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Oggi in Basilicata si è parlato di soft economy. Un’economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione, ma anche sull'identità, la storia, la creatività, la qualità. Un’economia in grado di coniugare coesione sociale e competitività e di trarre forza dalle comunità e dai territori. Tutte risorse che il nostro paese possiede copiose, che talvolta la tentazione di competere al ribasso minacciano, ma che possono essere le carte vincenti per il futuro dell’Italia.

L’occasione è stata il convegno “Il futuro della Basilicata: la sfida della soft economy”, organizzato da Symbola, la Fondazione per le qualità italiane e dalla Regione Basilicata. La Fondazione, è la lobby della qualità, un’alleanza tra mondi diversi, da quello economico-imprenditoriale alla cittadinanza attiva, dalla formazione alle realtà territoriali, alle istituzioni, ideata per far conoscere le tante esperienze di successo che, sul territorio nazionale, sono nate dalla qualità e hanno saputo imporsi nello scenario globale.
La Regione Basilicata è la prima regione italiana ad aver aderito a Symbola con la volontà accorta di orientare le politiche territoriali, verso la qualità, l’ambiente, la competitività. Una decisione particolarmente significativa, per quella parte di Italia che per tutelare i suoi beni maggiori, le risorse umane e il territorio, deve orientare le proprie politiche su terreni innovativi e spesso coraggiosi.

L’incontro faceva parte degli appuntamenti di Trend expo, una vetrina in cui si parla di nuove tendenze, aperta ai giovani e ai nuovi soggetti dello sviluppo economico. Un’ubicazione particolarmente adatta, dunque, per parlare di futuro della regione.
Insieme ai rappresentanti delle istituzioni locali, si sono incontrati il mondo delle imprese, delle cooperative, del commercio, insieme ad esperienze di realtà del territorio che in vari settori, dal turismo all’arredamento, dalla tecnologia ai parchi, al vitivinicolo, sono ambasciatori di un modello di sviluppo basato sull’orgoglio che si riconosce nel tessuto delle comunità e nella coesione sociale.
“E’ da queste storie che l’Italia deve ripartire”, ha commentato Ermete Realacci, presidente di Symbola. “Dalle storie di uomini e di donne che raccontano un’Italia che ce l’ha fatta e che gode di buona salute. Per ridare coraggio e fiducia al Paese, dobbiamo scommettere sulla qualità, dell’economia e della finanza, dell’amministrazione e della politica, quella del lavoro, della società, dell’ambiente e della vita”.
“Oggi abbiamo parlato di una Basilicata”, spiega Vito De Filippo, “che vuole intraprendere una strada indirizzata alla valorizzazione del talento delle giovani generazioni, all’innovazione dello spirito pubblico e alle vocazioni dei territori, come condizioni virtuose per misurare il proprio disegno d’avanzamento”.

L’incontro di oggi è stato coordinato da Fabio Renzi, Segretario generale Symbola,
Palmarosa Fuccella, Direttore creativo Trend Expo, Giovanni Chiabrera, Responsabile del Progetto Lavoro & Sviluppo – Italia Lavoro, Gerardo Delfino di Inea Basilicata, Pasquale Lamorte, Presidente Unioncamere di Basilicata, Attilio Martorano, Presidente Confindustria Basilicata, Vilma Mazzocco, Presidente Confcooperative Basilicata, Enrico Sodano, Presidente Gruppo Giovani ApiBasilicata, Mario Antonio Tamburro Rettore Università degli Studi della Basilicata.
Nell’incontro sono stati presentati anche casi di realtà che “muovono” il territorio lucano come quella di Calia Italia, di Intema, del Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, della Geocart, di Codra Mediterranea, delle Cantine del Notaio, di Alice Multimediale, del Palazzo dei Poeti – Borgo Antico Rabatana - Tursi, dell’ APT Basilicata, del Consorzio Copollino, dei Comuni di Moliterno, Tito e Castelmezzano.

Il futuro della Basilicata: la sfida della soft economy
Il futuro della Basilicata: la sfida della soft economy

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