Per misurare la temperatura del libro italiano bisogna avere un po’ di pazienza e aspettare la 76esima edizione della Frankfurter Buchmesse in programma ad ottobre 2024 e che vedrà l’Italia ospite d’onore. Il principale appuntamento mondiale del settore editoriale per la compra-vendita dei diritti e per la conoscenza delle tendenze dell’editoria internazionale ci vedrà protagonisti della collettiva che occupa tutti gli anni la prestigiosa Halle 5.0. Il tema scelto è Radici nel futuro, saranno presenti cento scrittori e programmati 150 incontri che animeranno l’Agorà del Padiglione Italia ideato dall’architetto Stefano Boeri.
Vendita diritti, coedizioni e marchi editoriali operanti sui mercati esteri sono i tre poli intorno ai quali si articola l’internazionalizzazione dell’editoria italiana. In attesa di Francoforte i numeri raccontano che i diritti titoli venduti all’estero passano dai 1.800 del 2001 ai 7.889 del 2022, ultimo anno di rilevazione[1]. Nello stesso arco di tempo, i diritti acquistati passano invece da 5.400 a 9.423. I libri per bambini e ragazzi sono il genere più venduto (35%), seguito dalla saggistica generale (20%), la narrativa (19%) e la manualistica (9%). Per quanto riguarda le aree geografiche, la vendita di diritti è verso altri Paesi europei nel 62% dei casi, segue l’Asia con il 18%, Sud e Centro America con il 6%, Medio Oriente il 5%. I primi cinque mercati europei di esportazione sono Spagna, Francia, Polonia, Grecia e Germania.
Si è aperta intanto il 23 aprile, in occasione della Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, la campagna di comunicazione social della Farnesina #ilmondotralerighe, nata con l’obiettivo di valorizzare e alimentare il crescente interesse, su scala globale, verso l’editoria italiana. L’iniziativa serve a supportare l’Italia che, oltre alla Buchmesse di Francoforte, è già stata ospite d’onore ad alcuni dei principali eventi internazionali del settore editoriale come le Fiere del Libro di Tunisi e Varsavia. E sarà dedicata proprio al libro la XXIV edizione della SLIM-Settimana della Lingua Italiana nel Mondo con il titolo evocativo L’italiano e il libro: il mondo fra le righe. Nel corso della campagna, sui canali social del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e della sua Rete diplomatico-consolare e degli Istituti Italiani di Cultura saranno pubblicate testimonianze di personalità straniere appartenenti al mondo istituzionale e culturale, che racconteranno il loro legame con il libro italiano.
In questo contesto, una grande novità geografica e promozionale è stata definita dal ruolo delle Regioni che sempre più stanno diventando i principali sostenitori delle case editrici del proprio territorio. La produzione di libri e la letteratura sono prodotti tipici del made in Italy, da esportare e promuovere. Analogamente lo è l’editoria locale. È sempre maggiore il numero di regioni italiane, infatti, che partecipano a fiere letterarie, dal Salone del libro a Torino, alla fiera della piccola e media editoria Più Libri Più Liberi alla Fiera di Francoforte. Così come attraverso le Film Commission si sono valorizzati i territori - con ambientazioni di set cinematografici, fiction o pubblicità - e con l’enogastronomia e l’artigianato vengono promosse tradizioni ed economie locali, allo stesso modo le Regioni hanno iniziato a comprendere le potenzialità del libro. Viene così garantito un sostegno non solo economico, ma anche identitario in termini di visibilità alle case editrici che diventano a loro volta attori di promozione territoriale di prossimità attraverso tipologie, città, paesaggi, tradizioni e identità. Una vera e propria tendenza a promuovere l’industria editoriale del libro attraverso una sorta di nuova book commission regionale capace di emettere bandi per l’erogazione di fondi per la promozione territoriale attraverso i libri e i loro contenuti, la partecipazione a fiere, la creazione di eventi e la valorizzazione delle case editrici locali. Una sintesi di questa tendenza può essere rappresentata da Regione Liguria che al Salone del Libro grazie all’editoria locale ha realizzato una sorta di mappa di marketing esperienziale ed emozionale. Nel suo stand ha ricostruito una piazzetta marinara sulla quale si affacciano case colorate fatte di libri dedicate alla degustazione di prodotti tipici, del paesaggio, dell’artigianato sino alla narrazione dei suoi cantautori, poeti e comici. E lo ha fatto utilizzando libri e presentazioni organizzate dagli editori liguri ospiti dello stand.
La Puglia con Teatro Pubblico Pugliese – Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura ha creato Parole a sistema, linea d’intervento per lo sviluppo e la valorizzazione dell’editoria pugliese, in collaborazione con APE – Associazione Pugliese Editori. A Torino lo stand ha ospitato, oltre a 40 case editrici locali, festival e premi letterati, una mostra dedicata alle tavole di 35 illustratori pugliesi protagonisti, sempre con Regione Puglia. Un vero e proprio sistema che mette il libro e la sua industria al centro della valorizzazione identitaria del territorio.
Regione Toscana ha messo in mostra la Biblioteca della Toscana Pietro Leopoldo, la stamperia Braille, Toscana Libri - il portale interamente dedicato alla piccola e media editoria toscana - e ha ospitato le case editrici delle Università toscane oltre, naturalmente, agli editori locali. Al centro, la promozione della lettura e la valorizzazione del patrimonio culturale del territorio. Interessante l’organizzazione del trasporto ferroviario gratuito con treno charter rivolto a 450 cittadini toscani, per partecipare al Salone Internazionale del Libro di Torino. Il Treno dei lettori toscani, finanziato da Giunta, Consiglio regionale e dagli sponsor Unicoop Firenze, Associazione Wimbledon e Cooperativa Sociale Dieci, si colloca nell’ambito dei progetti a supporto della lettura e della filiera del libro avviati all’interno del percorso degli Stati Generali della Cultura, in collaborazione tra commissione Cultura, Consiglio e Giunta.
Sempre Regione Toscana ha finanziato il progetto Leggere: Forte! Ad alta voce fa crescere l’intelligenza. Sono sempre di più le proposte “emozionali” legate alla lettura ad alta voce e distribuite sul territorio. Il progetto Piccolo Giallo e Grande Blu a cura di Arci APS, realizzato nell’ambito del bando Ad alta voce promosso dal CEPELL – Centro per il libro e la lettura del Mibac raccoglie diciotto partner distribuiti su sei regioni italiane (Trentino Alto Adige, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Lazio e Sicilia). Protagonisti saranno bambini e bambine che leggeranno ad alta voce libri scelti da loro all’interno di punti di lettura, attivi e valorizzati a livello territoriale, che formeranno anche una rete a livello nazionale. Piccolo Giallo e Grande Blu si concluderà il prossimo ottobre a Torino, durante la 7^ edizione di MATOTA, il Festival della Letteratura per Ragazze e Ragazzi.
Questi sono solo esempi di una trasformazione in corso che definisce un ruolo e un mercato de libro non più determinato solo ed esclusivamente dalle vendite di copie.
Nel 2023 il mercato del libro registra una tenuta sostanziale con qualche preoccupazione per il futuro. Le vendite dell’editoria trade in Italia sono state infatti pari a 1,697 miliardi di euro a prezzo di copertina, in crescita dello 0,8% rispetto all’anno precedente (più 14,1% sul 2019). Se facciamo un confronto tra Italia, Europa e Usa, notiamo che la crescita italiana è simile a quella registrata in Francia e Regno Unito (più 1%), mentre la Germania cresce del 2,9%. Gli USA (dato di ottobre) arretrano invece dello 0,2%. Nei primi mesi del 2024 il mercato è in controtendenza, registrando calo del 2,2%[2].
L’Associazione Italiana Editori (AIE) si dice preoccupata per il venir meno nel 2024 di alcune misure a sostegno della domanda, come il fondo speciale per le biblioteche e le Carte Cultura e del Merito. Se analizziamo i dati del primo trimestre dell’anno in corso, le preoccupazioni dell’AIE vengono confermate con una riduzione a valore rispetto ai primi tre mesi del 2023 del 4,1%, in cui i prezzi dei libri sono cresciuti meno dell’inflazione: il prezzo medio di copertina dei titoli acquistati è stato di 15,17 euro, in crescita dell’1,5% rispetto l’anno precedente, mentre l’inflazione sugli altri beni di consumo è stata del 5,7%[3]. Gli editori hanno cercato di neutralizzare gli effetti dell’inflazione tenendo bassi i prezzi e riducendo i margini di guadagno per non deprimere la domanda di libri e di lettura nel nostro Paese. Guardando il confronto tra inflazione e crescita del prezzo dei libri in tutta Europa, questa tendenza si conferma, anche se la distanza tra i due valori è inferiore: la prima è stata del 9% e la seconda del 3%[4]. Le librerie fisiche sono sempre il primo canale di vendita per i libri e consolidano il loro ruolo registrando il 54,7% (era 53,5% nel 2022) di tutto il mercato trade nel 2023, un punto percentuale in più dell’anno precedente, ma ancora 10 punti sotto i valori pre-pandemia. Il dove e come compriamo i libri conferma al secondo posto le vendite online che si attestano al 40,7% (erano il 41,9% nel 2022) mentre è stabile la grande distribuzione ferma al 4,6%. Nel 2023 le vendite di ebook sono cresciute del 2,5%, arrivando a 81 milioni, gli abbonamenti per l’ascolto di audiolibri del 12%, raggiungendo i 28 milioni. Ma gli italiani continuano in massima parte a preferire la carta: ebook e audiolibri pesano su un mercato complessivo (trade di copie a stampa più digitale) di 1,806 miliardi solo per il 6%.
L’editoria italiana, insomma, è un’industria solida che ha in larga parte stabilizzato la crescita del post pandemia grazie a un’offerta capace di intercettare nuovi bisogni di lettura, ma certamente il nostro rimane un Paese dove si legge ancora troppo poco (39,3% degli italiani ha letto almeno un libro negli ultimi 12 mesi[5]), dove c’è bisogno di un intervento pubblico anche per ridurre le forti diseguaglianze negli indici di lettura, soprattutto tra Nord e Sud. Osservando i dati delle singole regioni (ultima rilevazione disponibile è del 2020), emergono significative differenze tra aree in cui si legge di più o di meno. Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia e raccolgono le percentuali più alte per numero di lettori (53,6% e 51,6%)[6]. Al terzo posto c’è la Lombardia, ben oltre la media nazionale, con il 49,3%. Seguono Veneto, Valle D’Aosta, Liguria, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana e Lazio: tutte regioni con percentuali oltre la media nazionale. Sotto la media nazionale si collocano quasi tutte le restanti regioni del Centro Italia e quelle del Sud e delle isole. .
Leggiamo un po’ di meno, ma leggiamo sempre più italiano. Nei primi quattro mesi del 2024 l’autorialità italiana guadagna quote e cresce in controtendenza rispetto alla media del mercato: nelle vendite delle librerie fisiche e digitali la quota dei libri italiani è cresciuta dell’1,3% rispetto al 2023. Interessante analizzare i numeri dell’editoria per ragazzi. Le vendite del settore bambini e ragazzi (inclusi i fumetti per bambini) sono passate dai 243,7 milioni di euro del 2019 ai 285,7 milioni del 2022, fino ai 291,6 milioni euro del 2023 (in crescita del 2,1% rispetto all’anno precedente)[7]. Tutto questo accade mentre l’Italia si trova nel frattempo a fare i conti con una congiuntura demografica negativa che vede la popolazione fra 0 e 14 anni ridursi di un milione di persone dal 2012 ad oggi (7,3 milioni). Diminuisce dunque il pubblico potenziale, ma l’editoria per ragazzi resta trainante per l’intero settore e per la sua internazionalizzazione: più di un diritto di traduzione ogni tre venduto all’estero dagli editori italiani nel 2022 riguarda libri per bambini e ragazzi, mentre le coedizioni rappresentano addirittura l’85% del totale. Le case editrici per bambini più attive e innovative del mercato dei più piccoli sono sicuramente Topipittori, Il Castoro, Orecchio Acerbo, Camelozampa, Uovonero: tutti progetti che mettono al centro del loro sviluppo editoriale la lettura come strumento di crescita consapevole.
L’editoria italiana, insomma, è un’industria solida che ha in larga parte stabilizzato la crescita del post pandemia grazie a un’offerta capace di intercettare nuovi bisogni di lettura, ma certamente il nostro rimane un Paese dove si legge ancora troppo poco, dove c’è bisogno di un intervento pubblico anche per ridurre le forti diseguaglianze negli indici di lettura, soprattutto tra Nord e Sud.
Cosa leggiamo? La narrativa italiana segna una crescita complessiva del 7,2%. Nella top dieci nazionale del 2023 sono presenti ben sette titoli scritti da autori italiani[8] e sono addirittura nove i titoli italiani tra i libri più venduti in Italia nel primo quadrimestre del 2024[9].
Il 2023 è stato l’anno del romance. Vendite più che raddoppiate, nuove autrici di successo (soprattutto italiane), un genere letterario che nasce sui social e solo dopo arriva a scalare la top ten delle classifiche di vendita in libreria attraverso community molto attive, soprattutto TikTok. I libri romance hanno più che raddoppiato le vendite dal 2019 a oggi (+120,5%), una performance che li pone secondi solo ai fumetti (+225,5%) come fenomeno editoriale dell’Italia post-pandemia. Nel dettaglio, il genere romance aveva nel 2019 un valore del venduto a prezzo di copertina nei canali trade (librerie fisiche e online e supermercati) pari a 22,215 milioni di euro arrivato a 48,900 milioni del 2023. Se si considerano le quote sul totale del mercato trade, il romance pesava sul totale della varia (narrativa e saggistica) per il 2% nel 2019 e adesso pesa per il 3,8%. Come accaduto ad altri generi, dal giallo al thriller, i talenti italiani crescono e a volte superano in classifica i grandi successi internazionali. Nel 2019 oltre l’84% delle vendite del segmento era fatto da libri scritti da autrici straniere (quota di mercato a valore di prezzo di copertina). Nel 2023, invece, le autrici italiane pesano per il 40%, per complessivi 19,601 milioni. Se guardiamo la crescita dal 2019 a oggi, il romance italiano è cresciuto del 462,5%, quello straniero “solo” del 56,9%[10]. E a fare da madrine ai nuovi talenti non sono solo le grandi case editrici; a volte sono le piccole sigle a scoprire nomi che poi sbancano le classifiche. Un caso per tutti: Always Publishing, casa editrice salernitana, dedicata alla letteratura femminile nel mercato del romance e creata da Alessandra Friuli e Simona Natale, che ha portato in libreria il caso Tillie Cole e il suo bestseller Dammi mille baci.
E proprio Romance, curata da Erin Doom – altro fenomeno da centinaia di migliaia di copie nato su Wattpad – era una delle sette sezioni che ha suddiviso generi e interessi al Salone del libro di Torino diretto da Annalena Benini, un successo che ha travolto il mercato degli eventi culturali. Con un bilancio finale di 222mila visitatori, la rassegna ha stabilito un nuovo record, con un aumento di 7mila partecipanti rispetto all'edizione precedente, già segnata da un’affluenza straordinaria, e da un generale aumento delle vendite di libri agli stand.
L’impatto di TikTok sul mondo dell’editoria e della lettura ha creato una generazione di booktoker, giovani che parlano di libri sulla piattaforma di video sharing. Il #BookTok è diventato un ambiente centrale anche per l’editoria libraria che ha abbracciato questa piattaforma e questo metodo di scambio. Nell’era digitale i canali di informazione online sono fondamentali nella scoperta di nuovi autori e titoli: oltre ai motori di ricerca utilizzati come principale touchpoint dalla fascia di lettori compresa tra i 35 e i 44 anni (a partire da un argomento o un genere di interesse), i consigli dei BookInfluencer sono la principale fonte di informazione per la fascia 24-34 anni[11]. . Il libro insomma, preferibilmente cartaceo, lo scegliamo sul web, in una perfetta simbiosi naturale tra mondo analogico e mondo digitale.
Oltre a TikTok, che è diventata di fatto la piattaforma fondamentale per generi come romance, fantasy e young adult preferiti dai lettori under 25, Instagram mostra una diversità crescente sia nei profili dei creator sia nei generi letterari trattati, mentre YouTube continua a essere il leader assoluto per i contenuti video che sempre di più vengono usati per la promozione editoriale. La ricerca e l’analisi condotte dagli studenti del Master Booktelling dell’Università Cattolica del Sacro Cuore hanno portato alla creazione di La Nuova Mappa dei BookInfluencer, un progetto che offre una panoramica dettagliata e aggiornata sul mondo dei book influencer. Quali sono le creator e i creator più apprezzati sui principali social e piattaforme? Quali le case editrici più citate, i generi letterari più esplorati, quale il pubblico di riferimento? Quali sono le dinamiche che regolano l’advertising? Una mappa che è diventata uno strumento di lavoro utile per mediatori culturali e operatori del settore editoriale.
La popolarità raggiunta del genere romance grazie a community mondiali come BookTook, riesce a tradursi in nuove posizioni lavorative con nuove competenze. È il caso di Megi Bulla (in arte @labibliotecadidaphne), tra le booktoker più famose d’Italia. Recentemente, la casa editrice Rizzoli le ha affidato la cura di una collana editoriale tutta sua, La biblioteca di Daphne, che porterà nel nostro Paese libri di genere fantasy e romantasy internazionali mai stati tradotti in italiano, dedicati a fasce di lettori young adult e new adult.
Ma anche Magdalena Rosa (@magsbook), lettrice appassionata di romance che su BookTook realizza recensioni di libri e live di lettura come @magsbook. A novembre del 2023 ha lanciato il progeto Magstips, in collaborazione con il progetto social-editoriale Bookers Edizioni, un servizio di pubblicazione di libri a cura di Bookers Italia, agenzia di influencer marketing nata nel 2021 e dedicata alla promozione della cultura e dei libri grazie al rapporto con vari influencer del mondo dell’editoria. Magtips è una collana di cinque testi inediti di scrittrici e scrittori emergenti (tra i 16 e i 35 anni) candidati tramite un concorso al quale la community di BookTok è stata chiamata a partecipare.
Altro tema connesso è quello legato al fatto che il successo del romance si inserisce in un fenomeno più ampio: la letteratura di genere è entrata a pieno titolo nel mainstream editoriale italiano, dopo anni di emarginazione culturale e commerciale. Prima la casa editrice milanese per bambini e ragazzi Il Castoro, a 30 anni dalla sua nascita, fonda un nuovo marchio con cui si rivolge per la prima volta al mondo adulto con Castoro OFF: un progetto editoriale verso proposte editoriali alternative, generi di difficile catalogazione, ossia una narrativa off, lontana dai canoni e percorsi più tradizionali. Nato a gennaio 2024, si caratterizza per la proposta di narrativa di genere e sottogenere (Romance, Fantasy, Romantasy, Mistery, Horror, Fantascienza), andando a individuare voci e scritture nuove che stanno segnando un cambiamento culturale radicale nel mondo editoriale italiano e internazionale di oggi.
Dopo Il Castoro, anche Edizioni E/O (Roma) investe sulla speculative fiction e la letteratura fantastica, con Ne/oN Libri in partenza con i primi titoli a settembre 2024. Fantasy – sia classico che contemporaneo –, light novel, romance, romantasy, fantascienza e horror, con proposte anche di queer fiction, historical fiction e literary fiction, alternando novità e riproposte: questa la proposta editoriale di Ne/oN Libri, neonato editore indipendente come la casa madre.
Se sul piano dei contenuti e degli eventi culturali l’editoria appare vivace, creativa e competitiva, quando deve affrontare la sfida dell’innovazione, torna ad essere resiliente e sospettosa. L’intelligenza (non) artificiale del libro definisce e guida con moderata lentezza la transizione 5.0 del libro verso ambiti di applicazione come l'editing, la leggibilità, il trattamento grafico delle copertine, traduzioni, analisi dei dati, editing collaborativo, le modalità di marketing, vendita, distribuzione, targetizzazione e promozione. Ma la paura tra gli editori e gli autori è tanta. Il tema principale è la creazione dei contenuti. Ci si chiede, è lecito che a scrivere un romanzo o un saggio sia l’AI? È corretto definire in copertina che un testo è stato realizzato grazie all’AI? Ovvero è ingannevole tacerlo? Il dibattito è aperto. A tutela dei lettori e degli autori, si parla ormai diffusamente di copyright ibrido. Sicuramente in relazione alla regolamentazione, gli editori si dicono fortemente preoccupati per la difesa del diritto d’autore e chiedono l’obbligo della trasparenza sui dati utilizzati per allenare gli algoritmi a carico delle aziende che sviluppano strumenti di AI.
Intanto, il modello Amazon dell’autopubblicazione sostituitivo dell’intermediazione dell’editore sta conquistando il mercato perché molto più veloce, più conveniente, semplice da usare e capace di attivare un modello distributivo facilmente adattabile alle esigenze di ciascun autore. Spesso i piccoli editori lasciano ai loro autori il compito esclusivo di promuovere il libro sui propri canali social, organizzare presentazioni di prossimità, consigliare l’acquisto alle comunità di riferimento. Gli autori, insomma, fanno il lavoro dell’editore. Un caso molto interessante è quello di Simona Fruzzetti, scrittrice pisana che, pubblicando su Amazon, ha vinto numerosi premi letterari[12], ed è stata finalista del premio Garfagnana in Giallo con il romanzo Io ti salverò. Successo che ha portato l’autrice a ripubblicare sulla piattaforma Amazon nel 2023, in un unico volume, Mi piaci, ti sposo e Parigi mon amour, due romanzi precedentemente pubblicati da una casa editrice tradizionale (Piemme). Molto conosciuti tra gli appassionati di Kindle anche autori come Claudio Calabrese, Chiara Assi, Bianca Marconero. Anche il self publishing ha il suo festival, l’Indie Book Fest a Milano, e il suo premio, l’Amazon Storyteller che quest’anno è stato vinto da Daniela Volontè con Emmàs Theory, una rilettura molto originale di Emma, di Jane Austen.
Il libro si conferma come strumento straordinario di inclusione. Compie dieci anni Fondazione LIA che lavora con l’obiettivo di favorire la creazione di un ecosistema editoriale accessibile per tutti. La Fondazione lavora a fianco delle istituzioni e di tutta la filiera editoriale per permettere alle persone con disabilità visiva di avere pieno accesso alla produzione libraria: ha all’attivo diverse collaborazioni e si occupa di servizi alle aziende, affiancando quelle realtà italiane e straniere che vogliono mettere al centro della progettazione la persona, creando ecosistemi digitali che siano realmente accessibili a tutti. Il catalogo presenta oggi 35.000 libri accessibili alle persone cieche e ipovedenti. Creata nel 2014 dall’AIE (Associazione Italiana Editori), insieme all’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), la Fondazione è oggi un punto di riferimento a livello italiano ed europeo non solo attraverso la lettura accessibile per persone con disabilità visiva e persone a rischio di digital divide ma anche contribuendo a sensibilizzare ogni cittadino sul tema, grazie ai Reading al buio nelle scuole e a quelli rivolti al pubblico generalista. Mentre sta per diventare operativo l’European Accessibility Act sulla filiera dei contenuti e del libro digitali, nasce il progetto APACE: la rete europea coordinata dalla Fondazione che vuole migliorare le possibilità di lettura – e quindi l’inclusione sociale – di oltre 100 milioni di persone con disabilità visive in Europa. Tre associazioni di editori (italiana, tedesca e bulgara)[13] e tre realtà verticalmente dedicate all’accessibilità in editoria (olandese, finlandese e lituana)[14] costituiscono il nucleo di APACE.
Numerosi i progetti portati avanti in questa direzione da diverse case editrici italiane. Officina Babuk, ad esempio, è un marchio editoriale creato da Babalibri, casa editrice milanese specializzata in albi illustrati, e dalla cremonese Uovonero, esperta nel campo dell'editoria accessibile. I primi titoli, gli albi illustrati La sedia blu, scritto e illustrato da Claude Boujon, nella traduzione di Maria Marconi, e Mangerei volentieri un bambino di Sylviane Donnio e Dorothée de Monfreid, nella traduzione di Federica Rocca, hanno presentato per la prima volta il testo in simboli secondo le tecniche della Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA).
Letture brevi, a misura di social, di attenzione fluttuante, ideale per trasformare in lettori i non-lettori. Un altro progetto rappresentativo di inclusione all’interno del mondo editoriale è la nuova collana Ossigeno, targata Mondadori, ispirata dal lavoro di Alice Bigli, formatrice per scuole e biblioteche capace di dialogare con “lettori non allenati” perché hanno difficoltà come la dislessia, o leggono in una lingua che non è la loro lingua madre, o semplicemente sono abituati al ritmo veloce delle serie tv e dei videogiochi. Interessante il primo titolo Scusa ma resto qui di Alessandro Barbaglia che è costruito attraverso scambi di sms. Sempre con testi molto brevi, della durata di un reel, ha lavorato la torinese Einaudi Ragazzi che ha lanciato una collana di racconti flash, divisi in raccolte per genere, chiamandola #BookTok.
L’inclusione entra a far parte degli obiettivi dell’editoria universitaria dopo gli Stati Generali dell’editoria universitaria accessibile che si sono svolti all’università di Pisa e che hanno aperto la strada per la futura definizione di un protocollo nazionale, che vedrà gli atenei italiani e il Governo lavorare in sinergia con gli editori per favorire l’accesso alla cultura e agli studi universitari per tutti gli studenti e per tutte le studentesse con disabilità e con disturbi specifici dell’apprendimento. Una sfida che, da tempo, vede proprio l’Università di Pisa e la sua casa editrice, la Pisa University Press, in prima linea, con un progetto di accessibilità inaugurato dall’edizione digitale della Costituzione italiana pubblicata in versione e-pub nel rispetto della EU Directive on the accessibility requirements for products and services. Nella sola Università di Pisa sono 1.866 gli studenti con certificazione di disabilità e 553 quelli con certificazione Disturbi Specifici per l’Apprendimento. In occasione degli Stati Generali sull’editoriale universitaria accessibile, organizzati proprio dall’ateneo toscano, sono stati varati gli impegni Percorsi Inclusivi e Servizi Accessibili (PISA), che hanno aperto la strada per la definizione di un protocollo nazionale, che vedrà gli atenei italiani e il Governo lavorare in sinergia con gli editori per favorire l’accesso alla cultura e agli studi universitari per tutti gli studenti e per tutte le studentesse con disabilità e con disturbi specifici dell’apprendimento.
La sfida della transizione ambientale vede l’editoria green protagonista nella scelta dei materiali, nella stampa e rilegatura dei libri, negli imballaggi e nella riduzione degli sprechi attivando una logistica attenta e responsabile. Le materie prime fibrose utilizzate dalla filiera libro sono rinnovabili e riciclabili per il 53,7% e vergini per il 31,7% – oggi quasi interamente dotate di certificazione forestale FSC o PEFC. Tra i grandi editori italiani a distinguersi per un alto uso di materia prima certificata c’è, ad esempio, Sergio Bonelli editore: 3.200 tonnellate di carta ogni anno che proviene da foreste gestite in maniera sostenibile o da foreste e piantagioni utilizzate in maniera selettiva e ripiantate dopo il taglio[15]. Numerose sono le case editrici italiane che in questi anni hanno dimostrato attenzione ai temi ambientali, sia per quanto riguarda la diffusione di valori green nella società, sia attraverso l’adozione di azioni di riduzione dell’impatto. Nel primo caso, ad esempio, Deascuola edizioni scolastiche in collaborazione con ASVIS organizza moltissime attività per portare nelle scuole italiane i temi della sostenibilità. Lattes editori, invece, con il progetto In classe con l’Agenda 2030, propone un volume dedicato ai temi dell’Agenda 2030 trattati in modo trasversale a tutti gli obiettivi proposti dal programma. Nel secondo caso invece, che mira ad inserire pratiche sostenibili nei processi produttivi e logistici della filiera, c’è chi è intervenuta, ad esempio, con soluzioni green per ridurre il proprio impatto ambientale, dotandosi di impianti fotovoltaici sul tetto delle proprie sedi per produrre autonomamente energia e produrre libri “neutrali” per l’impronta di carbonio, come la modenese Infinito Edizioni (Formigine, MO). Chi invece come Wetlands, casa editrice veneziana profondamente radicata nel territorio e dedicata ai temi della sostenibilità sociale e ambientale, ha preferito optare per la scelta di materiali più sostenibili, stampando su alga carta realizzata con le alghe della laguna, elemento che ha contribuito a creare l’identità riconoscibile del marchio. Tra le prime case editrici italiane ad aver optato a favore di carte ecologiche in modo organico, prodotte con alghe o mais, c’è la piemontese Interlinea (Novara) che, inoltre, utilizza fornitori a km zero con un impegno anche nella riduzione delle emissioni nella logistica. Il tema della sostenibilità della filiera riguarda anche soggetti attivi nella stampa e rilegatura di libri. È questo il caso, ad esempio, della milanese Geca Industrie Grafiche (Sesto Ulteriano), ha adottato lastre tipografiche senza sviluppo, che rendono la stampa offset sostenibile e a basso impatto ambientale, senza pregiudicare la qualità del prodotto finale, permettendo di risparmiare fino a 640.000 litri d’acqua annui, 8.000 litri di prodotti chimici per lo sviluppo, oltre che ridurre i consumi energetici di 40.000 kWk annui.
Il libro resiliente per definizione e conservativo per tradizione, sta iniziando a scoprire il vantaggio competitivo dell’innovazione, della sostenibilità ambientale, della capacità di essere un attore indispensabile nella valorizzazione dei territori aprendosi a nuovi mercati. Il libro insomma, protagonista assoluto del valore dell’inclusione e dell’accessibilità, è ancora il modo migliore che abbiamo di raccontare storie e idee e per questo può guardare con ottimismo alla costruzione del suo futuro.
Suggerimenti per il lettore
- Tommaso Munari, L’Italia dei libri. L'editoria in dieci storie, Einaudi editore, 2024
- Paola Dubini (a cura di), Cosa Leggeremo l'anno prossimo, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, 2022
- Ufficio Studi Associazione Italiana Editori (a cura di), Rapporto sullo stato dell'editoria in Italia 2023, Associazione Italiana Editori, 2024