Nel quinquennio 2018-2022, sono state 510.830 le imprese che hanno effettuato eco-investimenti (o che investiranno con riferimento al 2022) pari al 35,1% del totale – ovvero più di 1 su 3 –, in calo rispetto al quinquennio della rilevazione precedente (2017-2021), quando erano 531.170, pari al 37,6% del totale.
La contrazione del numero di imprese eco-investitrici nel quinquennio 2018-2022 non è dovuta ad una specifica dinamica settoriale, considerato che tutti i settori analizzati, ad esclusione delle public utilities, sperimentano un calo. Il posizionamento relativo dei diversi settori, tra l’altro, è molto simile a quanto riscontrato nella precedente rilevazione. Il settore delle public utilities si conferma il più dinamico in termini di incidenza del numero di imprese che effettuano investimenti green sul totale del settore, pari al 52,7% (50,8% nel periodo 2017-2021). In valore assoluto, il settore in cui è concentrato il maggior numero di imprese eco-investitrici è quello dei servizi, con ben 348.280 unità (364.840 imprese nel 2017-2021), il 68,2% del totale delle imprese eco-investitrici. Ad ogni modo, l’incidenza delle imprese green sul totale delle imprese del comparto è del 33,9%.
L’altro settore con un’incidenza di imprese green sul totale delle imprese del comparto inferiore alla media nazionale è quello delle costruzioni, pari al 33,4% (59.790 unità), che incidono per l’11,7% sul numero complessivo di imprese eco-investitrici italiane. Anche per il quinquennio 2018-2022 si confermano sopra la media nazionale l’industria e l’industria manifatturiera, rispettivamente con il 38% ed il 40,8% di imprese impegnate in eco-investimenti sul totale delle imprese del comparto (nel precedente quinquennio, erano rispettivamente il 40,6% ed il 42,5%). (Rispetto alla totalità delle imprese eco-investitrici italiane del quinquennio, l’incidenza è del 31,8% per l’industria e del 18,7% per quella manifatturiera.
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