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La circolarità del legno In un momento in cui l'attenzione alle pratiche di riciclo è fondamentale, l'industria del legno italiana è un'eccellenza in Europa per l'economia circolare. di Maria Giardini Il consumo mondiale di legno, secondo i dati Fao (Food and Agriculture Organization) è destinato a crescere in modo significativo, passando dai 2,2 miliardi di metri cubi attuali a 3,2 miliardi entro il 2050. In un contesto in cui la domanda di legno è destinata a crescere, diventa perciò cruciale adottare ulteriori pratiche responsabili in tutta la filiera, per cui è sempre più centrale l'attenzione sull'importanza di adottare pratiche di riciclo più efficaci, così da ridurre l'uso di legno vergine e sostenere le attività di riciclo. La sostenibilità dunque diventa un tema importante per le aziende del legno arredo. L'industria in Italia è terza a livello internazionale e prima in Europa in economia circolare e produce meno emissioni climalteranti degli altri grandi Paesi Ue: 26 kg ogni 1.000 curo di produzione, a fronte dei 43 della Germania, dei 49 francesi, degli 79 britannici e degli oltre 200 spagnoli. L' intera filiera del legno-arredo promuove del resto da anni il cosiddetto "uso a cascata del legno", che dal tronco nel bosco agli scarti usati per la generazione di calore rappresenta una testimonianza concreta e completa di economia circolare e si pone tra le industrie del settore più avanzate all'interno dell'Unione europea. Lo conferma una recente ricerca sulla sostenibilità della filiera realizzata da FederlegnoArredo in collaborazione con Fondazione Symbola, da cui emerge che il 96% delle aziende della filiera adotta materiali sostenibili nei processi e il 60% si approvvigiona in qualche misura da fonti energetiche rinnovabili nella produzione. Non solo: nonostante le difficoltà di mercato, le aziende non hanno fatto venire meno gli investimenti in efficientamento energetico: le realtà che hanno dedicato risorse a questo obiettivo negli ultimi tre anni sono aumentate dal 64% al 70%. Quelle che tengono conto di criteri di sostenibilità nella scelta dei fornitori sono invece salite dal 56% a176%. Oltre il 50%, inoltre, recupera gli scarti di produzione per il riutilizzo interno, mentre il 47,5% delle aziende del sistema arredo si approvvigiona di materie prime o semilavorati prodotti entro una distanza massima di 100 chilometri e oltre il 60% ha almeno una certificazione. Per adempiere ai criteri di sostenibilità le aziende del settore si sono dotate di esperti di sostenibilità, e dunque sempre più rilevante diventa la figura di un responsabile sostenibilità, già presente in tante aziende. A sostenere le imprese in questa transizione è FederlegnoArredo (Fla), che con il progetto Plus accompagna le aziende del settore nel percorso verso un futuro sempre più rispettoso dell'ambiente, della qualità dei materiali e del benessere dei lavoratori. Fla Plus si pone quindi come una piattaforma che, oltre a offrire alle aziende strumenti di consulenza, autovalutazione e supporto per il miglioramento dei processi, introduce anche risorse che promuovono una sostenibilità a 360 gradi, dalla gestione della supply chain fino ai diritti dei lavoratori. L'obiettivo è di seguire le aziende e aiutarle guidandole verso una produzione che mira a ridurre sprechi, valorizzare le risorse naturali e migliorare la qualità dell'ambiente di lavoro, il tutto con l'uso di un database intuitivo e aggiornato sui materiali sostenibili e innovativi, dove consultare strumenti per misurare l'economia circolare e avvalersi delle ricerche del centro studi per monitorare i mercati internazionali e di servizi di consulenza su finanza agevolata e proprietà intellettuale. In più, oltre che driver per la sostenibilità in ambito produttivo, Fla Plus si pone come facilitatore per l'internazionalizzazione e nell'avvicinamento delle imprese alla rendicontazione di sostenibilità.

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