Uno studio rileva le principali soluzioni tecnologiche disponibili oggi per migliorare prodotti e processi produttivi del settore del vino italiano nel segno della sostenibilità e della qualità del prodotto Fondazione Symbola e il Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG hanno realizzato uno studio finalizzato a mappare le principali soluzioni tecnologiche disponibili per migliorare prodotti e processi produttivi della filiera vitivinicola italiana nel segno della sostenibilità e della qualità. Un percorso che andrà a rafforzare le diverse azioni a protezione dell’ambiente già messe in campo dal Consorzio in questi anni, tra i primi al mondo ad aver promosso e fatto approvare presso le amministrazioni comunali dell’area un provvedimento che prevede già dal 2019 il divieto assoluto all'uso di glifosate, facendo diventare così l’intera area della denominazione il più vasto territorio viticolo d’Europa libero da questo erbicida. Proprio scommettendo su qualità, innovazione e territorialità, il vino italiano, dopo la crisi del metanolo, è cresciuto e il suo successo oggi è davanti ai nostri occhi: nel 1986 gli ettolitri prodotti in Italia erano 76,8 milioni per un fatturato di 2,5 mld di euro, gli ettolitri prodotti oggi sono 54 milioni, il 30% in meno, ma valgono 11 mld di euro. L’export, che valeva allora 800 mln di euro, oggi vale 6,2 mld. Allora la quota di vini DOC e DOCG era pari al 10% della produzione, oggi se contiamo anche i vini IGT, che sono nati dopo, superano il 60%. Insomma, scommettendo sulla qualità a tutto tondo oggi produciamo molto di meno, ma il nostro vino vale molto di più e la sua notorietà e valore è riconosciuto in tutto il mondo. Sostenibilità ma anche bellezza e difesa del paesaggio. Il Consorzio infatti, oltre a tante azioni e sperimentazioni messe in campo, è stato capofila dell'associazione che ha portato le Colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene ad essere inserite nel 2019 nella lista del patrimonio dell’Umanità dell'Unesco. Un traguardo importante che impone all'intera area produttiva scelte sempre più rigorose e rispettose dell’ambiente e del paesaggio. Lo studio, che viene presentato oggi 7 maggio, indaga cinque dimensioni della sostenibilità: - la riduzione dell’uso dei prodotti fitosanitari; - l’uso razionale delle risorse idriche nel processo vitivinicolo; - la protezione delle caratteristiche chimico-fisiche del terreno; - la riduzione di emissioni gas climalteranti e la promozione di misure di efficienza energetica e di produzione di energia da fonti rinnovabili nel processo vitivinicolo; - il recupero e riciclo dei materiali/scarti di produzione e promozione di packaging eco-compatibili. Enel X, la società del Gruppo Enel dedicata ai prodotti innovativi e soluzioni digitali, avvierà in collaborazione con il Consorzio un’attività di formazione e sensibilizzazione specifica sui temi dell’economia circolare nella produzione di energia rinnovabile, dell'efficientamento energetico, dell’energy management e dello sviluppo della mobilità elettrica per le attività nei vigneti, per i processi di produzione e per quelle accessorie svolte in cantina. Relativamente al diserbo, pratica che interseca due dimensioni, quella della “Gestione del Suolo e Biodiversità”, e quella della “Sostituzione e riduzione chimica”, in collaborazione con Novamont, azienda pioniera nel settore della bioeconomia e leader internazionale nella produzione di bioplastiche e nello sviluppo di biochemicals, verrà avviata la sperimentazione di bio-erbicidi di origine totalmente naturale e l’impiego del telo per la pacciamatura in Mater-Bi biodegradabile in suolo, in sostituzione dei teli in plastica tradizionale. Tra le azioni si prevede inoltre l’adozione di tecnologie 4.0, in particolare l’uso di droni in vigneto per la creazione di mappe tematiche georeferenziate con cui elaborare carte di prescrizione per operazioni colturali, rafforzando così l’azione dei bollettini agronomici, servizio già oggi presente per le aziende aderenti al Consorzio. Sono previste inoltre azioni per la protezione e la valorizzazione della biodiversità attraverso l’integrazione tra discipline agronomiche ed ecologiche e azioni per la cura e la salvaguardia dei “Ciglioni”, elemento caratteristico delle Colline di Conegliano Valdobbiadene, Patrimonio UNESCO. Quindi un piano e programma di azioni e interventi che renderanno ancora più sostenibile e qualitativamente superiore il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG. “Il marchio Prosecco Superiore DOCG – dichiara Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola – dopo il riconoscimento Unesco, va rilanciato in un contesto più globale. Il vino è un formidabile ambasciatore italiano nel mondo e il lavoro avviato dal Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG conferma il rapporto che c’è nel nostro paese tra produzioni di qualità, paesaggio, innovazione e cultura. Quella del Prosecco Superiore è una sfida che guarda al futuro, per il bene del vino, del territorio, delle comunità. Scommettere su un’Italia che fa l’Italia è la chiave per rafforzare la nostra economia”. “Dal 2011, con la pubblicazione della prima edizione del Protocollo viticolo, il Consorzio ha intrapreso con convinzione e progettualità la strada della sostenibilità ambientale che ci ha condotti, in sinergia con le amministrazioni locali, fino all’abolizione nel 2019 dell’impiego del glifosato nei 15 comuni della Denominazione. Siamo orgogliosamente l’area “glifosato – free” più estesa d’Europa” dichiara Innocente Nardi, Presidente del Consorzio di Tutela “con questo studio abbiamo intenzione di segnare un ulteriore sviluppo del nostro approccio alla sostenibilità: aggiornare tutti gli attori del territorio circa le innovazioni più all'avanguardia in questo ambito e continuare in questo modo a confermare il ruolo della nostra Denominazione di laboratorio ambientale”.