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Roma, 7 Maggio 2020 –  Open Fiber, l’azienda che sta realizzando in Italia un’infrastruttura in fibra ottica FTTH (Fiber To The Home, la fibra che arriva direttamente all’interno di case e uffici), ha aderito a Symbola, fondazione che si occupa di promuovere i punti di forza del Made in Italy e unire imprese, comunità e intelligenze orientate verso sostenibilità, innovazione e bellezza.

Open Fiber e la Fondazione Symbola puntano a offrire il loro contributo, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile al 2030 delle Nazioni Unite (SDGs, Sustainable Development Goals), per dotare le comunità di infrastrutture moderne e resilienti, ridurre il digital divide e rendere città e comuni inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili. Oggi più che mai, infatti, il settore delle telecomunicazioni gioca un ruolo chiave nell’abilitazione al cambiamento sia dei processi produttivi che dell’offerta di servizi, in grado di impattare sulle nostre abitudini quotidiane e sulle trasformazioni socio-culturali.

Altro obiettivo comune di Open Fiber e Symbola è il rilancio delle aree interne. Open Fiber, in seguito all’aggiudicazione dei tre bandi Infratel, sta realizzando una rete in fibra FTTH in oltre 7000 comuni di tutte e 20 le Regioni italiane, per un totale di oltre 9 milioni di unità immobiliari dislocate in aree rurali o remote del Paese. Un grande piano di infrastrutturazione in grado di far viaggiare a 1 Gigabit al secondo gli abitanti di zone in cui le connessioni sono inadeguate e che consentirà all’Italia -  insieme agli altri 9 milioni di unità immobiliari del piano che Open Fiber sta realizzando con investimento diretto in 271 città grandi e medie – di ridurre il divario digitale con il resto dei paesi europei, in vista degli obiettivi UE sulla Gigabit Society al 2025. Cablando con la stessa tecnologia FTTH metropoli e piccoli comuni si realizza un level playing field, quella condizione di pari opportunità che può porre un argine allo spopolamento dei centri minori e rendere quei luoghi ricchi di bellezze naturali, storiche e culturali, vanto del nostro Paese, ancora più attrattivi con la disponibilità di servizi digitali per residenti e turisti.

La sostenibilità è un elemento fondativo di Open Fiber e accompagna il progetto in tutte le sue fasi, a partire dalle operazioni di posa della fibra ottica. Dove possibile, Open Fiber riutilizza infrastrutture già esistenti. Qualora fosse invece necessario intervenire con scavi, OF predilige l’utilizzo di tecniche di scavo innovative e a basso impatto ambientale, come la minitrincea e la microtrincea, che consentono di utilizzare meno materiali, produrre meno rifiuti e generare meno disagi per i cittadini.

L’essenza ambientale e sociale della fibra ottica non si limita tuttavia ai materiali e alle tecniche di cablaggio. Sono infatti numerosi i vantaggi che derivano dal suo utilizzo, in diversi ambiti. La possibilità di svolgere attività ed erogare servizi in modo telematico (smart working, e-learning, telemedicina, PA digitale) consente di ridurre non solo le emissioni inquinanti e climalteranti grazie all’alleggerimento dei flussi di traffico – studi internazionali sottolineano come un pendolare produca fino a 9 tonnellate di CO2 l’anno - ma anche di porre un freno all’urbanizzazione e di conseguenza allo spopolamento delle aree periferiche. L’introduzione di tecniche di gestione del territorio e delle attività agricole permette di utilizzare in maniera più efficiente le risorse e di prevenire o rispondere in maniera più attiva alle calamità naturali. Infine, la diffusione di pratiche digitali nella Pubblica Amministrazione consente la riduzione di costi pubblici e la fruizione di servizi più efficienti per la collettività.

Open Fiber e Fondazione Symbola puntano anche a velocizzare lo sviluppo del piano di cablaggio in tutto il territorio nazionale, sostenendo i processi di semplificazione burocratica attraverso proposte per ridurre il numero delle pratiche e dei tempi di autorizzazione necessari per la posa dell’infrastruttura.

“La sostenibilità per le aziende non è più una opzione, bensì un fattore di efficienza e competitività. L’infrastruttura in fibra ottica che Open Fiber sta realizzando in Italia è sostenibile sia nel processo di cablaggio, dove l’impatto sul territorio è minimo grazie al riutilizzo delle infrastrutture esistenti o all’uso di tecniche di scavo innovative, che nel suo utilizzo, che rende possibile risparmio di risorse, riduzione di emissioni e sviluppo sociale delle aree interne” ha commentato Elisabetta Ripa, Amministratore Delegato di Open Fiber. “Entriamo nel network di Symbola con la convinzione che innovazione e sostenibilità siano due elementi portanti della società che vogliamo contribuire a costruire, e insieme alla Fondazione puntiamo ad accelerare questo percorso”.

“L’adesione di Open Fiber alla nostra Fondazione è l’approdo di una relazione – dichiara Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola – fondata sulla condivisione di quei valori che sono poi il dna di Symbola: qualità, innovazione, bellezza, sostenibilità, legami col territorio e le comunità. La terribile epidemia che stiamo vivendo ha dimostrato l’importanza dello smart working e della formazione a distanza. Oggi e anche in futuro questo vale per tutto il Paese a cominciare dai piccoli comuni e dalle aree interne che possono essere uno dei nostri punti di forza coniugando empatia e tecnologia. Siamo orgogliosi dell’arrivo di questo nuovo socio: da oggi Symbola si arricchisce di una nuova eccellenza italiana”.

 

Ufficio stampa Open Fiber                                                         

Alessia Gozzi +39 3385027296

Paolo Magnani +39 3248083933

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È stato presentato oggi, alla fiera di Rimini, in occasione di KEY – The Energy Transition Expo, l’evento di IEG (Italian Exhibition Group) sulla transizione energetica, il rapporto Filiere del Futuro. Geografia produttiva delle rinnovabili in Italia, promosso e realizzato da Fondazione Symbola e Italian Exhibition Group, in collaborazione con le principali associazioni di categoria del comparto. Il rapporto ricostruisce le caratteristiche, la distribuzione territoriale e settoriale delle imprese della filiera delle energie rinnovabili ed è stato anticipato, in parte, in una rubrica sul sito www.symbola.net che raccoglie 10 punti di vista di personalità appartenenti al mondo dell’impresa, dell’economia e della ricerca come Francesco Starace, chairman SEforALL chairman SBTi; Agostino Re Rebaudengo, presidente Elettricità Futura; Edoardo Garrone, presidente ERG; Giuseppe Argirò, Amministratore delegato di Cva; Nicola Armaroli, dirigente di ricerca CNR; Silvia Bodoardo, professoressa del Politecnico di Torino; Ernesto Ciorra, Dream Builder; Giorgio Graditi, direttore Generale ENEA; Carlo Ratti, architetto e professore MIT; Giovanni Battista Zorzoli, esperto di energia.

Il mondo universitario batte un colpo per un futuro a misura d’uomo: sono 2062 partecipanti provenienti da oltre 80 università di tutta Italia al bando “Dieci tesi per la sostenibilità”. È un’iniziativa promossa da Fondazione Symbola, Unioncamere e Luiss con il sostegno di Deloitte Climate & Sustainability, con il patrocinio del Ministero dell’Università e Ricerca, della Conferenza dei Rettori (Crui), la collaborazione del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, della Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile (RUS) e del Consorzio Interuniversitario nazionale per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali (Instm) volta a premiare 10 tesi provenienti da tutte le discipline, sia scientifiche che umanistiche, collegate ai temi della sostenibilità.

Da lunedì 29 gennaio sul sito www.symbola.net è stata lanciata la rubrica Filiere del Futuro, 10 visioni sul futuro delle energie rinnovabili e ogni settimana verranno pubblicati punti di vista di personalità appartenenti al mondo dell’impresa, dell’economia e della ricerca. La rubrica anticipa alcuni contenuti del rapporto Filiere del futuro che Fondazione Symbola e IEGroup presenteranno il 29 febbraio a Rimini presso la Fiera Key Energy.

Già oltre 1500 partecipanti da tutta Italia al bando “10 Tesi per la Sostenibilità”. C’è tempo fino al 31 gennaio per partecipare al bando di concorso. È un’iniziativa promossa da Fondazione Symbola, Unioncamere e Luiss con il sostegno di Deloitte Climate & Sustainability, il patrocinio della Conferenza dei Rettori (Crui) e la collaborazione del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, della Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile (RUS) e del Consorzio Interuniversitario nazionale per la Scienza e la Tecnologia dei Materiali (Instm) volta a premiare 10 tesi provenienti da tutte le discipline, sia umanistiche che scientifiche, che abbiano forti e originali riferimenti al principio della sostenibilità. È possibile presentare le proprie candidature sulla piattaforma dedicata accessibile dal sito della Fondazione Symbola.

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