Newsletter

Il boom delle aziende green Salerno top nel Mezzogiorno ).Conferma il suo impegno nella transizione verde la provincia di Salerno. Dai dati del sedicesimo Rapporto Greenitaly - realizzato da Fondazione Symbola, Unioncamere e Centro Studi Tagliacarne con il patrocinio del ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica - emerge una provincia in movimento che coniuga sviluppo economico e sostenibilità. Salerno si colloca tra le province più attive del Mezzogiorno e, infatti, qui, secondo i dati del Rapporto, sono 10mila 900 le imprese extra-agricole che hanno effettuato eco-investimenti nel periodo 2019-2024 in prodotti e tecnologie green. Queste aziende green incidono il 38.3% sul totale delle imprese extra-agricole della provincia salernitana. Per questi dati Salerno è tra le prime venti province italiane e, precisamente, in dodicesima posizione. Anche sul fronte dell'occupazione verde, Salerno compare tra le prime venti province italiane, con una quota del 1,7% sul totale nazionale delle assunzioni green, stando al dato Unioncamere 2024. Elemento questo che indica una crescente domanda di figure professionali qualificate in settori legati alla transizione ecologica. Ampliando l'analisi al contesto nazionale viene fuori che, nel periodo 2019-2024. sono state 578mila 450 le imprese extra-agricole che hanno effettuato eco-investimenti pari al 38,7% del totale, cioè più di 1 impresa su 3. Nel '24, i green jobs sono 3mila 298 mila unità, in crescita del 4,3% (+135mila unità) rispetto al 2023, cori una quota sul totale degli occupati pari al 13,8%. Il risultato complessivo nell'ultimo biennio, rilevano gli analisti, vede un consolidamento del dato sia assoluto sia relativo registrato nel 2022, «con l'auspicio - si legge - che quest'ultima rilevazione possa rappresentare una solida base da cui far partire nell'immediato futuro un virtuoso processo di crescita». Quanto alla distribuzione regionale dei green jobs, lo scenario resta praticamente invariato anche nel 2024, con l'affermazione del Nord-Ovest con f132,8% del totale nazionale, seguito dal Nord-Est (23,6%), dal Mezzogiorno (23,1%) e, infine, dal Centro (20,5%). «La transizione greco non è più soltanto una scelta etica o ambientale: è il nuovo spazio dove si misurano competitività, produttività e capacità industriale dei Paesi», sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, che è anche a capo della Camera di Commercio di Salerno, «Oggi aggiunge - lo vediamo con chiarezza: le imprese che investono con oculatezza e concretezza in tecnologie net-zero, dall'efficienza energetica ai materiali circolari, dai sistemi fotovoltaicì di nuova generazione all'idrogeno, non solo riducono le emissioni ma performano vero limite oggi - rileva Prete - non è la volontà delle imprese, che in Italia stanno dimostrando di credere nella sostenibilità come leva di crescita, ma la disponibilità di professionisti qualificati. Le imprese incontrano difficoltà di reperimento per oltre la metà dei green jobs ricercati, e questo blocca gli investimenti. Per questo la sfida non è "se" fare la transizione, ma "come" farla diventare un fattore di competitività nazionale". Per Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, «i dati del 16esimo Rapporto GreenItaly confermano la concretezza dell'invito del Presidente Mattarella a fare della transizione verde e della decarbonizzazione un importante fattore di competitività. C'è un'Italia che può essere protagonista con l'Europa alla COP 30 a Belèm: fa della transizione verde un'opportunità per rafforzare l'economia e la società».

SCARICA L’ARTICOLO IN PDF
Il boom delle aziende green Salerno top nel Mezzogiorno | Il Mattino

Devi accedere per poter salvare i contenuti