Italia leader Ue nelle produzioni enogastronomiche certificate soprattutto grazie al contributo degli oltre 5.500 comuni con meno di 5mila abitanti, dove nasce il 92% delle produzioni tipiche nazionali. Lo rivela il rapporto "Piccoli comuni e tipicità" realizzato da Fondazione Symbola e Coldiretti e presentato oggi a Roma in occasione dell'apertura dell'anno nazionale del cibo italiano nel mondo. Il rapporto racconta la realtà di un patrimonio di qualità dop e igp custodito in piccole realtà fuori dai tradizionali circuiti turistici, che ora potrà essere valorizzato grazie alla legge Realacci sui piccoli comuni, approvata a settembre dopo un iter durato quasi dieci anni, che punta anche a combattere isolamento e spopolamento con l'introduzione della banda larga.
Eccellenze nei piccoli borghi
Quello dei 5.567 piccoli comuni italiani, dice la ricerca, è un sistema virtuoso che rappresenta il 69,7% dei 7.977 comuni italiani e in cui vivono poco più di 10 milioni persone. Il Piemonte è la regione con il maggior numero di piccoli centri (1.067), seguito dalla Lombardia (1.055) e dalla Campania (338), ma in percentuale la più alta densità di centri sotto i 5mila abitanti sul totale regionale è in Valle d' Aosta (99%) e Molise (92%). In queste aree le imprese attive sono quasi 890 mila, mentre gli addetti nel settore extra agricolo sono oltre 2 milioni.