei musei è stato offerto uno spazio di confronto e di dibattito per riflettere, insieme a relatori ed esperti di livello regionale e nazionale, sulle prospettive che si aprono ai musei per continuare a svolgere attività ed offrire servizi, individuando inediti percorsi e innovative modalità di coinvolgimento del pubblico, a partire dalle recenti frontiere aperte dai mezzi digitali.
Non sono mancati momenti formativi/informativi, condotti in diretta digitale e destinati a consolidare le conoscenze tecniche e sviluppare le più appropriate modalità di comunicazione.
Durante il ciclo di webinar InFoDì: Pillole di in-formazione su cultura e turismo è stato possibile, focalizzando l’attenzione su specifiche tematiche, sollecitare l’attenzione delle comunità museali e degli operatori del settore e contribuire a delineare un diverso approccio ai servizi museali.
In tutte queste occasioni il digitale si è rivelato non solo un efficace strumento di promozione e coesione, ma soprattutto un insostituibile elemento per la diffusione della cultura, capace di fornire attraverso linguaggi differenti nuovi contenuti per le diverse tipologie di pubblico, ma anche di trasformare la rete in uno spazio di relazione, condivisione, interpretazione e interazione.
L’esperienza vissuta lascia una ineludibile eredità per il futuro e pone le premesse per uno sviluppo progettuale che, con la riapertura dei musei e la ripresa delle attività, tenga conto delle rinnovate esigenze del settore sia in termini di fruizione, formazione di adeguate figure professionali e sostenibilità economica.
Piattaforme tecnologiche e strategie di sviluppo del sistema culturale. Nel mettere in campo nuove risorse nel settore, in particolare nell’ambito della nuova programmazione regionale a valere su risorse europee, è ormai giunto il momento di promuovere un vero salto di qualità del sistema.
In questa ottica è necessario creare legami stabili tra Università, Istituti culturali - come Musei e Biblioteche, piccole e medie imprese, per sviluppare nuovi contenuti e piattaforme di condivisione, nuovi prodotti e servizi, nuove soluzioni tecniche e tecnologiche collegate al settore del patrimonio culturale.
La fruizione in modalità virtuale dell’offerta culturale deve rappresentare una dimensione permanente, che trae impulso dalla contingenza, ma che si dimostri capace di ampliare in maniera sistematica la platea di fruitori di contenuti didattici, divulgativi, informativi e di svolgere, al tempo stesso, una straordinaria occasione di promozione del territorio e del suo valore attraverso la rete.
In analogia con altri settori produttivi, e nell’ambito di una rinnovata strategia regionale di specializzazione intelligente, la cultura deve diventare sempre più capace di generare valore sociale ed economico nelle comunità.