Il florovivaismo è un importante settore dell’agricoltura italiana che include il segmento dei fiori e fronde recise, delle piante in vaso da interno ed esterno e di quelle utilizzate per gli spazi a verde. Abbraccia quindi attività di produzione di prodotti vegetali ornamentali e di materiale di propagazione non solo ornamentale, ma anche orticolo, frutticolo e boschivo. Nel 2021 il valore della produzione del settore florovivaistico italiano ha raggiunto i 2,8 mld di euro suddivisi in 1,5 mld imputabili al comparto vivaistico (che si occupa della propagazione e produzione, su scala industriale, di piante da destinare al commercio) e 1,3 mld imputabili al comparto floricolo (inteso come produzione di fiori recisi, fronde verdi e fiorite, semi, bulbi, piante ornamentali, piante fiorite nei vasi). Una crescita del 5% rispetto al 2020. Il florovivaismo impiega ogni giorno 200.000 addetti, conta 24.000 imprese e 30.000 ettari di terreno coltivato. A livello regionale, la classifica delle produzioni italiane floricole e vivaistiche nel loro insieme è guidata dalla Toscana con una quota pari al 30% del totale nazionale – derivante soprattutto dalla produzione in ambito vivaistico – insieme alla Liguria con una percentuale del 14% – derivante prevalentemente dalle produzioni floricole. Seguono Sicilia (9,6%), Lombardia (8,9%), Lazio (6%), Puglia (5,7%), Emilia-Romagna (4,8%), Veneto (4%) e Piemonte (2,75%).
Ottime performance del settore si rilevano anche a livello di export grazie all’eccellenza del prodotto florovivaistico made in Italy riconosciuta dai mercati e dai consumatori di tutto il mondo. Guardando all’Europa, nel 2021 il valore complessivo della produzione europea – compresi i bulbi e le piante di vivaio – è stato di circa di 20 mld di euro, dei quali quasi 7 mld di euro derivanti dalla vendita nei Paesi Bassi. Il 70% dell’esportazione italiana è venduta nell’ordine in Francia, Paesi Bassi, Germania, Regno Unito e Svizzera. La partita della sostenibilità in ambito florovivaistico si gioca su diversi campi, attraverso un delicato equilibrio di azioni che riescano a preservare le risorse naturali ma anche mantenere solido il valore economico. Si pensi all’importanza di utilizzare pratiche agricole sostenibili, con un minor utilizzo di pesticidi e fertilizzanti, con l’introduzione di varietà di piante che richiedono meno risorse e con una gestione responsabile dell’acqua. Proprio su quest’ultimo punto, già prima dell’emergenza idrica delle ultime estati, il comparto aveva rilevato un’inefficienza nel sistema che ha richiesto un cambiamento strutturale importante per essere risolto: nuovi impianti di irrigazione goccia a goccia. Questo sistema consente di fornire acqua direttamente alle radici delle piante, in modo mirato e puntuale, riducendo gli sprechi dovuti all’evaporazione e al drenaggio dell’acqua. Conseguentemente si ha un utilizzo più efficiente dell’acqua con un aumento della resa delle colture e la riduzione dei costi legati all’irrigazione.
Un’altra partita importante per la sostenibilità riguarda la riduzione dell’impatto ambientale attraverso la gestione responsabile dei rifiuti. In quest’ambito, un risultato importante è stato raggiunto con la possibilità di qualificare gli sfalci e le potature – derivanti da attività d’impresa, sia da verde pubblico sia da verde privato – come sottoprodotti e non rifiuti. In questo modo i residui vegetali possono rientrare nel medesimo ciclo aziendale di chi li ha prodotti, oppure ceduti a terzi per essere avviati alla produzione di energia da tale biomassa mediante processi o metodi che non danneggiano l’ambiente né mettono in pericolo la salute umana.
Sostenibilità in ambito florovivaistico significa inoltre promuovere la conservazione della biodiversità favorendo la coltivazione di varietà di piante locali e native prevenendo la perdita di specie vegetali e sostenendo la lotta alle cosiddette “specie esotiche” che alterano drasticamente la struttura e la funzione degli ecosistemi. Inoltre, favorire il made in Italy implica anche ridurre l’impatto ambientale legato al trasporto di piante. Affinché la sostenibilità del settore florovivaistico sia veramente a lungo termine è indispensabile investire nella ricerca per produrre varietà di piante più resistenti alle condizioni climatiche e alle malattie, riducendo così la dipendenza dai prodotti chimici e favorendo una gestione più responsabile delle risorse naturali.
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