Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, per la prima volta partecipa al forum Coldiretti di Cernobbio. Non lo fa da ospite, ma come uno dei protagonisti di un progetto che condivide con compagni di strada fino a poco tempo fa molto lontani. Coldiretti, appunto, ambientalisti come Ermete Realacci, oppure padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del sacro convento di Assisi. «Pur nelle differenze, che restano, condividiamo una direzione unica: in presenza di politiche serie e lungimiranti è possibile azzerare il contributo netto di emissione dei gas serra entro il 2050. Questa sfida può rinnovare la missione dell'Europa dandole forza e centralità. E può vedere un'Italia in prima fila». Bella sfida, ma come si realizza in concreto? «È finita l'epoca dell'autosufficienza. Vale per noi, imprese, attori sociali e governi, vale in chiave italiana ed europea. Occorre superare la politica dei saldi di bilancio per definire una politica dei fini. Occorre ridurre i divari in Italia ed Europa tra persone, territori e imprese». Per farlo servono soldi, ma in Italia, e anche in Europa, le risorse disponibili vengono utilizzate per altri fini.