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Il programma promuove una riflessione sui tratti originali e connotativi dell’economia italiana. L’idea è che proprio in questi risiedano le radici della nostra scommessa sul futuro. Altri due appuntamenti territoriali e uno nazionale, a Roma, saranno anche l’occasione per riconoscere il contributo che hanno dato allo sviluppo del Paese, le Camere di Commercio e le imprese attive dall’unità di’Italia.Un tema, quello dei caratteri culturali, sociali e antropologici della sistema produttivo italiano che è sembrato rimanere in ombra rispetto ad altri nell’elenco delle manifestazioni previste e del dibattito svoltosi fin’ora. Tema che Unioncamere e Symbola ritengono debba avere la giusta attenzione e considerazione proprio per il suo essere fortemente rappresentativo dei caratteri più profondi dell’ identità nazionale, e di come questa viene percepita a livello internazionale. Come dimostra il successo e la diffusione di un’espressione come quella di “made in Italy , affermatasi come sinonimo di un’idea dell’ Italia strettamente legata alla qualità, prima ancora che di versatilità creativa e produttiva nei più diversi ambiti. Una riflessione per meglio comprendere come superare una crisi che colpisce soprattutto le nostre imprese vocate all’export. La volontà è quella di sviluppare un confronto che partendo da una rigorosa analisi storica colga nei caratteri del sistema imprenditoriale italiano le radici di una scommessa sul futuro. Una storia e una prospettiva che vedono un ruolo importante del sistema camerale che da sempre ha svolto una preziosa azione di accompagnamento delle imprese, proprio grazie alla sua diffusione capillare e al suo radicamento territoriale. Con questo spirito Unioncamere e Symbola conferiranno un riconoscimento alle Camere già attive all’alba dell’Unità d’Italia.


“L’economia italiana ha un cuore antico - dice Ermete Realacci, Presidente di Symbola - legato alla nostra storia e ai nostri territori. Un rapporto che ancora oggi è una chiave essenziale del suo successo. Parlare oggi dei 150 anni dell’unità d’Italia significa anche valorizzare quella capacità tutta italiana di produrre cose che piacciono al mondo, che vede nelle Camere di Commercio un protagonista fondamentale.” “Ancora oggi come due secoli fa – ha dichiarato il presidente dell’Ente camerale di Macerata, Giuliano Bianchi – le Camere di commercio rivendicano il ruolo di volano per lo sviluppo imprenditoriale dei territori di competenza. Magari è cambiato l’intero sistema economico ed il localismo di allora ha lasciato spazio a scenari internazionali, ma la cultura storica, artistica, turistica, ambientale, manifatturiera o agricola, sono una risorsa di sviluppo da valorizzare”.“Il tessuto imprenditoriale delle Marche – ha commentato il Presidente della Regione Gian Mario Spacca - corrisponde da sempre ad un modello che trae la propria forza dalle piccole e flessibili dimensioni, ma, soprattutto, dalla capacità di trarre dal territorio stesso la sua genuinità, la sua genialità. Tutte caratteristiche che affondano le proprie radici nella nostra storia e che vengono esaltate dall’efficacia dell’azione delle Camere di Commercio, da sempre vicine alle nostre imprese”.

L’incontro è stato presieduto da: Orietta Maria Varnelli - (AD Distillerie Varnelli e Promotore Fondazione Symbola).

Sono intervenuti: Ermete Realacci - Presidente Fondazione Symbola, Ferruccio Dardanello – Presidente Unioncamere, Giuliano Bianchi - Presidente Camera di Commercio di Macerata, Claudio Gagliardi - Segretario Generale Unioncamere, Fabio Renzi - Segretario Generale Fondazione Symbola, Aldo Bonomi - Direttore AASTER e membro del Comitato Scientifico Fondazione Symbola, Romano Carancini - Sindaco di Macerata Maurizio Torreggiani - Presidente Camera di Commercio di Modena, Costantino Capone – Presidente Camera di Commercio di Avellino

 

 

 

 

 

 

 


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