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Dopo un lungo periodo di ridotta attività dovuto all’impossibilità di organizzare incontri in presenza a causa della perdurante emergenza sanitaria, il Centro studi e ricerche Vittorio Monaco di Sulmona (AQ) ha organizzato per mercoledì 14 aprile, dalle ore 17.30, un incontro on line (diretta streaming sulle pagine facebook del centro studi e della fondazione Symbola) nel corso del quale si discuterà di montagna, aree interne e transizione ecologica a partire dalle pagine dell’Atlante dell’Appennino, lo studio curato dalla fondazione Symbola e pubblicato originariamente nel corso del 2018.

All’iniziativa coordinata da Antonio Carrara del Centro studi e ricerche intitolato all’insegnante, dirigente politico, animatore culturale e scrittore abruzzese nato a Pettorano sul Gizio nel 1941 e scomparso prematuramente nel 2009, interverranno Domenico Sturabotti, direttore della fondazione Symbola, al quale sarà affidato il compito di presentare il rapporto; Giovanni Cannata, presidente del Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise; Tommaso Navarra, presidente del Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga; Lucio Zazzara, presidente del Parco nazionale della Maiella. Le conclusioni saranno affidate a Fabio Renzi, segretario generale della fondazione.

Promosso dal Parco nazionale Appennino Tosco-Emiliano e dal Parco nazionale Foreste Casentinensi, con il sostegno del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, l’Atlante dell’Appennino propone una lettura unitaria e complessiva dell’Appennino che ne fa emergere l’importanza, la rilevanza e la centralità nelle geografie fisiche, storiche, economiche e culturali del Paese. Racconta le fragilità, ma anche le straordinarie potenzialità del più importante sistema montuoso Mediterraneo, vero palinsesto di tutte le fasi della civilizzazione occidentale. Un colpo d’occhio plurale sullo stato generale delle aree interne del nostro Paese di grandissima attualità – benché in circolazione già da diversi anni – e straordinaria utilità in particolare per contribuire a declinare efficacemente la tanto rivendicata “transizione ecologica” dell’Italia, negli ultimi mesi posta prepotentemente al centro del dibattito politico grazie anche all’istituzione di un ministero dedicato.

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