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Nasce Symbola, Fondazione per le qualità italiane. E’ animata da personalità che vengono dal mondo economico e imprenditoriale, dalla cittadinanza attiva, dalle realtà territoriali ed istituzionali, dal mondo della cultura. Vuole consolidare e affermare un modello di sviluppo in cui i territori incontrano le imprese, dove si stringono alleanze tra i saperi, le nuove tecnologie, la tradizione; dove la competitività si alimenta di formazione, di ricerca, di coesione sociale e rapporti positivi con le comunità. In un momento di affanno per il paese, chiama a raccolta tutti coloro, e sono tanti, che puntano sulla qualità e i talenti del territorio. E intende mettere in comune queste esperienze: sarà la lobby delle qualità italiane.
Una nuova alleanza che parli alla politica, all’economia e alle istituzioni, per indirizzare il futuro del paese verso l’orizzonte della qualità e di uno sviluppo sano e duraturo. Questa è la missione di Symbola.

Il nome
Symbola vuol dire “mettere insieme”: così i greci chiamavano le due parti spezzate di un oggetto, spesso una medaglione, che ricomposte servivano come mezzo di riconoscimento. La fondazione Symbola vuole fare appunto questo: mettere insieme esperienze diverse accomunate dalla scommessa sulla qualità; avvicinare chi, puntando sull’eccellenza, vuole costruire il suo successo e imporsi nello scenario globale. Symbola vuole dimostrare sul campo che tradizione e innovazione, radicamento territoriale e competizione globale, sviluppo e ambiente, diritti, coesione sociale non solo sono in grado di procedere insieme, ma è bene che lo facciano.

I primi promotori
Ermete Realacci, parlamentare e presidente onorario di Legambiente, che ne sarà il presidente; Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredito, che presiederà il Forum di tutti gli aderenti; Domenico De Masi, ordinario di Sociologia del Lavoro alla Sapienza di Roma, che coprirà la carica di presidente del Comitato scientifico. Fabio Renzi, da sempre attivo sui temi del territorio e dello sviluppo locale, che ne sarà il segretario generale; Roberto Di Vincenzo, presidente Carsa-Società per la comunicazione integrata, che avrà funzioni di amministratore.
E poi Diego Della Valle, presidente Tod's S.p.a, Anna Maria Artoni, presidente giovani imprenditori di Confindustria, Carlo De Benedetti, presidente CIR Group, e insieme Secondo Amalfitano, sindaco di Ravello e rappresentante Anci per i piccoli comuni, Franco Bonanini, Amilcare Troiano e Walter Mazzitti, presidenti rispettivamente dei Parchi nazionali delle Cinque Terre, del Vesuvio e del Gran Sasso Monti della Laga. Pasquale Pistorio, presidente onorario STMicroelettronics, Emma Marcegaglia, Amministratore delegato della Società Marcegaglia, Josè Rallo, Donnafugata, e Aldo Bonomi, direttore Consorzio Aaster, Sandro Polci, AD Serico-Gruppo Cresme Matteo Renzi e Massimo Rossi, presidenti delle province di Firenze e Ascoli Piceno, e Matteo Fusilli, presidente Federparchi. E poi Enrico Borghi, presidente Uncem-Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, Fabio Melilli, presidente Unione delle province italiane, e Alberto Meomartini, presidente Italgas. E ancora: Franco Pasquali, segretario generale Coldiretti, Luciano Sita, presidente Granarolo Felsinea, Manuela Rafaiani, Responsabile Relazioni Esterne Consorzio Costa Smeralda, Lucio Marcotullio, Amministratore Delegato Brioni Roman Style, Salvatore Settis, Direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa, Roberto Della Seta e Francesco Ferrante di Legambiente, Domenico Sturabotti architetto, Guido Bertolaso, Capo del dipartimento della protezione civile, Carlo Petrini, presidente Slow Food, Orietta Varnelli, distillerie Varnelli, Valterio Castelli, presidente TD Group S.p.a., Rosy Barretta, dirigente Rimorchiatori Barretta, Massimo Colomban, Amministratore Unico Quaternario Investimenti.

Eccoli i primi promotori di Symbola, Fondazione per le qualità Italiane. Personalità che provengono da mondi ed esperienze molto diverse, sono gli attori di quel progetto di un’Italia di qualità che è l’obiettivo della Fondazione. La loro autorevolezza e la diversità dei loro percorsi è la prima risorsa per la costruzione della rete di rapporti culturali, scientifici, istituzionali ed economici che sono la trama della lobby della qualità italiana.
Si tratta di un’alleanza inedita che già aveva avuto le sue prove generali: nella Carta di Ravello, il manifesto per lo sviluppo e contro il declino sottoscritto proprio a Ravello un anno fa da Ermete Realacci, Alessandro Profumo, Anna Maria Artoni, Diego Della Valle, e poi da Legambiente, Coldiretti, Club dei Distretti Industriali, Res Tipica - la rete delle città identità, Federparchi, e tanti altri soggetti che hanno trovato la loro strada puntando sul territorio. La Carta di Ravello prima, e ora la nascita di Symbola, sono la testimonianza della forza di una alleanza che lega le realtà territoriali, il mondo economico e imprenditoriale, la cittadinanza attiva, le istituzioni, la cultura. Che si può lanciare la sfida di un progetto comune per vincere la scommessa sulla qualità.

Perché una Fondazione per le qualità
Perché una fondazione per le qualità? Perché la qualità è iscritta nel patrimonio genetico dell’Italia, e il nostro paese potrà avere un posto e un ruolo autorevoli solo valorizzando quel patrimonio e facendone un trampolino verso il futuro. In un momento che vede l’Italia stretta fra difficoltà oggettive e paura del declino, la sfida della qualità rappresenta la carta vincente, la promessa di uno sviluppo nuovo e più desiderabile per il Paese. E Symbola, Fondazione per le qualità italiane vuole farsene portavoce.

La missione
Symbola vuole essere un osservatorio attento del territorio e dei sui fermenti, e un talent scout per le tante storie di successo che aspettano solo di essere messe in luce e additate come esempi cui ispirarsi. Vuole essere una sorta di rete neurale della qualità, un’agorà dove mettere in comune, dove riflettere e costruire nuove griglie interpretative. Vuole coinvolgere tutte quelle esperienze, quelle imprese, quei progetti che scommettono sulla ricerca, l’innovazione e il territorio; sul capitale umano, il patrimonio storico-culturale e il paesaggio; che sposano le nuove tecnologie alla forza delle comunità, alla creatività, la bellezza e la coesione sociale.
L’Italia attraversa un momento certamente non facile, stretta tra l’economia in affanno e l’ansia del declino: le diffuse forme di vivacità e intraprendenza che punteggiano la penisola rischiano di essere viste come casi isolati di successo e non come esempi da seguire. Contro il rischio che i protagonisti della qualità si muovano secondo traiettorie separate procedendo in ordine sparso, Symbola vuole dare vita una lobby della qualità, una rete di saperi, di rapporti e di scambi in grado indicare al Paese un progetto di successo per il futuro.

L’Italia apripista per l’Europa
La qualità è iscritta nel patrimonio genetico dell’Italia. Nell’era della qualità, il nostro paese è un laboratorio avanzatissimo e privilegiato. Nel territorio sono nate tante iniziative, tante imprese che sono diventate forti proprio grazie alla scommessa sulla qualità. È il caso dei tanti territori cresciuti sulla valorizzazione del “made in Italy” e delle produzioni tipiche, dove si incrociano saperi tradizionali e innovazione tecnologica creando economie ad alto valore aggiunto: maggior benessere si accompagna a consumi ridotti di energia e materie prime. E’ il caso delle tante imprese che hanno dimostrato che l’eccellenza è la chiave per essere forti nei mercati globali. E che questa eccellenza non può prescindere dai diritti, la dignità dei lavoratori e la qualità del loro ambiente di vita. È il caso della rinascita di quell’Italia dei piccoli comuni in cui si trova custodito gran parte dell’intreccio di natura, saperi e cultura che rappresenta l’identità positiva del nostro paese. È il caso dei tanti parchi e delle altre aree naturali protette impegnati oggi in un progetto d’avanguardia che coniuga al meglio conservazione e sviluppo locale.
Non bisogna farsi ipnotizzare dalla paura del declino: quella che emerge è l’immagine di un paese che sa essere vivace e vitale e che, partendo dal proprio patrimonio di identità locali, di orgogli imprenditoriali e di qualità territoriali, è capace di misurarsi con le innovazioni culturali, tecniche, amministrative e produttive necessarie per affermarsi nello scenario europeo e globale.

Le attività
Un autorevole Comitato scientifico, dossier, ricerche, rapporti, sondaggi, incontri, seminari, azioni di comunicazione e di formazione, corsi e master. Saranno principalmente questi gli strumenti di Symbola. L’azione della Fondazione si colloca soprattutto sul piano dell’analisi e della riflessione.
Il primo appuntamento si terrà a Ravello il 22 e 23 luglio: è il seminario “Coesione e competizione” organizzato insieme alla Fondazione Ravello. Partendo da un’ipotesi: queste due realtà, quella della coesione – fatta di riconoscimento della diversità, di condivisione dei saperi, di alleanze, di rapporti positivi col territorio, di investimenti sulle comunità – e quella della competizione – che è concorrenza, innovazione, ricerca scientifica, eccellenza – non solo non sono in conflitto ma possono reciprocamente rafforzarsi e garantire un futuro di successo a chi saprà tenerle insieme.
 

Nasce Symbola - Fondazione per le Qualità Italiane
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