Il viaggio in Italia è un rito, di formazione e conoscenza, rilettura della storia e immaginazione del futuro. La riprova sta nelle pagine del Grand Tour di Goethe, Houël, Tocqueville e Dumas e in quelle più recenti di Alberto Arbasino nelle tante edizioni di “Fratelli d’Italia”. Ma anche nelle esemplari inchieste giornalistiche negli anni Cinquanta e Sessanta firmate da Mario Soldati per la Rai, Guido Piovene per il “Corriere della Sera” e Giorgio Bocca per “Il Giorno”. O ancora in quell’originale avventura corale di venti fotografi coordinati da Luigi Ghirri impegnati a raccontare, nel 1984, giusto quarant’anni fa, il paesaggio di un paese in cambiamento (“Noi, in viaggio con Ghirri nell’Italia normale, per riconoscere come abitabili i luoghi abitati, ma disprezzati e ignorati”, ricorda uno dei protagonisti, Vittore Fossati). Il viaggio in Italia è un rito, di formazione e conoscenza, rilettura della storia e immaginazione del futuro. La riprova sta nelle pagine del Grand Tour di Goethe, Houël, Tocqueville e Dumas e in quelle più recenti di Alberto Arbasino nelle tante edizioni di “Fratelli d’Italia”. Ma anche nelle esemplari inchieste giornalistiche negli anni Cinquanta e Sessanta firmate da Mario Soldati per la Rai, Guido Piovene per il “Corriere della Sera” e Giorgio Bocca per “Il Giorno”. O ancora in quell’originale avventura corale di venti fotografi coordinati da Luigi Ghirri impegnati a raccontare, nel 1984, giusto quarant’anni fa, il paesaggio di un paese in cambiamento (“Noi, in viaggio con Ghirri nell’Italia normale, per riconoscere come abitabili i luoghi abitati, ma disprezzati e ignorati”, ricorda uno dei protagonisti, Vittore Fossati).
Antonio Calabrò | Huffington Post