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La grande scommessa della transizione sostenibile Un convegno fa il punto sulle buone pratiche industriali. Ghizzi: «Nuovo modo di fare impresa» leader nella produzione di pannelli realizzati con scarti di produzione delle filiere del legno. Ma ce ne sarà anche per il biologico-tecnologico, visto con gli occhi di Marcello Lunelli, vicepresidente di Cantine Ferrari Trento, o per le sette vite della carta, focus dell'intervento di Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco.«Tutto ciò ci fa comprendere che l'intero eco sistema green non riguarda più soltanto le imprese legate ad attività industriali con produzione e consumo di energia green, ma rappresenta un nuovo modo di fare impresa in generale», dice Ghizzi. Pe. Aq. Arvedi, Renovo, Ferrari, Fassa Bortolo, Saviola e altre ancora. Sono le aziende invitate a spiegare l'importanza delle Filiere del Clean Tech, titolo dell'incontro del 13 giugno, dalle i8, al Teatro Bibiena di Mantova, nel corso del 23esimo Seminario di Symbola, organizzato in collaborazione con Gruppo Tea e Servimpresa. Di cosa parliamo? «Le realtà clean tech sono quelle che hanno compreso quanto sia importante, parlando di transizione energetica, cercare un nuovo modo di fare impresa: cogliendo una grande opportunità offerta da questo tipo di trasformazione», spiega Massimiliano Ghizzi, presidente di Gruppo Tea, multiutility di Mantova e europea. Entrando un po' più nel dettaglio, scopriremo, con provincia per la gestione dei servizi pubblici essenziali per il territorio: acqua, ambiente ed energia. Spetterà a Ghizzi introdurre gli ospiti del panel, le cui conclusioni saranno tratte da Marco Frey, presidente del comitato scientifico di Symbola. Esperienze e progetti futuri sulla transizione verde: dall'acciaio decarbonizzato a nuove fabbriche che rigenerano su scala industriale i rifiuti dei territori per produrre nuovi prodotti, da chi, per elevare la qualità dei vini, porta le più innovative soluzioni dell'agricoltura di precisione in vigna con benefici per l'ambiente e per i prodotto, alla filiera delle pompe di calore di cui l'Italia è leader Alessandra Barocci, responsabile sostenibilità e ambiente del Gruppo Arvedi, come si è arrivati a produrre un acciaio certificato carbon neutral, proveniente da rottami di alta qualità, e la cui realizzazione ha permesso l'apertura verso nuovi mercati. Il primato delle pompe di calore? «Sicuramente Sonia Sandei, special advisor di Assoclima, sarà spiegarlo meglio di me; ma potremmo già dire che il 6o per cento delle pompe di calore commercializzate in Europa fa parte della filiera italiana», ricorda Ghizzi, mantovano come Stefano Saviola, consigliere delegato dell'omonimo Gruppo, azienda.

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Intervista a M.Ghizzi: La grande scommessa della transizione sostenibile - Peppe Aquaro | Corriere della Sera

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