Newsletter

di Patrizia Braga – Co-Fondatrice e Responsabile Area Innovazione Ecologica Melting Pro, Francesca Nigro – Project Manager Area Innovazione Ecologica Melting Pro, Laura Greco – Presidente A Sud e Marta Lovato – Referente programma Cultura Sostenibile per A Sud

Affrontare la crisi ambientale richiede un impegno collettivo. In questo scenario, creatività e cultura giocano un ruolo cruciale. L’intreccio tra filiera culturale e creativa e sostenibilità ambientale, infatti, non solo promuove la diffusione di valori ecologici nella società, ma sviluppa anche soluzioni innovative per ridurre l'impatto delle attività della filiera. Questa spinta verso una cultura più green si traduce in iniziative globali che dimostrano il potenziale della cultura come motore di cambiamento verso la sostenibilità. Resta fondamentale il ruolo dei governi locali e delle istituzioni internazionali nel favorire politiche culturali sostenibili, offrendo sostegno e incentivando iniziative volte a un futuro più verde.

Le modalità di azione che i soggetti culturali stanno mettendo in atto in termini di sostenibilità ambientale abbracciano due ambiti principali: la promozione presso pubblici e fornitori di valori ambientali, e lo sviluppo di soluzioni innovative per diminuire l’impatto delle proprie strutture e processi produttivi in termini di CO2.

Singoli artisti e organizzazioni si impegnano nella transizione ecologica attraverso la promozione dei valori green nelle loro opere artistiche e iniziative culturali, denunciano gli effetti devastanti dell'azione umana sull'ambiente, stimolano la riflessione su tematiche cruciali come il cambiamento climatico, l'inquinamento e la perdita di biodiversità. La mostra Bees: A Story Of Survival del National Museums Liverpool (Gran Bretagna) realizzata in collaborazione con l'artista inglese Wolfgang Buttress, ne è un esempio emblematico: immergendo il pubblico nel mondo di questi insetti indispensabili per l'ecosistema, evidenzia il pericolo della loro scomparsa. L'artista etiope Robel Temesgen, invece, intreccia arte e cultura ancestrale nei suoi dipinti, collegando i rituali di produzione della pioggia in Etiopia al cambiamento climatico, sottolineando l'intima connessione tra uomo e natura. Non mancano opere che sfidano apertamente le politiche ambientali dannose: Ai Weiwei, artista cinese di fama internazionale, denuncia l'inquinamento atmosferico e la deforestazione in Cina attraverso opere provocatorie che scuotono le coscienze. Infine, Geo-Llum, dell'artista italiana Samira Benini Allaouat, propone un'illuminazione pubblica sostenibile che non solo offre soluzioni eco-friendly per l'illuminazione urbana, ma diventa anche un'opera d'arte performante che coniuga innovazione tecnologica e sensibilità ambientale.

Oltre alla promozione e diffusione di una cultura ambientale che attivi nella società riflessioni e stili di vita più sostenibili, il settore culturale e creativo sta rinnovando sé stesso misurando l’impatto delle proprie attività – inerenti alla produzione di eventi o la gestione di strutture – in termini di CO2 e adottando nuove pratiche e modelli gestionali, per ridurre il proprio impatto.  Tra questi, c’è il Teatro dell'Opera di Sydney (Australia), pioniere a livello mondiale nella transizione ecologica nel settore culturale, affrontando la sfida di ridurre significativamente la propria impronta di carbonio pur ospitando migliaia di eventi e servendo milioni di pasti ogni anno. Nel 2023, il teatro ha ottenuto il prestigioso rating di performance Green Star a 6 stelle dal Green Building Council of Australia (GBCA), grazie alla riduzione delle emissioni del 26%, il passaggio al 100% di energia rinnovabile e l'eliminazione di oltre il 90% dei rifiuti degli eventi dalle discariche. Questi successi sono il frutto dell'adozione di nuove tecnologie mirate al risparmio energetico e idrico, nonché di innovativi programmi di gestione ambientale. Tra le principali innovazioni, vi è un sistema che sfrutta l'acqua di mare per raffreddare l'edificio in modo efficiente, l'introduzione di metodologie di pulizia ecologiche che prevedono l'utilizzo di olio d'oliva per lucidare l'ottone e l'espansione del riciclaggio a una vasta gamma di materiali, inclusi telefoni cellulari, tubi fluorescenti, cartucce di toner e batterie. Ancora, i rifiuti alimentari vengono trasferiti ad un impianto biologico che li converte in energia. Il teatro, inoltre, sta sviluppando una tabella di marcia per diventare climate positive entro il 2030, esplorando soluzioni come la transizione ad un sistema completamente elettrico. In Olanda, il Rijksmuseum di Amsterdam è stato il primo museo al mondo a ricevere il certificato di sostenibilità BREAAM-NL In-Use con una valutazione Outstanding a 5 stelle, il massimo punteggio possibile, grazie ai risultati ottenuti nella gestione dell'acqua, dell'energia e dei rifiuti. Il museo si è infatti dotato di un sistema di accumulo di energia termica che, in combinazione con una pompa di calore, permette di accumulare il calore in eccesso durante tutto l’anno, immagazzinandolo e utilizzandolo per riscaldare l'edificio e gli uffici circostanti in inverno.

3. Eco Camping Sziget Festival. Credits_ Sziget Festival.webp

La diminuzione dell’impatto delle istituzioni culturali è facilitata dalla loro integrazione con le tecnologie. Più di recente lo si sta vedendo con l’utilizzo di applicativi basati sull’AI che aiutano le istituzioni culturali a tenere sotto controllo i loro consumi. Lo ha fatto Il Museo Guggenheim Bilbao (Spagna), che utilizza un cruscotto energetico per visualizzare i dati sui consumi energetici in tempo reale. L’AI fornisce informazioni utili per supportare le decisioni relative all'energia e migliorare l'efficienza energetica dell’intero edificio. Mentre il Museo Van Gogh di Amsterdam (Paesi Bassi) utilizza un sistema di illuminazione intelligente basato su un modello di AI che regola la luminosità in base alla luce naturale presente, consentendo una riduzione del consumo di energia del 20%. Accanto all’AI, vengono utilizzate anche altre soluzioni digitali più consolidate, come ha fatto la Greenpoint Library di Brooklyn (Stati Uniti), che ha installato uno schermo interattivo ed educativo per il monitoraggio dell'uso dell'energia che mostra il consumo energetico dell'edificio in tempo reale e l'energia generata dai pannelli solari. Questi ultimi sono stati installati su una struttura a baldacchino e possono raccogliere oltre 15 kilowatt di energia in una volta sola, solo dalla luce del sole. Nel corso di un anno, possono produrre oltre 19.000 kilowatt, che contribuiscono ad alimentare la biblioteca. Un altro esempio è il museo forestale finlandese LUSTO, che ha digitalizzato il suo sistema di gestione degli archivi con il database di archivio elettronico Collecte. Digitalizzando i processi di archiviazione manuale, è possibile ridurre lo spazio fisico di archiviazione, minimizzando così l’impronta ambientale e riducendo al minimo il rischio di danneggiamento o perdita di manufatti di valore, garantendo la conservazione del patrimonio culturale.

Entrando nel merito dei festival, il Sziget Festival di Budapest (Ungheria) si impegna a promuovere la sostenibilità, incoraggiando comportamenti eco-friendly durante l'evento. Si focalizza sull'alimentazione consapevole, offrendo il 43% dei pasti a base vegana e vegetariana nei punti ristoro. Promuove il riutilizzo delle attrezzature da campeggio, la raccolta differenziata dei rifiuti - attualmente riciclano fino al 42,5% dei rifiuti raccolti durante il festival, con l’obiettivo per il 2024 di aumentare il tasso di riciclaggio al 75-80%. Per ridurre le emissioni di carbonio, incoraggia a scegliere trasporti a basse emissioni e offre un programma di compensazione del carbonio per i viaggiatori in aereo, infatti l'80% delle emissioni di carbonio del Festival proviene dall'uso dell'aereo. Inoltre, promuove un uso responsabile delle risorse idriche, con l'assegnazione di rubinetti d'acqua per ricaricare bicchieri riutilizzabili e incoraggiando a limitare il consumo di acqua nelle docce. Similmente, il Festival di Glastonbury (Gran Bretagna) ha adottato un forte impegno verso la sostenibilità negli ultimi anni, attraverso l’introduzione di politiche ambientali come l'utilizzo di energie rinnovabili, il riciclo dei rifiuti, l’eliminazione della plastica monouso. L'edizione del 2023 è stata interamente alimentata da energie rinnovabili. Il combustibile sostenibile e rinnovabile HVO (olio vegetale idrotrattato), derivato da olio da cucina di scarto, è stato utilizzato per far funzionare tutti i generatori sul sito del festival, contribuendo a ridurre le emissioni di CO2e fino al 90%. Inoltre, l’installazione di una turbina eolica temporanea, insieme a un sistema di pannelli solari e batterie, ha permesso di generare fino a 300 kWh di energia al giorno.

2. Il Green Roof di Hillside Festival (Ontario, Canada).png

Mentre la maggior parte dei protagonisti del segmento del settore musicale dedicato ai live è all’inizio della transizione verso la sostenibilità, ce ne sono alcuni che hanno aperto la strada agli altri, come l’Hillside Festival, con sede a Guelph, Ontario (Canada), che si è impegnato a diventare eco-friendly più di trent'anni fa. Alcune delle loro più recenti iniziative includono un "tetto vivente" verde in cima al palco principale, un sistema completo di raccolta dei rifiuti lavaggio in loco per piatti e posate riutilizzabili, un servizio di bus navetta, stazioni di rifornimento d'acqua gratuite e una stazione di ricarica a energia solare.

Sempre restando all’interno della scena musicale, la musicista e DJ canadese BLOND:ISH ha fondato l'organizzazione no-profit Bye Bye Plastics nel 2022 per eliminare la plastica monouso dagli eventi musicali. Tra i vari strumenti e programmi dell’organizzazione, c'è anche The Climate Gig, che finanzia e acquista carburante sostenibile per i voli commerciali di artisti. Un altro esempio di collaborazione tra cultura e green economy è BODYHEAT, sviluppato dal locale di musica ed eventi dal vivo SWG3 e TownRock Energy, (società con sede a Edimburgo attiva in ambito geotermico) che utilizza il calore corporeo degli spettatori per alimentare edifici con basse emissioni di carbonio.

La Warner Music Group (WMG) ha invece collaborato con Sony Music Entertainment e Universal Music Group nella creazione del Music Industry Climate Collective (MICC), che ha portato alla definizione di linee guida settoriali per il calcolo delle emissioni di gas serra, specifico per il mondo dell’industria discografica. Tra le varie iniziative, inoltre, la Warner ha introdotto EcoRecord: un vinile innovativo che utilizza PET riciclabile al posto del PVC. Ha poi prodotto edizioni deluxe per il 25° anniversario di Box of Dreams di ENYA su vinile colorato riciclato al 100%, risparmiando circa 4,41 tonnellate di plastica - l’equivalente di 97.200 bottiglie di plastica -, oltre alle etichette in vinile certificate FSC e il cartone riciclato al 100% per l’imballaggio. Inoltre, hanno prodotto LP BioVinyl con PVC di origine biologica, sostituendo il petrolio utilizzato nella pressatura dei dischi con olio da cucina riciclato e gas di scarico industriali (certificato ISCC PLUS).

In questa pluralità di buone pratiche, le politiche assumono un ruolo centrale nel delineare la direzione e fornire supporto alle organizzazioni culturali di ogni dimensione e settore, garantendo quadri normativi trasparenti che rendono la transizione verso la sostenibilità ambientale non solo auspicabile, ma concreta.

La comunità creativa a livello globale ha abbracciato l'azione ambientale a tutti i livelli con contenuti creativi e pratiche sostenibili, come dimostrano anche i casi fin qui raccontati. La politica culturale a livello nazionale nei diversi Paesi del mondo non ha però tenuto il passo[1],  salvo alcune importanti eccezioni e alcune dichiarazioni di intenti.

Una ricerca online sulle politiche, le direttive e i finanziamenti nazionali dedicati alla sostenibilità ambientale delle imprese culturali e creative ha restituito un quadro in cui spiccano per impegno l’Unione Europea nel suo insieme e alcuni suoi singoli componenti.

La Direzione Generale per l'istruzione, la gioventù, lo sport e la cultura (DG EAC) della Commissione Europea nel 2023 ha pubblicato uno studio sulla conversione ecologica del programma Europa Creativa. Output di questo studio sono stati tre documenti: la strategia di conversione ecologica messa a punto per Europa Creativa, una guida alle buone pratiche ambientali e una guida al monitoraggio delle pratiche di sostenibilità per i beneficiari dei fondi del programma[2]. Dal 2023 Europa Creativa integra il greening come tema trasversale in tutti i suoi bandi, rendendo imprescindibile per tutti i progetti candidati la stesura di una strategia di sostenibilità.

Tra i singoli Paesi europei gli obiettivi e la strategia più chiari sono quelli della Francia, il cui Ministero della Cultura ha pubblicato nell’autunno 2023 e aggiornato a gennaio 2024 una Guida d’orientamento e ispirazione per la transizione ecologica della cultura[3]. Oltre alla guida, il Ministero della Cultura francese dedica intere pagine tematiche sul proprio sito alla transizione ecologica, in cui presenta i propri ambiziosi obiettivi per il periodo 2023-2027[4].
Tra questi: l’introduzione entro il 2025 di parametri di riferimento per le emissioni di carbonio specifici per i diversi tipi di strutture culturali e, entro il 2027, dell’obbligo per tutti gli operatori culturali di misurare l'impatto dei propri eventi o produzioni. Entro il 2024, tutto il personale di supervisione dell'amministrazione centrale, gli alti dirigenti dello Stato e il 50% degli architetti urbanisti statali e dei conservatori del patrimonio del Ministero della Cultura riceveranno una formazione professionale sulle sfide della transizione ecologica e tutti gli operatori del Ministero della Cultura dovranno monitorare i progressi formativi raggiunti dei propri team. Entro il 2027 poter accedere ai fondi del Ministero della Cultura richiederà il rispetto di impegni ecologici, adattati a ciascun settore. Le risorse a sostegno delle iniziative di decarbonizzazione sono significative: a partire dal 2024, 40 milioni di euro dei fondi interministeriali dedicati alla transizione ecologica saranno destinati al settore culturale; entro il 2025, tutti i 25 milioni di euro della seconda parte del programma Green Alternatives (France 2030) saranno investiti a questo scopo.

Altri avanzamenti concreti si vedono nel Regno Unito, dove il British Film Institute (BFI) imprime una svolta al settore audiovisivo inserendo la sostenibilità ambientale come principio cardine nel suo piano decennale 2023-2033. Tutti i beneficiari dei fondi pubblici assegnati dall’istituto dovranno rispettare determinate condizioni di sostenibilità e saranno accompagnati in questo da due organizzazioni con sede a Londra con cui il BFI ha stretto una partnership triennale: Julie’s Bicycle, organizzazione no-profit all'avanguardia, che mobilita le arti e la cultura per agire sulla crisi del clima, della natura e della giustizia, e BAFTA Albert, organizzazione leader per la sostenibilità ambientale nell’ambito della produzione cinematografica e televisiva[5].

Un’attenzione al tema della sostenibilità ambientale della cultura, ancora non tradotta in pratica, si registra in Irlanda. Qui è attesa la pubblicazione della nuova Politica per l'Azione per il Clima e l'Ambiente, prevista nel corso del 2024, che definirà i modi principali in cui le organizzazioni culturali possono svolgere il loro ruolo nella lotta al cambiamento climatico nel contesto degli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni di carbonio. Le azioni comprenderanno iniziative per sostenere le organizzazioni culturali nella verifica e nella riduzione dell'uso di energia, miglioramenti alle infrastrutture degli edifici, programmi che coinvolgano il pubblico nell'azione per il clima e una guida su come incorporare considerazioni sulla riduzione dell'energia e dei rifiuti in tutti gli aspetti della programmazione e delle operazioni culturali[6].

In Italia una forte spinta alla sostenibilità degli enti culturali è rappresentata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Dal punto di vista normativo, infatti, vengono introdotti i Criteri Ambientali Minimi per eventi, obbligatori per gli eventi affidati tramite appalto pubblico e consigliati per gli eventi sostenuti economicamente o con patrocinio dalla Pubblica Amministrazione. Dal punto di vista dei finanziamenti, sono stati stanziati un totale di 30 milioni di euro tramite due bandi specifici dedicati alla Transizione ecologica degli organismi culturali e creativi (TOCC). Di questi, 10 milioni sono destinati a progetti di capacity building per il settore culturale (Azione B1) e 20 milioni alla promozione di innovazione e progettazione ecocompatibile (Azione B2). I soggetti vincitori sono stati annunciati tra novembre e dicembre 2023 e i progetti finanziati, 60 per l’Azione B1 e 345 per l’Azione B2, sono ora in corso con il 30 giugno 2026 come ultima possibile data di conclusione[7]. Molti e validi sono i percorsi e le iniziative di formazione per la sostenibilità degli enti culturali annunciati e avviati da marzo 2024 grazie a questi finanziamenti; essi rappresentano una grande opportunità di crescita e di svolta per il settore, che però non può ad oggi accedere a un database unico di informazione per orientarsi tra i vari progetti di formazione offerti, rischiando quindi di perdersi in un’esplosione di possibilità a cui manca un coordinamento centrale.

Allargando lo sguardo a un panorama mondiale, ci sono interessanti iniziative istituzionali con un impianto teorico già maturo e di prossima implementazione. Tra questi, in particolare, ci sono due interessanti casi in America dal Sud. Il primo è in Colombia, Paese che ha creato il Piano nazionale per la cultura 2024-2038 intitolato Cultura per la cura della diversità della vita, del territorio e della pace. Con un focus definito “bioculturale”, il piano riconosce la diversità biologica e culturale del territorio colombiano, così come il protagonismo delle culture, delle arti e dei saperi. Il suo sviluppo si basa su tre ambiti di lavoro: Diversità e dialogo interculturale, Memoria e creazione culturale, Governance e sostenibilità culturale. Inoltre, individua temi strategici per lo sviluppo del settore nel presente e nel futuro: cultura libera dalle esclusioni; uguaglianza di genere; contrasto al cambiamento climatico; memoria e uso dell’intelligenza artificiale nei contesti culturali; discriminazione, sessismo e pratiche culturali nei contesti urbani[8].​ Il piano nazionale per la cultura colombiano, è degno di essere segnalato per la sua lungimiranza e visione in merito alle politiche che guardano ai temi dell’inclusione, della sostenibilità e del supporto alle minoranze e alle tradizioni locali considerati assi strategici interdipendenti dello sviluppo del Paese. Non vi sono riferimenti espliciti a misure e risorse messe a disposizione, tuttavia appare tra i contesti analizzati quello più avanzato in termini di elaborazione teorica.

Il secondo caso, invece, è quello del Brasile, che ha inserito principi e obiettivi legati alla sostenibilità ambientale all’interno della legge che regola il Piano Nazionale per la Cultura fin dal 2010[9], e dove a settembre 2023 è stato approvato il nuovo PAC - sviluppo e sostenibilità, piano di investimento volto ad accelerare la crescita economica e l’inclusione sociale. Il Ministero della Cultura fa parte dell'asse Infrastrutture sociali inclusive, con investimenti per 2,6 miliardi di R$. Risorse che saranno investite per: ripristinare gli spazi culturali pubblici, promuovere il turismo e lo sviluppo locale e costruire 300 nuovi centri culturali in tutto il Paese con un modello attuativo pensato per dialogare con la diversità culturale e bioclimatica del Paese[10].

In conclusione, il settore culturale si sta muovendo nella direzione giusta verso la sostenibilità ambientale, con artisti, organizzazioni e politiche che dimostrano un impegno crescente verso pratiche orientate alla sostenibilità. Tuttavia, c'è ancora molto da fare per garantire che questa transizione sia pienamente integrata nella pianificazione ambientale nazionale e globale e che il potenziale della cultura come catalizzatore di cambiamento verso la sostenibilità sia pienamente realizzato, includendo sempre di più le persone come agenti di cambiamento.

 

[1] Julie’s Bicycle, Culture: The Missing Link to Climate Action Summary Report, 2021.
[2] Kruger, T., Mohamedaly, A., Muller, V., Rodriguez, A., Feifs, T., Buiskool B., Directorate-General for Education, Youth, Sport and Culture (European Commission), Greening the Creative Europe Programme, 2023.
[3] Ministère de la Culture, Guide d’orientation et d’inspiration, 2024.
[4] Ministére de la Culture, Les leviers d’action du ministère de la Culture pour accélérer la transition écologique du secteur culturel, 2023.
[5] British Film Institute, BFI National Lottery Sustainable Screen, 2023.
[6] The Arts Council, Climate action, 2023 Galway County Public Participation Network, New initiatives to drive climate action in the cultural sector, 2023.
[7] Invitalia, Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale ed ecologica - TOCC, 2024.
[8] Ministerio de las Culturas, las Artes y los Saberes de la República de Colombia, Cultura para el Cuidado de la diversidad de la vida, el territorio y la paz, 2024.
[9] Ministério da Cultura, Plano Nacional de Cultura - Lei do plano, 2010.
[10] Ministério da Cultura, O que é o Novo PAC - Desenvolvimento e Sustentabilidade?, 2023.

ricerche correlate

Devi accedere per poter salvare i contenuti