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GREENITALY. LA CONCIA RETI, TERRITORI E SOSTENIBILITÀ
Dopo Rimini, Pordenone, Ascoli Piceno, Venezia , Viareggio, Latina
Una nuova tappa del road show di Unioncamere e Fondazione Symbola.
Un’occasione per capire quanto la Green Economy stia rilanciando
il made in Italy: in questo incontro Focus sulla Concia

Fa tappa a Pisa il viaggio in Italia della Fondazione Symbola e di Unioncamere sul tema della Green economy e del made in Italy. Viaggio che, grazie alla Camera di Commercio di Pisa, sarà focalizzato sul settore conciario.
La green economy è una delle strade principali per rilanciare l’economia italiana. Una prospettiva che nel no¬stro Paese si deve necessariamente incrociare con la qualità, la coesione sociale, il talento e l’innovazione, fat¬tori imprescindibili per rendere com¬petitivi territori e imprese.
Per conoscere e far conoscere quanto la nostra economia sia già oggi orientata alla green economy, Unioncamere e Fondazione Symbola, in collaborazio¬ne con le Camere di Commercio, han¬no dato vita in questi due anni al Road Show GreenItaly. Appuntamenti tematici dedicati all’analisi dell’evoluzione in chiave green di prodotti e processi produttivi di specifici settori indu-striali. In questa tappa dedicata alla Concia, sono stati presentati casi di imprese, associazioni e istituzioni, che hanno fatto della sostenibilità una del¬le principali leve di sviluppo. Il Road Show è l’occasione per presentare i territori e i volti della Green economy italiana ai rappresentanti delle istituzioni, nazionali e locali, e del mondo imprenditoriale, associativo e accademico, proponendosi dunque come un’opportunità di incontro, condivisione e confronto tra i diversi protagonisti dell’economia “verde” e delle filiere produttive e territoriali.

A partire da questa riflessione sull’economia verde in Italia, è nata l’idea di organizzare il convegno “GreenItaly. La concia reti, territori e sostenibilità” promosso da Fondazione Symbola, Camera di Commercio di Pisa e Unioncamere che si è svolto oggi nell’Auditorium “Rino Ricci” della Camera di Commercio di Pisa.

Durante il convegno è stata presentata una ricerca dedicata al settore conciario, realizzata da Unioncamere e Fondazione Symbola, e dalla quale emerge che l’industria conciaria italiana detiene una posizione di indiscussa leadership a livello internazionale. Nonostante la fase di recessione economica e la forte concorrenza di alcuni Paesi extra Ue che fanno ricorso a pratiche di dumping e a misure protezionistiche, l’Italia realizza il 66% della produzione europea e il 16% di quella mondiale. Il nostro Paese, inoltre, si caratterizza per una forte vocazione all’esportazione, con una quota su valore export mondiale pari al 27,8%. Il 90% della produzione è realizzata all’interno di tre distretti industriali: quello di Arzignano, in Veneto, quello di Santa Croce sull’Arno in Toscana, e quello di Solofra in Campania. Nel settore si sta diffondendo una cultura della sostenibilità e ci si è resi conto che l’asset “ambiente” è ormai diventato un importante fattore di competitività. Nell’ultimo ventennio, anche sotto la spinta di una normativa sempre più stringente, il comparto ha investito in diverse iniziative atte a ridurre l’impatto ambientale soprattutto in relazione alle fasi del processo conciario che presentano le maggiori criticità, ossia gestione delle acque, produzioni di rifiuti ed emissioni in atmosfera.
Per quanto riguarda la gestione delle acque circa il 95% sono inviate alla depurazione. I processi depurativi risultano essere estremamente efficienti per la quasi totalità delle sostanze inquinanti. I livelli di abbattimento, infatti, sono vicini o superiori al 90% per quasi tutti i parametri. Le aziende stanno cercando di passare dal semplice disinquinamento "end of pipe" - limitato alla riduzione degli effetti sull’ambiente - all’utilizzo di nuove tecnologie che agiscano direttamente sulle cause che determinano l’impatto ambientale dei processi produttivi. In particolare, si sta investendo nella riduzione del livello di inquinanti negli scarichi idrici e nella diminuzione del consumo di acqua che, tra il 2002 e il 2010, registra una riduzione del 23,5%. Un risultato imputabile all’investimento in tecnologie che implicano un minor utilizzo di acqua e alla selezione di macchinari ad alta efficienza. Dal punto di vista della produzione e gestione di rifiuti il comportamento delle aziende del settore è virtuoso: le percentuali di raccolta differenziata, dal 2002, non sono mai scese al di sotto del 91% dei rifiuti prodotti, fino a toccare nel 2010 il massimo storico, il 98%. Importante anche il riutilizzo degli scarti in altre filiere produttive o all’interno dello stesso ciclo conciario. Nel 2010, infatti, il 75% dei rifiuti prodotti è stato successivamente riutilizzato/riciclato.

“L’esperienza delle imprese che investono nella Green economy, nel settore conciario come in tanti altri comparti del made in Italy – ha detto il Segretario generale di Unioncamere, Claudio Gagliardi − “è l’ennesima testimonianza che anche questa crisi si può vincere continuando a puntare su innovazione, qualità e sostenibilità. Tre valori che, coniugati tra loro, consentono alle nostre imprese di intercettare le preferenze dei consumatori del mondo, di rendere i propri prodotti unici e non riproducibili, di fare efficienza puntando sulla creatività delle risorse umane e sull’uso responsabile delle risorse naturali”.
“Quello della concia”, ha dichiarato Realacci, “può essere considerato a pieno titolo un caso vincente di green economy in salsa italiana. Un settore maturo, da molti considerato spacciato dopo l’ingresso nel mercato dei grandi paesi emergenti e che invece proprio partendo dai vincoli ambientali ha saputo rinnovarsi e vincere puntando su innovazione e qualità. E se oggi le pelli conciate in Italia eccellono nel mondo è anche perché gli standard ambientali hanno elevato di molto la qualità dei prodotti. E’ una sfida vinta, che soprattutto nella terribile crisi che stiamo vivendo, può essere da esempio anche per molti altri settori della nostra economia. E’ la sfida della green economy, un’economia diversa che punta su innovazione, ricerca, conoscenza. Che migliora la qualità della vita di oggi e non compromette il futuro, che si nutre dei talenti dei territori, e dà forza alla missione del nostro paese.”
“Momenti di condivisione delle best practices nazionali sulle questioni ambientali come quello odierno – afferma il Presidente della Camera di Commercio di Pisa, Pierfrancesco Pacini − “rappresentano uno strumento indispensabile per informare e sensibilizzare le imprese e le istituzioni su queste tematiche. Temi, quelli ambientali, sui quali esiste già una notevole attenzione da parte dei distretti conciari italiani che, da alcuni anni, sono accreditati come Ambiti Produttivi Omogenei EMAS. Un fatto che testimonia la valenza strategica della salvaguardia ambientale per le imprese del settore”.

All’incontro sono intervenuti:
Pierfrancesco PACINI Presidente Camera di Commercio Pisa
Claudio GAGLIARDI Segretario Generale Unioncamere
Ermete REALACCI Presidente Fondazione Symbola
Franco DONATI Presidente Associazione Conciatori Distretto di Santa Croce sull’Arno
Piero ROSATI Titolare Incas S.p.A.
Vincenzo FAMIGLIETTI Consigliere Delegato Nuova Icos s.r.l.
Rossella GIANNOTTI Presidente ASSA
Antonello MURRU Responsabile Area Promozione e Agricoltura della Camera di Commercio Avellino

INFO
Fondazione Symbola, Ufficio Stampa – Francesca Biffi cell. 333.2164430
[email protected]
Unioncamere, Alessandra Altina cell. 348.9025607
[email protected]
Camera di Commercio di Pisa, Ufficio Comunicazione tel. 050.512319 [email protected]

 

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