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The show must go on. È domenica mattina, sono appena le 7.30 e la città ostenta una finta calma prima della tempesta. I quotidiani strillano notizie allarmanti sulla politica e sull’economia, ma il design non si ferma e, puntuale come uno Shinkansen, torna a Milano la settimana del Salone del Mobile. Difficile, per tutti gli operatori del settore coinvolti in questo appuntamento internazionale, pensare ad altro. Mi viene in mente la tregua olimpica: l'istituzione che prevedeva la sospensione delle ostilità in tutta la Grecia durante i Giochi olimpici, ma ovviamente non è così. Ci rifletto mentre osservo due operai intenti a stendere sul marciapiedi di fronte a casa mia una guida gialla che mi fa temere lunghe code sotto il portone. Manca una manciata di ore e la città si trasformerà nuovamente e ufficialmente nella capitale mondiale del design.

Motore di tutto è il Salone del Mobile, giunto alla sua 63esima edizione. Aprirà i battenti dall’8 al 13 aprile e si presenta con un tema che invita a ripensare il ruolo del progetto in relazione all’essere umano: Thought for Humans. Il titolo è tutto un programma, che chiama a raccolta il settore in un momento storico attraversato da fragilità internazionali, conflitti, incertezze economiche e nuove necessità culturali e sociali. Alla Fiera di Rho, oltre 169mila metri quadrati ospiteranno 2.100 espositori provenienti da più di 150 Paesi, per raccontare le tendenze dell’abitare e della produzione attraverso esposizioni, tavole rotonde, workshop e momenti culturali. Fuori dalla fiera, come sempre, la città ospiterà il Fuorisalone, evento diffuso che coinvolge 18 quartieri cittadini con oltre 1.650 eventi, istallazioni artistiche e appuntamenti culturali sparsi sul territorio. Il Comune di Milano, che ha incluso nel palinsesto ufficiale ben 230 iniziative – con un aumento del 21% rispetto al 2024 – sottolinea l’importanza del design come cultura, promuovendo la necessità di favorire progetti a impatto sociale, inclusivi e accessibili, in particolare nei luoghi pubblici.

Detto questo, Milano Design Week è una grande occasione di business, che oltre a celebrare la creatività è anche il punto di osservazione di un sistema produttivo e culturale che vede l’Italia primeggiare in Europa. Secondo il rapporto Design Economy 2025 della Fondazione Symbola, l’Italia è prima per fatturato (6,3 miliardi di euro), numero di addetti (63.645) e valore aggiunto (3,2 miliardi). Milano guida la classifica delle città (604 milioni di valore generato), seguita da Torino e Roma. La Lombardia, con oltre 14mila imprese del design, resta la regione più attiva. Come però non fare i conti con le turbolenze globali? La politica dei dazi annunciata da Donald Trump, se confermata, rischia di colpire l’export del mobile italiano verso gli Stati Uniti, da sempre uno dei mercati più ricettivi. Una possibile soluzione è la moltiplicazione degli sforzi verso l’estero, evidente nella strategia messa a punto negli ultimi anni da Salone del Mobile che già in altri momenti ha saputo trasformare le crisi in opportunità.

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Note margine dell'edizione 2025 della Milano design week | ELLE

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