In "100 Storie Italiane di Sport" l'eccellenza produttiva tricolore In "100 Storie Italiane di Sport" l'eccellenza produttiva tricolore Pubblicazione realizzata da Maeci, Fondazione Symbola e Confartigianato Roma, 29 ott. (askanews) - Cento esempi di eccellenza produttiva, artigianale e tecnologica, distribuiti su tutte le Regioni del nostro Paese, a testimonianza di un'Italia che compete e innova anche attraverso lo sport. Li ha raccolti la pubblicazione "100 Storie Italiane di Sport", promosso e realizzato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Fondazione Symbola e Confartigianato, con knowledge partner Deloitte, presentato oggi da Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, da Marco Granelli, presidente di Confartigianato Imprese, da Ernesto Lanzillo, Deloitte Private Leader, dal ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, e da Giuseppe Pastorelli, vicedirettore generale per la promozione del sistema paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il report illustra come dietro a ogni sport ci sia un universo di soluzioni e tecnologie che migliorano le performance e le rendano spettacolari, sicuri, sostenibili. In questo campo l'Italia vanta un'elevatissima specializzazione, grazie a una ricca filiera produttiva che ha saputo coniugare cultura artigianale, innovazione e sostenibilità, valorizzando i saperi diffusi nei territori. Le cento realtà selezionate si articolano in 256 unità locali, occupano 20.716 addetti e generano un fatturato di 13,1 miliardi di euro. Questo gruppo rappresenta circa il 2,4% del fatturato totale delle aziende attive nei settori di appartenenza delle stesse (in totale circa 65.000). Si tratta di attività collocate prevalentemente nell'Italia settentrionale (quasi l'80% degli stabilimenti produttivi), con una concentrazione di fatturato e occupazione che per l'area del Nord-Est arriva a oltre il 70% nel primo caso e oltre il 60% nel secondo. Il fatturato medio per addetto è pari a 630.864 euro, ed evidenzia un livello di produttività significativamente superiore alla media del settore, con un rapporto di circa tre volte maggiore rispetto al complesso delle imprese coinvolte nelle stesse attività e di 2,6 volte maggiore rispetto al totale economia italiana. Dati che confermano l'elevata efficienza e la forte capacità competitiva delle realtà prese in considerazione, molte delle quali rappresentano punti di riferimento, capaci di guidare l'innovazione e lo sviluppo dell'intero ecosistema sportivo, sia a livello nazionale che sui mercati internazionali. Non a caso circa due terzi del fatturato (63,8%) deriva dall'export, laddove per il parametro delle imprese dello stesso perimetro di codici Ateco è pari al 41,1% che scende al 28,6% se si prende in considerazione il complesso di tutte le attività economiche italiane extra-agricole. Questo indicatore arriva a superare il 70% del fatturato per le attività focalizzate su un'unica disciplina sportiva rispetto a quelle orientate su più discipline, ed è del 73,4% per le imprese che producono attrezzature.
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