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SONO 1.548 I COMUNI ITALIANI CON ALMENO UN ALBERO MONUMENTALE, DI QUESTI 962 SONO PICCOLI COMUNI IL PRIMATO PER NUMERO TOTALE DI ALBERI MONUMENTALI SPETTA AL FRIULI-VENEZIA GIULIA CON 454 MONUMENTI VERDI.

REALACCI (FONDAZIONE SYMBOLA): “PICCOLI COMUNI, TERRITORI E COMUNITÀ SONO ELEMENTI FONDAMENTALI PER RISPONDERE ALLA DOMANDA D’ITALIA CHE C’È NEL MONDO, UN’ITALIA CHE FA L’ITALIA PUNTANDO SULLA PROPRIA IDENTITÀ, COME HA DETTO ALL’INIZIO DI QUESTO MILLENNIO L’ALLORA PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CARLO AZEGLIO CIAMPI: ‘QUESTI BORGHI, QUESTI PAESI RAPPRESENTANO UN PRESIDIO DI CIVILTÀ. SONO PARTE INTEGRANTE, COSTITUTIVA DELLA NOSTRA IDENTITÀ, DELLA NOSTRA PATRIA. POSSONO ESSERE UN LUOGO ADATTO ALLE INIZIATIVE DI GIOVANI IMPRENDITORI. L'INFORMATICA E LE TECNOLOGIE POSSONO FAVORIRE QUESTO PROCESSO. PUÒ DIVENTARE ANCHE QUESTA GRANDE AVVENTURA UN'OPPORTUNITÀ DA COGLIERE’. IN PARTICOLARE QUESTO RAPPORTO SARÀ LA BASE PER COINVOLGERE TANTI ATTORI DELLA SOCIETÀ ITALIANA IN UN INCONTRO CON GLI OLTRE 4000 ALBERI MONUMENTALI FINORA CENSITI”.

PRANDINI (COLDIRETTI): “L’AGRICOLTURA È DIVENTATA SEMPRE PIÙ CENTRALE NELLA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE, ASSICURANDO UNA COSTANTE MANUTENZIONE DEL TERRITORIO E UNA SALVAGUARDIA DEL PAESAGGIO, SIA IN TERMINI DI TUTELA DAL DISSESTO IDROGEOLOGICO CHE DI DIFESA DELLE SUE BELLEZZE E DELLA SUA BIODIVERSITÀ, DI CUI GLI ALBERI MONUMENTALI RAPPRESENTANO SENZA DUBBIO UN PATRIMONIO INESTIMABILE, ANCHE IN CHIAVE TURISTICA. UN RUOLO RICONOSCIUTO DALLA LEGGE DI ORIENTAMENTO, FORTEMENTE VOLUTA DA COLDIRETTI, CHE È STATO ORA RAFFORZATO DALLA NUOVA FIGURA DELL’AGRICOLTORE ‘CUSTODE’. OLTRE ALLA CONSERVAZIONE E VALORIZZAZIONE DELLE PRODUZIONI LOCALI, DALL’ALLEVAMENTO DI RAZZE ANIMALI ALLA COLTIVAZIONE DI VARIETÀ VEGETALI, LE AZIENDE AGRICOLE SONO DIVENTATE INTERLOCUTORE QUALIFICATO DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI PER LA GESTIONE DEL TERRITORIO, A PARTIRE PROPRIO DALLA DIFESA DI FORMAZIONI VEGETALI E ARBOREE MONUMENTALI”.

STEFANI (MASAF): “QUESTA SECONDA EDIZIONE DEL RAPPORTO ‘PICCOLI COMUNI E ALBERI MONUMENTALI D’ITALIA’ RAFFORZA LA POSITIVA COLLABORAZIONE TRA LA FONDAZIONE SYMBOLA E IL MINISTERO DELL’AGRICOLTURA, DELLA SOVRANITÀ ALIMENTARE E DELLE FORESTE (MASAF) CHE IN BASE ALLA LEGGE 19/12/2017 HA LA RESPONSABILITÀ DELL’ELENCO DEGLI ALBERI MONUMENTALI D’ITALIA CHE NEL GIRO DI POCHI ANNI È STATO AGGIORNATO BEN SEI VOLTE, A TESTIMONIANZA DELLA CURA E DELLA ATTENZIONE VERSO UNO DEI PATRIMONI NATURALI E CULTURALI PIÙ PRESTIGIOSI E PREZIOSI DEL PAESE. UN PATRIMONIO CHE PER ESSERE MEGLIO TUTELATO, CONSERVATO E CURATO HA BISOGNO DEL CONTRIBUTO DI TUTTI E PER QUESTO IL LAVORO DI SENSIBILIZZAZIONE E DI DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE DELLA FONDAZIONE SYMBOLA È PARTICOLARMENTE POSITIVO ANCOR PIÙ PERCHÉ RIVOLTO AI 962 PICCOLI COMUNI CHE COSTUDISCONO BEN IL 50% DEGLI ALBERI MONUMENTALI DEL PAESE”.

Piccoli Comuni e Alberi Monumentali d’Italia 2024 promosso da Fondazione Symbola in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Coldiretti, Fai Cisl, AMI Alberi Monumentali d’Italia è stato presentato oggi da Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola; Ettore Prandini, presidente nazionale Coldiretti; Andrea Rispoli, Generale di Corpo d'Armata, Comandante delle Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri (CUFA); Onofrio Rota, segretario generale Fai Cisl; Alessandra Stefani, direttore generale dell’Economia Montana e delle Foreste del Masaf. Ad una categoria particolare di alberi, quelli monumentali, e al patrimonio forestale nazionale è dedicato il rapporto Piccoli Comuni e Alberi Monumentali d’Italia. La collana che ha come focus i piccoli comuni, così come definiti dalla legge Realacci n.158 del 6/10/2017, nelle due edizioni precedenti si è occupata in collaborazione con Coldiretti di prodotti tipici, stimando per la prima volta il peso delle produzioni DOP e IGP nei piccoli comuni, e di itinerari storico culturali, si arricchisce di un nuovo volume dedicato a questo asset di primaria importanza che interessa allo stesso modo nord e sud del Paese. Una ricchezza, la cui valorizzazione e conservazione risulta ancora più urgente nel grave contesto di crisi climatica che stiamo vivendo, che rappresenta la componente più preziosa del nostro patrimonio forestale italiano, che interessa 110.545 kmq, pari al 36,6% del totale nazionale e fornisce al Paese preziosi servizi ecosistemici (come benefici in termini di approvvigionamento, ad esempio fonti di acqua potabile, o come la fissazione del carbonio e la tenuta idrogeologica) e occasioni di valorizzazione economica, in primis turistica, capaci di preservare il delicato equilibrio naturale e paesaggistico. Anche per questi motivi alberi monumentali, foreste e boschi rappresentano un’occasione di sviluppo tanto per le città di medie e grandi dimensioni, quanto per i piccoli comuni.

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