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Green economy, 40 mila imprese hanno investito La Puglia si piazza al nono posto nella classifica italiana delle aziende che stanno svoltando verso l'ambiente di Anna Piscopo In Puglia quasi 40mila imprese hanno effettuato eco investimenti tra il 2019 e il 2022. La regione si piazza così al nono posto nella classifica italiana delle aziende che stanno svoltando verso il green. Nella graduatoria al primo posto c'è la Lombardia con oltre 102mila aziende; seguono Veneto e Lazio; all'ultimo posto c'è la Valle d'Aosta con 1290 imprese. Ma quasi una su tre che investe nel green è nel Mezzogiorno. I dati sono riportati nel 15esimo rapporto di "Greenitaly 2024-Un'economia a misura d'uomo contro le crisi", promosso da Fondazione Symbola, Unioncamere e centro studi Tagliacarne con il patrocinio del ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica. Allargando il focus sulle singole province, su 20 Bari è quinta con 15.820 imprese e un incidenza green del 38,1 per cento. Seguono Lecce con 8.378; Foggia con 4.792; Taranto con 4.332 e Brindisi con 3.590. Per quanto riguarda i contratti stipulati - i green jobs - Bari risulta la provincia più virtuosa (a livello regionale) con 42.680 contratti, a seguire Lecce con 16.290; Taranto con 12.173; Brindisi con 8.014; Foggia con 12.464 contratti. Dati alla mano, le imprese che hanno intrapreso questa strada sono quelle che fatturano, esportano di più e creano maggiore occupazione. Negli ultimi cinque anni nel Paese hanno investito nella green economy 571mila imprese per un totale di 3,1 milioni di green jobs, cioè il 13,4 per cento degli occupati. Nello specifico, in Italia ci sono all'attivo quasi due milioni di contratti green per un valore di circa 5,5 milioni. In quali settori si investe? Soprattutto in agricoltura: l'81 per cento ritiene necessario puntare su tecnologie che riducono l'impatto ambientale. Consapevolezza sempre più diffusa non solo tra le grandi aziende, ma anche tra le micro e piccole imprese. Industria, industria manifatturiera, costruzioni sono gli altri settori. «La burocrazia inutile ostacola il cambiamento necessario», osserva Ermete Realacci, presidente fondazione Symbola. Se da una parte la spinta all'innovazione comporta l'introduzione di tecnologie strategiche Net zero, come il solare fotovoltaico, l'eolico, le pompe di calore, le tecnologie nucleari e di rete, dall'altra genera nuovi fabbisogni professionali. Dagli installatori di pannelli solari agli esperti di due diligence passando per gli eco-designer manager, tanto per fare qualche esempio. Sul punto Andrea Prete, presidente Unioncamere è chiaro: «Sono competenze che le stesse imprese faticano a trovare per più di un'assunzione su due».

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Green economy, 40 mila imprese hanno investito - Anna Piscopo | La Repubblica ed. Puglia

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