LA MOSTRA
La mostra si articola secondo cinque nuclei tematici, scanditi secondo un percorso espositivo in cui l’allestimento multimediale e visionario, fortemente emozionale, conduce il visitatore di sala in sala alla scoperta di un mondo caleidoscopico, tra memoria e rivelazione. Allestimento Studio Masoero-Tondo Architetti. L’identità ovvero Il cinema con il cappello: il cilindro multimediale con cui si apre la mostra svela il ruolo chiave del copricapo nella costruzione identitaria. Dai grandi protagonisti della storia del cinema sino all’emblematico dialogo di Peter Falk ne Il Cielo Sopra Berlino di Wim Wenders in cui attraverso la ricerca del cappello giusto si racconta il cambio di identità sotteso a ogni cambio di copricapo: gangster, borghese, eccessivo, comico. Il cappello che emoziona: una sequenza di sale, ciascuna diversa dall’altra, scandisce le diverse emozioni suscitate dal copricapo, lasciandosi guidare dai suoni e dai rumori che identificano ciò che si troverà all’interno: il cappello che fa ridere, il cappello che piangere, il cappello che seduce, il cappello che fa paura. Scappellamenti e gesti: 10, 20, 100 scappellamenti cinematografici (riverenza, rispetto, saluto, ringraziamento, esultanza) si confrontano specularmente con i molteplici significati dei gesti legati all’uso del cappello: codici comportamentali vecchi e nuovi trovano negli attori i massimi interpreti di segni che ci parlano di un decoro perduto e di più attuali costumi.
La giostra dei nomi: dal Borsalino, nome proprio divenuto sinonimo di cappello classico maschile, al basco, all’elmo, al casco, alla coppola, al turbante, alla bombetta, al colbacco, berretto, feluca, etc. Una lunga lista di nomi cui corrispondo infinite e curiose forme di cappelli, raccontate attraverso un’installazione multimediale realizzata dal gruppo N03, che funziona come una galleria del vento. Borsalino lancia Borsalino è un’emblematica carrellata dei borsalino e Borsalino più famosi nella storia del cinema. La sezione è introdotta dai due celebri film Borsalino (1970) e Borsalino & co (1974), entrambi di Jacques Deray (film cult con Jean Paul Belmondo e Alain Delon), il cui titolo porta il logo dell’antica casa alessandrina, scelta per rappresentare il gusto degli anni Trenta. Inediti documenti raccontano il primo, insolito, caso di product placement. Completano la narrazione i disegni ancora oggi attualissimi di Jacques Fonteray, costumista parigino delle due pellicole, e i lavori appositamente realizzati in occasione della mostra dal noto illustratore Gianluigi Toccafondo. Completa la sezione un altro inedito, in prima nazionale: la versione integrale restaurata di un documentario di cinema industriale della ditta Borsalino del 1912, realizzato dal regista Luca Comerio: un esempio unico nel suo genere in cui la fabbricazione del cappello viene introdotta da una vera e propria fiction.
“Se il cinema è indissolubilmente legato al potenziale narrativo del cappello - ha detto Roberto Gallo, Amministratore Delegato di Borsalino S.p.A. e Presidente dell’omonima Fondazione -l’azienda Borsalino ha con l’arte cinematografica un’antica relazione. Oltre a creare un canone estetico che ha dato il via alla leggenda cinematografica, l’azienda è da sempre attenta al potenziale narrativo del linguaggio video, in ogni sua forma, come attestano numerosi documenti storici che l’azienda negli anni ha realizzato per comunicare la qualità unica del cappello alessandrino.”
La mostra è accompagnata da un catalogo, edizioni Corraini, in italiano e in inglese. Ospita i contributi di Francesco Alò, Stefano Bartezzaghi, Mario Boselli, Gianni Canova, Emanuele Enria, Paolo Fabbri, Giusy Ferré, Elisa Fulco, Roberto Gallo, Giorgio Gosetti, Franca Sozzani, Dario Edoardo Viganò, Sergio Toffetti. Progetto
grafico di Mari Conidi.
IL CURATORE
Gianni Canova è Professore Ordinario di Storia del cinema e Preside della Facoltà di Comunicazione dell’Università IULM di Milano. Fondatore e direttore del mensile di cinema e immagini Duel (ora Duellanti), ha collaborato come critico cinematografico con testate quali la Repubblica, Sette del Corriere della sera e la Voce di Indro Montanelli. Attualmente conduce il programma quotidiano Il Cinemaniaco su Sky Cinema. Autore delle Garzantina Cinema, ha curato le Mostre Le città invisibili (2001), Dreams. I sogni degli italiani in 50 anni di pubblicità televisiva (2004) e Annisettanta. Il decennio lungo del secolo breve (2007). Nel 2010 ha pubblicato il suo primo romanzo (Palpebre, Garzanti Editore).
Il COMITATO SCIENTIFICO DELL’ESPOSIZIONE
Marco Belpoliti scrittore e critico letterario Gianni Canova critico cinematografico Paolo Fabbri semiologo Elisa Fulco curatore Fondazione Borsalino Elena Masoero consigliere Fondazione Borsalino Marco Montemaggi vice presidente Museimpresa Enrica Morini storica della moda e del costume Sergio Toffetti curatore Archivio del Cinema d’Impresa, Ivrea.
IL CATALOGO
Un catalogo a colori di grande formato, (25 x 31 cm), giocato su preziosi cambi di carta, sulle trasparenze che simulano l’effetto-pellicola e sull’inserimento di “flip flap” che rimandano alle immagini in movimento a scandire le diverse sezioni della mostra, accompagna l’esposizione. Edito da Corraini, in lingua italiana e inglese, ospita i contributi di Francesco Alò, Stefano Bartezzaghi, Mario Boselli, Gianni Canova, Emanuele Enria, Paolo Fabbri, Giusy Ferré, Elisa Fulco, Roberto Gallo, Giorgio Gosetti, Franca Sozzani, Dario Edoardo Viganò, Sergio Toffetti. Progetto grafico di Mari Conidi.
Il CONCORSO “Al cinema con il cappello”
In occasione della mostra la Fondazione Borsalino, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia, Corso di Cinematografia d’Impresa: documentario e pubblicità di Milano, Corso di Animazione di Chieri (TO) e MYmovies, ha bandito il concorso “Al cinema con il cappello”. Riservato ai giovani filmaker o videomaker rigorosamente under 35, con scadenza il 12 Febbraio 2011, il concorso prevede la realizzazione di un cortometraggio inedito della durata massima di 5 minuti, collegato ad alcuni temi della Mostra (cappello e comicità, cappello ed erotismo, cappello e identità). La giuria, composta da Gianni Canova, critico cinematografico e curatore della mostra Il cinema con il cappello. Borsalino e altre storie; Bartolomeo Corsini, Direttore Centro Sperimentale di Cinematografia- Sede Lombardia; Elisa Fulco, curatore Fondazione Borsalino; Roberto Gallo, Amministratore Delegato Borsalino S.p.A. e Presidente Fondazione Borsalino; Elena Masoero, consigliere Fondazione Borsalino; Marco Montemaggi, vice presidente Museimpresa; Sergio Toffetti, conservatore Archivio Nazionale di Cinema d’Impresa, Ivrea e Giancarlo Zappoli, direttore di MYmovies selezionerà i tre migliori lavori fra quelli pervenuti a termini di bando, premiando l’originalità dei contenuti, la capacità comunicativa e la qualità estetica dei video presentati. Per informazioni: [email protected]
UFFICIO STAMPA
Paola C. Manfredi Comunicazione Borsalino S.p.A.
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