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Il progetto di Lorenzo Nicolao «Le scelte di ogni realtà impanano sul mondo Qui diamo voce a tutti» Realacci: l'Italia è un grande bacino di talenti, ma vanno valorizzati Dalla decarbonizzazione all'Intelligenza artificiale, il confronto è aperto ono tempi catti<< vi, dicono gli uomini. Vivano bene e i tempi saranno buoni. Noi siamo i tempi». La Fondazione Symbola torna a un pensatore del passato come Sant'Agostino per affrontare una sfida del presente e proporre soluzioni per il futuro. La realtà nata nel 2005 per promuovere un nuovo modello di sviluppo accoglierà anche nella XXII edizione del suo Seminario estivo attori di svariate realtà, dalle istituzioni all'imprenditoria, dalla comunità scientifica ai territori. Dal 27 al 29 giugno rinnoverà l'impegno che tanto successo aveva riscosso lo scorso anno, con 13 appuntamenti e 108 relatori. Anche questa volta con numeri simili e sempre nella cornice del Teatro scientifico di Mantova. Le parole del filosofo d'Ippona sintetizzano la missione che Symbola persegue con occasioni come questa, dal momento che per affrontare le crisi attuali, siano esse climatiche, energetiche, demografiche o geopolitiche, è necessario richiamare ciascuno alle proprie responsabilità. La sponda ideale è data dalle tante competenze per le quali l'Italia già si distingue, ma che non è ancora riuscita a valorizzare adeguatamente. «Il Seminario estivo darà visibilità a molte realtà imprenditoriali, istituzionali e sociali, che con il loro impegno dimostrano che è possibile costruire tempi migliori - ha ribadito il presidente di Symbola, Ermete Realacci -. Da oltre 20 anni questo appuntamento mette insieme soggetti molto diversi, una sorta di "Compagnia dell'anello" tolkeniana, per un fine comune. Esponenti della politica, imprenditori e protagonisti del terzo settore possono perseguire insieme obiettivi significativi legati all'innovazione e alla sostenibilità. Le nostre scelte contano e quel che fa ognuno nel proprio settore si riflette anche sul benessere della collettività. Spingiamo quindi per l'impegno e andiamo oltre il disfattismo e i mugugni di tanti». Nel corso della tre giorni Symbola farà così leva sull'importanza delle realtà territoriali, indagherà alcune soluzioni per la gestione dell'acqua, esaminerà il processo di decarbonizzazione e darà voce alle idee di designer under 35. Poi presenterà anche il nuovo rapporto «Coesione è competizione», realizzato in collaborazione con Intesa Sanpaolo e Unioncamere, con il quale vengono messe in luce, attraverso i numeri, il riscontro positivo di un confronto tra diversi, anche nell'ottica della sostenibilità. «A volte basta dare visibilità a realtà spesso trascurate nelle campagne elettorali, ma che danno un grande contributo alla collettività», prosegue Realacci. «Abbiamo un gruppo come Saviola, che produce pannelli con la maggiore quantità di legno recuperato, riducendo i consumi di acqua ed energia, o una realtà come l'acciaieria Arvedi, che riesce a produrre senza emissioni nette di anidride carbonica. Primo al mondo nel settore per essere certificato Net zero emissions, lo stabilimento è riuscito ad anticipare i target della Commissione europea di 28 anni. Per questo mi piace ricordare che è l'Italia a fare l'Italia, da sempre il nostro motto». Il presidente di Symbola spiega poi le evidenze emerse dal rapporto con le parole del politico e ambientalista del secolo scorso Alexander Langer, secondo il quale la conversione ecologica si sarebbe affermata solo quando sarebbe stata percepita dalla collettività come socialmente desiderabile. Oltre ai diktat e agli impegni etici, è il riscontro empirico degli studi di Symbola a mostrare che le imprese che vanno meglio, in un momento di grandi sfide nazionali e internazionali, sono quelle che hanno i rapporti più consolidati con i lavoratori, la comunità e i singoli territori. «Siamo stati per troppo tempo abituati a una logica top-down, quando in realtà è la spinta dal basso che genera i cambiamenti più virtuosi e duraturi - ha infine ricordato Realacci -. Per questo proveremo a ricordare, ancora una volta, quanto possa essere importante ripartire da quei "cromosomi antichi" e collaudati che da sempre portano bellezza e innovazione in questo Paese, ma che troppo spesso vengono dimenticati. In sintesi, ripartire da quel che siamo e farlo con il contributo di ciascuno».

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Realacci: l'Italia è un grande bacino di talenti, ma vanno valorizzati. Dalla decarbonizzazione all'Intelligenza artificiale, il confronto è aperto - Lorenzo Nicolao | Corriere della Sera

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