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“L'annuncio della nomina di Padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento, a cardinale è una bellissima notizia. Padre Mauro è persona di grande qualità umana ed è stato importantissimo nel promuovere il Manifesto di Assisi, nato per iniziativa proprio del Sacro Convento e della Fondazione Symbola. Siamo certi che nel suo nuovo e impegnativo servizio sarà ancora con noi per affrontare la durissima crisi che stiamo attraversando. Per costruire "senza lasciare indietro nessuno, senza lasciare solo nessuno", come recita il Manifesto di Assisi, "un'economia e una società più a misura d'uomo". "Un mondo più sicuro, più civile, più gentile". Buon lavoro Padre Mauro”.

Lo hanno dichiarato Ermete Realacci e Padre Enzo Fortunato portavoci dei promotori del Manifesto di Assisi, in una lettera congiunta.

 

 

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Il 92% delle produzioni tipiche nazionali che si consumano soprattutto a Natale nasce nei comuni italiani con meno di cinquemila abitanti. È quanto emerge dallo studio Coldiretti/Symbola su “Piccoli comuni e tipicità”. Il rapporto vuole raccontare un patrimonio enogastronomico del Paese custodito fuori dai tradizionali circuiti turistici, valorizzato e promosso grazie alla legge n.158/17, a prima firma Realacci, con misure per la valorizzazione dei Piccoli Comuni. Nei territori dei 5.538 piccoli comuni con al massimo 5.000 abitanti, in cui vivono quasi 10 milioni di italiani, si produce infatti ben il 92 per cento dei prodotti di origine protetta (DOP, Denominazione di Origine Protetta e IGP, Indicazione di Origine Protetta) e il 79 per cento dei vini italiani più pregiati. Questo rapporto di Coldiretti-Fondazione Symbola “Piccoli Comuni e Tipicità” ci restituisce il quadro aggiornato per ogni regione di questa dimensione produttiva estesa e radicata che traduce in valore la diversità culturale.

La COP28 di Dubai è andata meglio di quanto si potesse pensare. Ora tocca oltre che ai governi, alla società e all’economia. L’intesa raggiunta tiene conto di tutti gli aspetti più rilevanti dell’accordo di Parigi. Questi appuntamenti sono importanti per indicare la direzione, ma la partita vera si gioca nel campo dell'economia e della società. È giusta la scelta dell’Europa di puntare su coesione, transizione verde e digitale per costruire un’economia più a misura d’uomo e per questo più forte. Anche per questo sono inaccettabili i ritardi sullo sviluppo delle fonti rinnovabili nel nostro Paese.

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