In un 2022 che ha visto il mercato dell'arte crescere in volume e ampliare le aree geo-politiche di influenza, l'industria artistica italiana ha continuato a impegnarsi collettivamente per rilanciare produttività e competitività, provando al contempo a far fronte alle nuove sfide della sostenibilità ambientale e della virtualizzazione della creatività.
L’andamento del mercato mondiale dell’arte riflette un'industria sempre più polarizzata e resiliente [1], che nel 2022 ha mostrato la propria capacità di mantenere attrattività, raggiungendo, nonostante contesti geo-politici ed economico-finanziari incerti, volumi di vendite superiori a quelli pre-pandemia, soprattutto nella fascia dei valori ultra-milionari. Rispetto al 2021 e con il ritorno agli eventi in presenza, il valore aggregato è cresciuto del 3%, arrivando a $67,8 miliardi, mentre la crescita per numero di scambi si è fermata all’1%. Dunque quantità di transazioni quasi invariata tra 2021 e 2022, ma valori in aumento. I poli dominanti restano Stati Uniti, Regno Unito e Cina, ma le sfere di influenza sullo scacchiere internazionale non sono immobili. Anzi, un certo dinamismo si è riflesso nelle nuove traiettorie dei sistemi artistici dei centri extra-occidentali, con i Paesi del Golfo in ascesa, grazie a ingenti investimenti in progetti artistici e museali, e gli inediti equilibri asiatici, che, accanto a Hong Kong, vedono consolidarsi Seoul, Singapore e Taiwan. Più vicino a noi, Parigi ha guadagnato significative fette di mercato e anche l'Italia ha acquisito un nuovo peso. Se diversi sono gli operatori internazionali con succursali a Roma (Richard Saltoun da Londra) o a Napoli (l'inglese Thomas Dane e Zweigstelle Capitain di Colonia), indiscussa è l'attrattività di Milano, dove gallerie e case d'asta internazionali hanno scelto di aprire nuove sedi. È il caso della casa d'aste parigina Artcurial e gallerie come Peres Project da Berlino, Gregor Staiger e Ciaccia Levi rispettivamente da Zurigo e da Parigi. La scena italiana è così al momento in grado di convogliare investimenti internazionali, ma è allora ancor più necessaria una cornice istituzionale in grado di governare le leve fiscali e legislative come volano di produttività. Su questo fronte è attiva da tempo l'Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea (ANGAMC), che ha tra le sue partite principali la riduzione dell'IVA sulle importazioni [2]. Una modifica che potrebbe avvantaggiare gli operatori italiani e renderli più competitivi rispetto ai colleghi internazionali. In aggiunta al presidio di ANGAMC, continua la progettualità del consorzio di gallerie Italics. Dopo le due mostre di Procida e Monopoli, si è tenuto nel 2023 alla Triennale di Milano il primo Forum ITALICS dedicato a temi di rilievo teorico e pratico, dall'inclusività del lavoro nell'arte al valore degli spazi espositivi, degli strumenti digitali e degli archivi d'artista.
Non tutto però si decide solo lungo i binari del sistema e si affermano, in parallelo, tendenze creative e produttive che si sfilano dai sentieri tradizionali, in relazione a più ampi progetti di rigenerazione urbana e territoriale, e con un ruolo centrale degli artisti come produttori di se stessi in dialogo con il mondo dei soggetti privati e dell'imprenditoria. È il caso della scultura in neon di Patrick Tuttofuoco e dell'intervento del collettivo milanese Cabaret Typographie, curato da Helga Marsala e Artribune Produzioni per il Vetra Building di AXA IM Alts a Milano, ristrutturato dagli architetti de Il Prisma, tra i vincitori degli European Design Awards 2023 nella sezione typography. O della partnership tra la famiglia Ferrero e l'artista Valerio Berruti, con la donazione alla città di Alba di una monumentale scultura in acciaio inox bronzato alta oltre 12 metri. E della partecipazione di Valerio Rocco Orlando a Casa dei Talenti, il progetto promosso dall'azienda vitivinicola Berlucchi in Franciacorta, per Bergamo-Brescia Capitale Italiana della Cultura del 2023, e curato da Caroline Corbetta, teso alla rigenerazione del territorio franciacortino e allo sviluppo collettivo delle comunità di riferimento attraverso il coinvolgimento di artisti e creativi. Gli artisti italiani restano invece distanti da un altro fenomeno della contemporaneità, soprattutto americana e inglese: la predilezione del mercato per artiste e artisti ultra-contemporanei, giovani e giovanissimi, accomunati da ricerche soprattutto pittoriche e che abbracciano identità e disparità di genere, migrazioni, post-colonialismo. Gli alto-spendenti ribadiscono la propria preferenza per questi red-chip, dall’artista britannica Jadé Fadojutimi, alla canadese Anna Weyant, e si aprono anche alle contaminazioni del cross collecting, che mescola stili, tempi, provenienze, tra arte antica e contemporanea, design, lusso, NFT.
Su quest’ultimo tema si chiudeva il nostro report lo scorso anno: le potenzialità degli NFT e le innovazioni digitali per l'arte, in una fase, ora, lontana dalla bolla speculativa e verso una maturazione del mezzo. Nel 2021 le vendite di NFT di art and collectibles sono passate dai 4,6 milioni del 2019 a 11,1 miliardi [3]. Quelle relative a oggetti artistici mostravano pure segno positivo, attestandosi a 2,6 miliardi. Nel 2022, il turnover di NFT si è attestato sotto $1,5 miliardi, -49%, in un mercato secondario più che primario [4]. In parallelo però, mentre il mercato flette, a guardare con curiosità alla crypto arte sono arrivati gli operatori del tradizionale sistema dell'arte. Lo conferma la dinamicità del Museo Nazionale d'Arte Digitale a Milano – che, ancor prima di avere pronta una sede, ha dato avvio alle sue attività in vari luoghi diffusi –, quanto quello di imprese e gallerie all'incrocio tra mondo crypto e arti visive, come, a Milano, Reasoned Art, la prima galleria d'arte italiana di opere digitali certificate con NFT, e Ninfa, marketplace su blockchain per artisti, galleristi e appassionati di opere digitali, che oggi possiede anche uno spazio fisico. O il debutto nel mondo NFT di un artista “tradizionale”, il già citato Patrick Tuttofuoco, con Forever, il progetto “mintato”, ovvero coniato, in tempo reale alla Casa degli Artisti di Milano [5]. Intanto, a conferma di uno scenario mobile, è ritornato anche il mercato e alla Contemporary Art Day Auction di Sotheby's del 19 maggio a New York una serie di NFT di Tyler Hobbs, Larva Labs, Dmitri Cherniak, 0xDEAFBEEF, tra gli altri, ha totalizzato più di $2.4 milioni.
Se digitalizzazione e metaversi sono diventate parole d'ordine, restano ancora aperti diversi interrogativi sull'arte digitale e NFT, uno su tutti quello del loro impatto ambientale. Un versante prioritario, quello della sostenibilità ambientale e della ricaduta che sulle condizioni climatiche hanno tutte le attività produttive, inclusa l'industria artistica. Negli ultimi due anni l'impegno della filiera come attivatrice di processi di innovazione in risposta alla crisi climatica si è accentuato. Prova di questa assunzione di responsabilità ambientale del comparto sono, a livello internazionale, la nuova sustainability roadmap della Art Dealers Association of America (ADAA) e la nascita della Gallery Climate Coalition a Londra nel 2021, che all'inizio del 2022 si è arricchita di una estensione tutta italiana. Con volontari a Milano, Firenze, Roma, Napoli, nel comitato fondatore di Gallery Climate Coalition Italia (GCC Italia) compaiono l'avamposto romano di Gagosian, Continua, con San Gimignano e Roma, la Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze, Thomas Dane Gallery e Galleria Tiziana Di Caro a Napoli e, da Milano, la rivista Flash Art, la fiera Miart, le gallerie Cardi e Kaufmann Repetto, insieme a Massimo De Carlo. Proprio quest’ultima galleria, dopo anni di attenzione alla sostenibilità ambientale, ha stilato uno statement che orienta le policy di tutte le sedi internazionali: We care about responsibility. GCC Italia si è unita così alla rete fondata dai professionisti delle arti per promuovere, in collaborazione con ricercatori ed esperti, linee guida, strategie operative e azioni concrete per ridurre l’impronta di carbonio del settore del 50% entro il 2030, in linea con l’Accordo di Parigi, lavorando su spedizioni, viaggi, consumo energetico, attività digitali, imballaggi e materiali, riciclo dei rifiuti.
Nel 2023 la casa d'aste Christie’s (con sede principale a Londra) ha, invece, rilasciato nel suo terzo Environmental Impact Report i risultati raggiunti nella riduzione delle emissioni di carbonio, -37% dal 2019 al 2022, grazie a nuove condotte in quattro aree di attività: spedizioni, viaggi, gestione energetica, prodotti editoriali. A queste iniziative si aggiungono anche altri percorsi, come il Premio Conai, indetto dal Consorzio nazionale imballaggi, che si occupa di riciclo di acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e bioplastica. Giunto nel 2023 alla sua seconda edizione, il riconoscimento mira a raccontare l’economia circolare attraverso la valorizzazione di artisti impegnati in ricerche su innovazione, recupero e sostenibilità ambientale. Al Corner MAXXI di Roma la mostra Arte Circolare [6] ha esposto opere della vincitrice per il 2023 Ruth Beraha (Milano, 1986), insieme a Federica Di Pietrantonio (Roma, 1996) e Lucia Cantò (Pescara, 1995), tra le altre, accomunate da un lavoro di trasformazione della materia e dello scarto. E proprio al riciclaggio degli scarti e in particolare di quelli della filiera artistica sono dedicate anche le start-up milanesi NonSiButtaViaNiente e Spazio META, che danno una seconda vita a materiali, allestimenti e giacenze museali, impegnandosi anche in attività di formazione e mentorship.
Guardando a scenari futuri, compaiono all'orizzonte strategie che dal mondo della finanza e della tecnologia mettono in questione l'identità dell'opera d'arte. Dagli esperimenti di frammentazione dei titoli di proprietà, che avvicinano le opere d'arte a pacchetti azionari, all'art lending, il credito a cui si accede utilizzando le collezioni come garanzia. È il caso di Art-Kredit di Kruso Kapital (Gruppo Banca Sistema) e della piattaforma americana Artnet, mentre alcuni operatori debuttano in Borsa, come la milanese Deodato Gallery, quotata dall'inizio del 2023 sul mercato EGM di Piazza Affari. L'altro fronte di sfida aperto è poi certo l'Intelligenza Artificiale, che spinge un passo più in là la riflessione sulla natura e l'identità dell'opera d'arte stessa. E sulle conseguenze della virtualizzazione della creatività da un punto di vista economico e legale, oltre che culturale. Su questi versanti, la partita si apre ora.
Suggerimenti per il lettore
- Demos, T.J., Decolonizing Nature. Contemporary Art and the Politics of Ecology, Sternberg Press, 2016.
- Hulst, T., A History of the Western Art Market, University of California Press, 2017.
- Rozell M., The Art Collector's Handbook. The definitive guide to acquiring and owning art, Lund Humphries, 2020.
Le installazioni di Patrick Tuttofuoco e Cabaret Typographie per il Vetra Building a Milano; Credits BAMSphoto
Premio Conai 2023, MAXXI
STR3AM of CONSCIOUSN3SS, A Journey into the Digital mind, a cura di Reasoned Art; Courtesy of Reasoned Art
[1] Clare Mc Andrews, a cura di, Art Market Report, Art Basel e UBS, 2023.
[2] Sul tema è intervenuto l’8 marzo 2022 il Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, manifestando l'intenzione del Governo di recepire la direttiva Ue che riduce l’IVA sull’importazione delle opere d’arte dal 10 al 5,5%.
[3] Clare Mc Andrews, a cura di, Art Market Report, Art Basel e UBS, 2023.
[4] Ibidem.
[5] Patrick Tuttofuoco – Forever, Casa degli Artisti, Milano, 2023. Il progetto è stato prodotto da UNFRAMED 721 ed è nato in dialogo con lo scrittore Umberto Sebastiano, con la direzione artistica di Martina Grendene, Giulia Restifo e Jessica Tanghetti.
[6] Arte Circolare, Premio Conai 2023, a cura di Spazio Taverna, MAXXI Corner, Roma, 2023.