In alcuni piccoli Comuni sono specie protetta, nelle campagne qualche filare fa ancora da perimetro ai fondi agricoli Se le regioni potessero essere identificate con un albero, al Veneto spetterebbe il gelso: l'albero delle more, fonte di nutrimento per i bachi da seta e base strategica per gli impianti dei vigneti a "bellussera" potrebbe ambire a monumento verde regionale, al pari degli ulivi in Puglia e i cipressi in Toscana. ' L quanto Un filare di gelsi in campagna sostiene Coldiretti Veneto nel commentare il rapporto "Piccoli Comuni e Alberi monumentali d'Italia", presentato ieri a Roma da Fondazione Symbola. Il gelso per la tradizione rurale è una pianta dal forte valore identitari O; nelle campagne qualche filare fa ancora da perimetro ai fondi agricoli. In alcune micro amministrazioni comunali sono addirittura specie protetta: è anche questa l'attenzione che i piccoli comuni veneti (290 su 563 pari al 51,5% della superficie totale) dedicano alla conservazione dei beni culturali, alla biodiversità agroalimentare valorizzando borghi, contrade e tipicità. In Veneto sono censiti 256 alberi monumentali rilevati in 73 piccoli comuni: «L'agricoltura è sempre più centrale nella protezione dell'ambiente, sia in termini di tutela dal dissesto idrogeologico - dichiara Carlo Salvan, presidente di Coldiretti Veneto - sia di difesa delle sue bellezze e della sua biodiversità, di cui gli alberi monumentali rappresentano un patrimonio inestimabile».