L'appuntamento Sciuto: «Servono incentivi peri giovani». Pallucchi: «Ora superare le disuguaglianze» Come dare un senso concreto alla formula che vuole «le persone e l'ambiente al centro» delle organizzazioni economiche mentre il resto del mondo pare ormai aver anteposto le ragioni geopolitiche agli obiettivi di inclusione e sostenibilità? E poi: come rispondere al calo demografico, e dunque occupazionale, di fronte al cambiamento epocale - organizzativo, di processo, produttivo e persino commerciale - imposto dalla inarrestabile ascesa delle intelligenze artificiali negli stabilimenti industriali e nelle aziende di servizi del Paese? Se lo stanno chiedendo, in questi giorni, anzitutto gli industriali - per dire, a Brescia hanno commissionato alla Cattolica di Milano un corposo studio sul tema da cui emerge come solo «un'azione coordinata, sia politica che industriale, su immigrazione, partecipazione femminile, gestione degli over 55 e produttività del lavoro è la possibile risposta per mantenere il territorio bresciano competitivo nell'orizzonte temporale dei prossimi vent'anni» - ma se lo chiederanno anche, dal 12 al 14 giugno a Mantova, i protagonisti del seminario estivo organizzato da Symbola, Fondazione per le Qualità Italiane, a partire dal ruolo della ricerca universitaria impegnata oggi nella cosiddetta «terza missione» di interazione diretta con la società, nonché (ed è un curioso quanto eloquente caso di omonimia) il frastagliato e spesso anche troppo pulviscolare ecosistema del Terzo settore italiano. «Stare sul mercato è da tempo una questione globale, anche per le realtà più piccole. Il Covid e la crisi della componentistica ne sono stati un chiaro esempio - ragiona la rettrice del Politecnico di Milano, Donatella Sciuto, che interverrà alla tavola rotonda conclusiva del seminario il 14 giugno -. Oserei dire che il problema è non solo tecnologico, ma soprattutto culturale e di mentalità innovativa. Le nostre Pmi a fatica attraggono nuova forza lavoro qualificata. Pensiamo che circa la metà degli ottomila studenti stranieri che studiano e si formano al Politecnico dopo la laurea sceglie di andarsene altrove in Europa. Un dato che dovrebbe farci riflettere. Piccolo può essere bello, ma deve rimanere incentivante». Competitività, capacità di generare soluzioni, prodotti e servizi innovativi da un lato. Inverno demografico e perdurare delle disparità di genere dall'altro. «Nel 2040 - prosegue Sciuto - le università italiane vedranno calare del 20% i propri iscritti e il sistema pensionistico non avrà più bombole d'ossigeno. La questione femminile va poi affrontata in modo mirato e orientata verso le materie scientifiche, là dove c'è una maggiore domanda di crescita. Le donne hanno ancora molte battaglie da vincere, prime fra tutte quella salariale. Dall'indipendenza economica viene l'emancipazione». Ma mettere la persona al centro, soprattutto dopo l'esperienza della pandemia da Covid, significa anche ristabilire i rapporti di priorità fra massimizzazione del profitto e ricadute sociali delle attività economiche. Ragiona sul tema Vanessa Pallucchi, la quale sarà il 13 giugno al seminario di Symbola in veste di portavoce del Forum nazionale del Terzo settore: «Non si tratta di fare del semplice buonismo, ma di dire al sistema imprenditoriale che se manca un capitale umano motivato, anche eticamente, manca quell'elemento propulsivo in grado di mettere in connessione bisogni e opportunità. Per creare competitività, insomma, oggi bisogna superare le disuguaglianze perché è il benessere sociale che genera il benessere economico, e non il contrario». Non è un caso che il Forum del Terzo Settore abbia collaborato alla stesura del rapporto «Coesione è Competizione» che verrà presentato proprio a Mantova: «Soprattutto dopo il Covid - prosegue Pallucchi - è cresciuta negli italiani la necessità di riappropriarsi di una dimensione collettiva, comunitaria. Ecco allora che le esperienze che si possono fare nella cooperazione e nel volontariato, magari proprio a partire dai territori più marginali, contribuiscono oggi più che mai a dotare le persone, e quindi i lavoratori, di competenze trasversali come il prob lem solving e la gestione delle situazioni conflittuali che oggi sono elementi distintivi delle organizzazioni aziendali più competitive e innovative». © RIPRODUZIONE RISERVATA Eventi Orizzonti La guida Dal 12 giugno fino al 14 con oltre dieci tavoli aperti Al via il 12 giugno il Seminario Estivo di Symbola a Mantova - intitolato quest'anno «Se l'Italia fa l'Italia» - promosso dalla Fondazione Symbola, Unioncamere, Comune di Mantova, Gruppo Athesis, Gruppo Tea, Gruppo Saviola, Fassa Bortolo, Arvedi, in collaborazione con Fondazione Fratelli Tutti, Giornata Mondiale dei Bambini, Ufficio Nazionale per i Problemi Sociali e il Lavoro della CEI, ANCI. Il 13 giugno viene presentato il rapporto di Fondazione Symbola «Coesione è Competizione», fatto con Unioncamere, Intesa Sanpaolo, in collaborazione con AICCON, IPSOS e Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne. Saranno 10 appuntamenti, oltre 100 relatori, 90 partner e patrocini e 22 ore di confronto e dibattito in presenza e in diretta streaming.11seminario è il principale appuntamento pubblico della Fondazione Symbola. Negli anni si è affermato come uno degli eventi di riferimento sui temi della sostenibilità, sviluppo, competitività, cultura e posizionamento strategico del Paese. L'evento è gratuito, ma è necessario registrarsi. Informazioni su www.symbola.net Donatella Sciuto 99 Direi che il problema è non solo tecnologico, ma penso che sia soprattutto culturale Vanessa Pallucchi 99 È il benessere sociale oggi che genera il benessere economico e non il contrario Confronto Uno scatto tratto da un momento della scorsa edizione (ancora con il ministro Pichetto Fratin) che si è svolta lo scorso anno sempre al Teatro Bibiena di Mantova