"Io Sono Cultura 2024 L'Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi" è stato presentato oggi presso Palazzo D'Accursio a Bologna con i saluti istituzionali in video di Matteo Lepore, Sindaco di Bologna; ne hanno discusso Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola; Rosa Grimaldi, delegata del Sindaco di Bologna alle Industrie Culturali e Creative; Vincenzo Colla vicepresidente Regione Emilia-Romagna. Ha moderato la presentazione Giorgia Boldrini, direttrice Settore Cultura e Creatività Comune di Bologna. Sono intervenuti Claudio Astorri, consulente radiofonico e professore universitario; Thalita Malagò, direttrice generale e consigliere delegato - IIDEA; Pierfrancesco Pacoda, giornalista e saggista; Andrea Romeo, fondatore e direttore editoriale I Wonder Pictures; Antonio Taormina, comitato scientifico Fondazione Symbola. Cultura e bellezza in Italia sono tratti identitari radicati nella società e nell'economia. Da qui il titolo del rapporto Io sono cultura, e grazie alla loro forte relazione con la manifattura hanno dato vita ad una delle più forti identità produttive del mondo, il made in Italy. La cultura per l'Italia è un formidabile attivatore di economia. Una filiera, in cui operano soggetti privati, pubblici e del terzo settore che, nel 2023, cresce sia dal punto di vista del valore aggiunto (104,3 miliardi di euro, in aumento del +5,5% rispetto all'anno precedente e del +12,7% rispetto al 2019) che da quello dell'occupazione (1.550.068 lavoratori con una variazione del +3,2% rispetto al 2022, a fronte di un +1,8% registrato a livello nazionale). Una filiera complessa e composita in cui si trovano ad operare quasi 284 mila imprese (in crescita del +3,1% rispetto al 2022) e più di 33 mila organizzazioni non-profit che si occupano di cultura e creatività (il 9,3% del totale delle organizzazioni attive nel settore non-profit), le quali impiegano più di 22 mila e settecento tra dipendenti, interinali ed esterni (il 2,4% del totale delle risorse umane retribuite operanti nell'intero universo del non-profit). Ma il peso della cultura e della creatività nel nostro Paese è molto maggiore rispetto al valore aggiunto che deriva dalle sole attività che ne fanno parte. Cultura e creatività, in maniera diretta o indiretta, generano complessivamente un valore aggiunto per circa 296,9 miliardi di euro.
"La forza della nostra economia e del made in Italy - dichiara Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola - deve molto, in tutti i campi, alla cultura e alla bellezza. Più che in altri Paesi. Cultura e creatività oltre ad arricchire la nostra identità e alimentare la domanda di Italia nel mondo, possono aiutarci ad affrontare insieme, senza paura, le difficili sfide che abbiamo davanti. A partire dalla crisi climatica. L'Italia, forte di oltre un milione e mezzo di addetti culturali e creativi può offrire un contributo importante ad una transizione industriale e verde a misura d'uomo e, anche per questo, più competitiva e più capace di futuro come sostiene il manifesto di assisi. Anche da questo deriva la forza del nostro export". "Cultura e creatività - dichiara Matteo Lepore, Sindaco Comune di Bologna - sono al centro della nostra identità e rappresentano anche una leva fondamentale della nostra economia, come dimostrano i numeri del rapporto "Io sono cultura". A Bologna, il contributo del sistema culturale e creativo è significativo e testimonia la vivacità e il potenziale della nostra città nel contesto regionale e nazionale. L'impegno dell'amministrazione comunale è costante nel sostenere e valorizzare competenze e professionalità del settore, ritenendolo vitale per il nostro futuro".