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"La sfida territoriale: Geografie e strategie contro le crisi climatica e demografica” è il titolo scelto quest’anno per il Festival della Soft Economy in corso a Treia fino a domani. Al centro dell’appuntamento l’urgenza di elaborare una visione del territorio nazionale che parta dalla consapevolezza degli impatti sempre più evidenti e dei rischi sempre più gravi conseguenti alle crisi climatica e demografica, più evidente nelle aree montane del Paese. Una prospettiva preoccupante dal momento che una montagna disabitata non può assicurare nessun contributo contro la crisi climatica che può essere efficacemente contrastata solo con la presenza di comunità e istituzioni locali in grado di svolgere le funzioni di vigilanza, monitoraggio, cura e manutenzione territoriale. A Treia discutiamo di come far maturare la consapevolezza della centralità geografica della montagna e conseguentemente della sua centralità politica, dando così vita ad un grande e ambizioso programma centrato sull’economia circolare in grado di realizzare quelle azioni di adattamento/mitigazione necessarie a contrastare la crisi climatica, puntando in particolare sulle produzioni legate alle filiere della bioeconomia fondamentali nell’assicurare e fornire servizi ecosistemici e ambientali. A partire da una gestione innovativa del patrimonio forestale per renderlo più protettivo e più produttivo dando così vita aduna filiera italiana del bosco, delle foreste, del legno arredo e delle costruzioni e a cascata delle biomasse per fini energetici. E allo sviluppo delle attività agrosilvopastorali che attraverso i prati pascoli contribuiscono all’assorbimento di Co2 e al mantenimento della biodiversità, dei paesaggi e alla offerta di produzioni enogastronomiche di qualità, in particolare tipiche, biologiche e più in generale salubri e sostenibili. La sfida è quindi di essere  capaci di intercettare queste nuove opportunità per rendere questi territori attrattivi per nuovi abitanti che li sceglieranno proprio perché proiettivi, e non più retrospettivi, promuovendo così un progetto nazionale di neopopolamento che contrasti l’evaporazione delle comunità e il conseguente ritirarsi e rimpicciolirsi dei territori montani.

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Economia circolare per dare un futuro a chi sceglie di vivere sulla montagna - Fabio Renzi | Corriere Adriatico

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