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di Mario Bellina, Autore e sceneggiatore di programmi per ragazzi e serie animate

L'animazione italiana è ricca di talenti e lo dimostra il successo di opere e di autori, spesso giovani, che si affermano nei festival internazionali. La salute degli studi d'animazione del nostro Paese è florida grazie agli strumenti finanziari messi in atto dallo Stato negli scorsi anni, che ha reso possibile la loro espansione creando un humus fertile per la realizzazione di opere dal respiro internazionale. Non tutto però è roseo e lo stop alle sotto-quote deciso nel Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi rischia di rallentarne la crescita, lasciando un unico broadcaster co-produttore degli studi italiani, e penalizzando i target non infantili (dai young adults agli adulti) e la sperimentazione di nuovi formati.

Il comparto dell'animazione comprende oltre cinquanta aziende che danno lavoro a più di seimila giovani con un’età media tra i venti e i trent’anni[1], senza contare i numerosi piccoli studi che spuntano a macchia d'olio in tutto il Paese e il numero sempre in crescita di studenti che frequentano le accademie specializzate.

Un settore in rapida espansione negli ultimi anni grazie soprattutto agli strumenti finanziari messi in atto dallo Stato, primo fra tutti il tax credit al 40% in caso di coproduzione internazionale, e l'accesso a fondi selettivi e automatici. Tali strumenti sono stati determinanti per la crescita di numero e dimensione delle realtà produttive italiane, capaci di renderle sempre più performanti, e attirando coproduttori dall'estero. Di fatto, si è registrato un aumento delle produzioni dal respiro internazionale e un miglioramento della qualità del prodotto, accompagnati da un interesse sempre maggiore delle società d'oltralpe (francesi per lo più) verso le realtà produttive italiane, che decidono di investire nel nostro Paese, acquistando e dando impulso ai nostri studi. Il 2023 è stato l'anno dello Studio Campedelli (con sedi a Milano e Torino), la cui maggioranza è stata acquisita dalla Francese Ellipse Animation.

L'animazione italiana soffre però della mancanza di un mercato interno reale. Infatti l'onere (e l'onore) di investire sui prodotti italiani rimane solo alla Rai e nello specifico a Rai Kids, che malgrado i suoi sforzi, non può accontentare tutti[2]. Lo sforzo produttivo del broadcaster è comunque elevato e numerosissime sono le serie e gli special di successo andati in onda durante la stagione: dall'esilarante Spoky Wolf di Movimenti Productions a I Ronfi di Adriano Carnevali, un classico a fumetti del Corriere dei piccoli che diventa cartone animato grazie allo studio milanese Gertie, dalla serie OGM – Travel Agency, del già citato Studio Campedelli, che prova a raccontare il tema della crisi ambientale con il sorriso, al più intenso special Non Scendo! di Sinne Mutsaer[3] realizzato dalla romana Light & Color. Due titoli che svelano uno dei trend della stagione: l'interesse verso la natura e l'ecologia, argomento centrale in numerosi prodotti animati. A riprova della centralità del tema, a fine 2023 si è tenuto il convegno internazionale Sguardi verdi. La riflessione ecologica nell'animazione cinematografica, iniziativa organizzata dall'Università degli Studi di Padova con l’obbiettivo di mappare il modo in cui il tema ecologico viene espresso nell’animazione cinematografica contemporanea. Tra le numerose iniziative, di particolare rilievo la masterclass del regista premio Oscar Michael Dudok De Wit, autore tra l'altro della locandina dell'evento.

Locandina Kids Cartoonsonthebay, Sio-RAICOM.jpg

Molti i prodotti realizzati quindi da Rai Kids ma ancora di più quelli in lavorazione per la prossima stagione come la serie ibrida ovvero realizzata mischiando due tecniche d'animazione differenti come l'animazione digitale 2d (paperless) e la computer grafica 3D Alex Player, dedicata all'interessante mondo dei giovani progamer, ragazzi che partecipano a competizioni videoludiche  nelle quali i videogiochi sono considerati degli sport veri e propri, realizzata dalla romana Graphilm di Maurizio Forestieri; Klincus, della Showlab (con sedi a Milano, Torino e Roma), serie tratta dai libri di Alessandro Gatti Klincus Corteccia, anche questa focalizzata sul tema ambientale;  alla nuova stagione dell'amatissima serie di cucina non sense Le ricette di Arturo & Kiwi, firmata da Andrea Zingoni della T-Rex Digimotion (Como). E i nuovi progetti tra i quali spiccano le serie I Papalla, i mitici personaggi creati da Armando Testa per Carosello, in viaggio per il mondo in una nuova versione 3D, della torinese Armando Testa e Piripinguini che vede la collaborazione di RAI Kids e BBC, coprodotta dalla milanese Red Monk. E soprattutto gli speciali dedicati a temi importanti: come Un nome che non è il Mio, tratto dal libro di Nicola Brunialti, e prodotto dalla Brand Cross di Milano per il giorno della memoria. Un progetto selezionato da Rai Kids dopo una call for proposal lanciata lo scorso anno a Cartoons On The Bay. E soprattutto La tempesta, diretto dalla giovane regista Angela Conigliaro e prodotto dalla BeQ di Milano, sul tema della guerra, che mostra come l’aggressività può svilupparsi e crescere simile a una tempesta[4]. Tra le numerose serie coprodotte da Rai Kids, da The Sound Collector (Il collezionista di suoni) della torinese Enanimotion che si aggiudica il premio come migliore serie animata per bambini al quarantacinquesimo Rockie Award. Proprio pochi giorni dopo aver conquistato quello come Miglior Giovane Serie TV ai prestigiosi Diversity Media Awards.

Una possibile soluzione per creare un mercato concorrenziale, attesa da anni dal comparto dell'animazione e già sperimentata con successo in altre nazioni come la Francia, è quella delle sotto-quote che obbligherebbe i broadcaster e i nuovi player del settore che operano nel nostro Paese a investire nell'animazione in Italia, ma la riforma del Testo Unico dei servizi di Media Audiovisivi (TUSMA), entrata in vigore dal 02 Maggio 2024, non ha inserito nel proprio testo la norma, congelando la situazione italiana senza proporre soluzioni all’attuale situazione, problematica anche da un punto di vista culturale, in cui le produzioni italiane risultano una minoranza rispetto all'offerta di prodotto importato dall'estero, soprattutto dagli Stati Uniti.

Non scendo - Light&Color-RaiKids.jpg

Malgrado questa battuta d'arresto, l'animazione italiana rimane in un momento di grande vivacità come dimostrano i numerosissimi riconoscimenti ricevuti da autori e prodotti italiani ai festival nazionali ed esteri. Il primo nome da citare è quello di Max Narciso, il character designer del cortometraggio vincitore degli Oscar War is over, ispirato alla musica di John Lennon e Yoko Ono e prodotto dalla società californiana ElectroLeague. Un talento formato ed è cresciuto professionalmente in Italia per poi spostarsi negli USA. Tornando nel nostro Paese, significativa la vittoria storica di una ex studentessa del Centro Sperimentale di Torino ai David di Donatello per il miglior cortometraggio: Margherita Giusti si aggiudica il premio con il suo The Meatseller, un film attualissimo su migrazioni e opportunità[5], realizzato con un team quasi tutto al femminile. Un riconoscimento doppiamente importante perché il film è stato premiato all'interno di un festival e di una categoria non dedicati specificatamente a prodotti d'animazione, dimostrazione del forte impatto espressivo e narrativo che l'animazione può raggiungere[6].

La presenza costante sul podio dei festival nazionali e internazionali ha mostrato agli occhi di tutti la grande qualità dei giovani autori d'animazione italiani. Un trend che ha incuriosito in maniera costruttiva Rai Kids che vede con interesse l'inserimento di registi e sceneggiatori esordienti nelle pipeline dei propri prodotti e rilancia alcune iniziative meritevoli per scovarli come L'ora di tuffarsi, un pitch dedicato a giovani autori che vogliono presentare al broadcaster i loro progetti o Animiamoci, un concorso per cortometraggi animati, riservato ad autori under 30, nato dalla collaborazione con Asifa, Anica e Cartoon Italia. Lo sguardo al futuro e ai giovani talenti del comparto è condiviso anche da Rai Com con il suo festival Cartoons on the bay che dedica alle scuole d'animazione, oltre alle portfolio review,[7] il classico Pitch Me, vinto quest'anno dal progetto Zilìa, una storia che lega le emozioni adolescenziali all'ambiente naturale che circonda i protagonisti, il cui soggetto è stato scritto da Marialuisa Fiori, Sara Cuperlo, Licia Fiorentini, Chiara Musa, Mariana Califano, studentesse di Bottega Finzioni.

Cartoons on the bay nell'ultima edizione premia, tra gli altri ospiti internazionali, due personalità molto diverse dell'animazione italiana: il veronese Sio (Simone Albrigi) a cui va il Pulcinella Diversity Award sulla diversità di genere. Una scelta interessante da parte della direzione artistica che premia non solo la capacità narrativa dell'autore e le tematiche trattate ma anche le modalità crossmediali che utilizza, dal fumetto ai video animati, e la scelta di distribuire i suoi lavori su piattaforme di videosharing online come youtube. E il “maestro” Bruno Bozzetto[8] che con Sapiens?, prodotto insieme a Rai Kids, si aggiudica il Pulcinella Award per la categoria competitiva Short Film, realizzando un film poetico sull'umanità e il suo rapporto con la natura.

Quest'anno, inoltre, il direttore artistico del festival, Roberto Genovesi, è diventato direttore di Rai Libri e, tra i vari progetti, ha lanciato la collana Digital Loop dedicata all'animazione, con i primi titoli: Goldrake dalla A alla U, un saggio del palermitano Marco Pellitteri, professore di Media e Comunicazione all’Università di Xi’an Jiaotong-Liverpool, sul primo robot giapponese sbarcato in Italia, e l'autobiografia di Don Bluth dal titolo originale Somewhere Out there, uno dei maestri dell'animazione internazionale[9].

Sul versante cinematografico l'Italia inizia a muovere qualche piccolo passo anche se ancora troppo timido: di fatto non ci sono soggetti che hanno come obiettivo primario la produzione di film animati e, di conseguenza, non ci sono finanziamenti pubblici specifici per realizzare lungometraggi d'animazione[10]. Mentre Methamorphosis il film di Michele Fasano, prodotto dalla bolognese Sattva Films, continua il suo viaggio trionfale nei festival di tutto il mondo aggiudicandosi premi su premi, l'opera più interessante dal punto di vista autoriale realizzata in questa stagione è sicuramente il film Invelle del marchigiano Simone Massi, prodotto dalla romana Minimum Fax Media in collaborazione con RAI Kids e in coproduzione con Amka Films Productions e RSI Radio Televisione Svizzera. Un film in cui il regista racconta con la sua tecnica inconfondibile un secolo di storia delle sue Marche attraverso tre ragazzi della stessa famiglia, vincitore del premio Carlo Lizzani.

Film molto diverso ma di sicuro interesse è l'opera ibrida Il segreto di Liberato, un documentario sul cantante napoletano realizzato, in parte, con le animazioni dirette dal fumettista e animatore LRNZ e dal regista Giuseppe Squillaci, prodotto da due studi romani, ILBE Production e Red Private. Non è un film d'animazione ma è proprio la parte animata a impreziosire l'opera, realizzata nello stile elaborato di LRNZ, che richiama a tratti un anime giapponese.

Due lungometraggi più tradizionali sono invece il poetico Mary e lo spirito di mezzanotte, l'ultima fatica di Enzo D'alò tratto da un romanzo di Roddy Doyle, una produzione internazionale che vede coinvolta per l'Italia la romana Aliante Produzioni, e ARF diretto da Anna Russo e Simona Cornacchia, presentato al pubblico per il giorno della memoria e prodotto dalla bolognese Genoma Films in associazione con la società romana MarguttaStudios digital post (fornitrice di servizi di post-produzione), e l’azienda di produzione televisiva Showlab [11].

Guardando al futuro, da segnalare la presenza dell'Italia con due progetti in sviluppo al Cartoon Movie, rassegna finanziata dal programma Media dell’Unione Europea, dedicata ai progetti di nuovi lungometraggi animati europei in cerca di finanziamenti, partner di produzione, distribuzione, mesa in onda. Da un lato, l'atteso Il Piccolo Principe di Shangri-La presentato dal napoletano Studio Mad, con la regia di Alessandro Rak. Dall'altro il progetto Dark Horses, un lungometraggio antologico in cinque capitoli. In tempi e luoghi diversi, il racconto di anime tormentate da emozioni oscure, presentato da Ibrido Studio di Torino. Un altro aspetto da segnalare è quello della formazione che in Italia negli ultimi anni ha mostrato un incremento del numero degli studenti e soprattutto l'aumento della qualità dei percorsi formativi[12]. Ne sono un esempio lampante, alla luce dei cambiamenti ai vertici delle due principali associazioni di settore[13], di due iniziative importanti. Da un lato,  l'attenzione e l'interesse che hanno spinto Asifa a organizzare da subito dei tavoli di lavoro sull'argomento per individuare delle modalità concrete adatte alla formazione degli addetti ai lavori di domani[14]; dall’altro lato, l’iniziativa di Cartoon Italia che,  insieme ad Anica, ha fatto partire l'atteso Corso per direttore di produzione per l'animazione, una figura professionale preziosa la cui formazione fino a questo momento è stata lasciata in mano alle singole società di produzione. Un ultimo tema dibattuto da un comparto a così forte impatto tecnologico è quello dell'AI, su cui la riflessione e ancora allo stato embrionale. A parte qualche eccezione la posizione degli studi è comunque ottimistica e nasce dalla considerazione che possa essere uno strumento al servizio della creatività degli artisti coinvolti nella pipeline di un prodotto.

Anche quest’anno l’animazione italiana appare in buona salute, rafforzata dagli stretti legami delle società di animazione made in Italy con quelle straniere, uno dei motori alla base del continuo miglioramento della qualità dei prodotti. A favorire tale trend contribuiscono, da un lato, la ricerca di talenti all'interno del Paese con una formazione di anno in anno sempre più performante e, dall'altro lato, gli strumenti finanziari ideati dallo Stato per rendere gli studi italiani competitivi nel mercato globale. Da questo punto di vista, numerosi passi sono stati compiuti ma ancora molti altri vanno affrontati e gli scogli più grandi sembrano due: coinvolgere i broadcaster internazionali che operano nel nostro territorio a investire sulle produzioni italiane per riuscire a creare un mercato concorrenziale interno al Paese, e dare impulso alla produzione di lungometraggi d'animazione di alta qualità.

 

Suggerimenti per il lettore

  • Pellitteri Marco, Goldrake dalla A alla U, Rai Libri, 2024
  • Uva Christian, Il cinema d’animazione. Gli scenari contemporanei dal cartoon al videogame, Carocci, 2023
  • Bozzetto Bruno, Tempia Simone, Il signor Bozzetto. Una vita animata, Rizzoli Lizard, 2023
[1] Fonte: Cartoon Italia.
[2]    Una pluralità di soggetti porterebbe al settore non solo nuovi finanziamenti ma darebbe anche impulso a sperimentare su target e formati diversi.
[3]    Con la direzione artistica di Annalisa Corsi.
[4]    Altri due special animati sono stati annunciati a Cartoons on the bay, come Io sono di Maurizio Forestieri (Graphilm), sull'accettare il proprio corpo, o Benvenuti a Coccoloba, di Cartobaleno, che affronta il tema dell’ingresso dei bambini in ospedale.
[5]    Vincitore tra le altre cose del Premio Unicef di Cartoons on the bay, dedicato ai lavori di carattere sociale.
[6]    Nella cinquina dei finalisti era presente un altro prodotto in animazione: Il corpo del mondo di Simone Massi.
[7]    Incontri tra produttori ed ex studenti in cerca di un impiego.
[8] Proprio in questa stagione, lo IULM ha conferito a Bruno Bozzetto il master ad honorem in arti del racconto.
[9]    Oltre ai libri di Rai Libri numerosi sono i testi pubblicati durante l'anno sull'animazione tra i quali da citare: il libro a cura di Christian Uva dal titolo Il cinema d’animazione. Gli scenari contemporanei dal cartoon al videogame (Carocci) e il saggio di Marco Bellano, Che cos’è un cartone animato (Carocci - Le Bussole). In ambito di ricerca editoriale inoltre da ricordare la nascita della nuova fondazione dell’Associazione Cartùn, al lavoro sul lascito del critico Giannalberto Bendazzi e sulla creazione della Biblioteca dell’Animazione, di cui viene eletto presidente Eric Rittatore.
[10] Per questo motivo le produzioni sono poco frequenti e realizzate spesso per scelta diretta di registi e case di produzione.
[11] E in collaborazione con Panebarco, Digitoonz Media & Entertainment LLC.
[12]  A differenza del recente passato, fare animazione oggi non è più un lavoro impossibile ma un sogno che si può realizzare concretamente, anche grazie all'apertura di varie società come la fiorentina Dog Head che hanno creduto nel riportare le fasi produttive dell'animazione in Italia (storyboard, animazione, etc.) e non lasciare che rimanessero appannaggio estero.
[13]  La sceneggiatrice Valentina Mazzola per Asifa e la produttrice Maria Carolina Terzi per Cartoon Italia.
[14]  A partire dai diversi ruoli dell’animazione: dai ruoli legati alla scrittura, come gli sceneggiatori, a ruoli più tecnici. La riflessione di Asifa sui ruoli dell'animazione si sviluppa in parallelo con il censimento Mani – Mestieri dell'animazione aperto a tutti i mestieri dell'animazione e comprensivo anche degli studenti impegnati in percorsi professionali.

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