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PRESENTATO A FIRENZE IL CENTRO HCD-CARE E IL PRIMO MASTER INTERUNIVERSITARIO IN DESIGN PER LA SALUTE: UN PROGETTO UNICO IN ITALIA (Debutta dall’alleanza di 5 atenei il Centro HCD-Care e un primo percorso formativo che unisce atenei, imprese, associazioni per formare i professionisti della salute made in Italy)

IL DESIGN FA SQUADRA CON L’INDUSTRIA: NASCE L’ALLEANZA PER INNOVARE E RENDERE PIU’ COMPETITIVE CON IL DESIGN LE FILIERE DELLA SALUTE (HCD-Care e Fondazione Symbola in collaborazione con Farmindustria, Confindustria Dispositivi Medici, Deloitte lanciano una partnership strategica)

LE FILIERE DELLA SALUTE INVESTONO NEL DESIGN: GIÀ OGGI IL 9,4% DEI SERVIZI DI PROGETTAZIONE È LEGATO ALL’HEALTHCARE (Cresce la domanda di competenze creative per potenziare innovazione e competitività nelle filiere dell’healthcare)

Firenze, 4 Dicembre 2025. Anche nelle filiere della salute, oggi in profonda trasformazione, il design — come già avvenuto in altre aree del Made in Italy — può diventare un motore di innovazione. In dialogo stretto con medicina, ingegneria e scienze sociali, può contribuire a ripensare prodotti e tecnologie (dai dispositivi medici alle soluzioni digitali), a migliorare processi e percorsi di cura, e a elevare qualità, sicurezza, accessibilità ed efficienza dei servizi sanitari attraverso approcci human-centered e di service design. Una integrazione che può rafforzare anche la competitività dei settori produttivi legati alla salute, alimentando una pipeline di R&S più solida e capace di generare valore industriale e sociale. Non siamo a zero, già oggi il 9,4% dei servizi di progettazione richiesti al settore del design proviene proprio dalle filiere della salute, con la previsione di raggiungere nei prossimi tre anni. Più della metà delle attività di progettazione (56%) sono relative a prodotti, il 38% a servizi, il 6% ambienti. Nella componente prodotti i primi tre ambiti di progetto sono dispositivi medici, packaging e interfacce fisico digitali e prodotti digitali, mentre i primi tre ambiti di progetto nel segmento servizi sono interazione medico-paziente, monitoraggio percorsi di cura, formazione.[1]

Di questo si è parlato oggi nel convegno “Human-Centred Design per l’innovazione e la competitività delle filiere della salute made in Italy” tenutosi presso l’Università di Firenze, Dipartimento di Architettura - Sede di Santa Teresa. Nell’appuntamento si sono confrontati esperti, imprese si sono esplorate le molteplici dimensioni in cui il design genera innovazione nel campo della salute, delineando le nuove competenze richieste ai designer, le forme di collaborazione interdisciplinare nei processi di sviluppo di prodotti e servizi fisici e digitali, e interpretando le nuove esigenze che emergono dalle filiere italiane dell’healthcare.

Durante l’appuntamento sono stati presentati il Centro interuniversitario HCD-Care, Human-Centred Design per la cura, il benessere e l’inclusione e il primo Master interuniversitario italiano in Design per la Salute, intitolato Human-Centred Design per l’innovazione e la competitività delle filiere della salute made in Italy. Il Centro nasce dalla collaborazione di cinque atenei (Firenze, Genova, Chieti-Pescara, Siena e Roma La Sapienza) e avrà sede presso l’Università di Firenze. Il nuovo Centro, grazie al coinvolgimento di esperti, imprese e associazioni di categoria si candida a diventare uno dei principali poli italiani dedicati allo sviluppo del design per la salute.

Il master prenderà vita nel 2026 ed è promosso dal Centro interuniversitario HCD-Care e Fondazione Symbola, insieme a Confindustria Dispositivi Medici, Farmindustria e Deloitte. Il Master vedrà coinvolte insieme alle principali associazioni di categoria, le aziende dei settori medicale, farmaceutico e biotech e, inoltre, studi di progettazione attivi da tempo nel campo del design per la cura e l’assistenza. È rivolto principalmente, ma non esclusivamente, ai laureati in Design, Architettura, Ingegneria Gestionale, Ingegneria dell’automazione, Ingegneria Biomedica, Comunicazione.

Il master proporrà un percorso di eccellenza in grado di formare designer capaci di operare con specifiche competenze, contribuendo concretamente all’innovazione e allo sviluppo delle imprese pubbliche e private che operano nei settori della sanità e dell’assistenza. Il rapporto tra design e filiere della salute sta diventando sempre più strategico. Il design, infatti, può contribuire in modo decisivo all’innovazione di prodotti, processi e modelli di business, rafforzando la capacità competitiva delle imprese del settore. Non un potenziale astratto, ma un fenomeno già in atto: dove il design è integrato nei processi aziendali, le imprese mostrano performance migliori, proprio come accade da anni in molte altre filiere del made in Italy.

“HCD-Care – dichiara Francesca Tosi, direttrice del Centro interuniversitario - è il primo centro di ricerca italiano dedicato al Design per il settore della salute, nato sulla base delle esperienze maturate negli anni all’interno delle cinque Università afferenti. In questo settore, oggi in costante crescita, il design rappresenta un fattore strategico di innovazione e di sviluppo sia nel campo della ricerca che in quello della produzione industriale. I metodi e gli strumenti del design, e in particolare degli approcci Human-Centred Design e Design Thinking, consentono infatti di rispondere con soluzioni appropriate e innovative alle reali esigenze e aspettative degli operatori sanitari, dei pazienti e delle loro famiglie nei diversi campi di intervento: dal progetto dei dispositivi medici e dei macchinari per diagnosi e terapia, alla robotica e ai wearable devices, dagli arredi e servizi per l’assistenza domiciliare, agli strumenti e alle interfacce di comunicazione”.

“L'Italia è una delle principali capitali mondiali del design, prima in Europa in termini di fatturato e addetti del comparto – dichiara Domenico Sturabotti, direttore di Fondazione Symbola -. Il design oggi più che mai può creare un ponte tra le nuove tecnologie, la salute e il benessere delle persone, ma può anche rappresentare per il Paese e per le filiere industriali della salute uno strumento per accrescere la qualità di prodotti e servizi e accelerare la competitività delle imprese. Per questo è importante questo nuovo Master interuniversitario dedicato al design della salute, dal titolo Human-Centred Design per l’innovazione e la competitività delle filiere della salute made in Italy, che partirà nel 2026. Non siamo a zero, già oggi il 9,4% dei servizi di progettazione richiesti al settore proviene proprio dalle filiere della salute, con la previsione di salire al 9,7% come evidenziato nel report Design Economy di Fondazione Symbola, Deloitte private, POLI.design, ADI e CUID”.

“Il contributo dei designer alla competitività delle imprese della filiera industriale della salute implica che il designer abbia un bagaglio di competenze multidisciplinari - in particolare connesse alla sfera economico-finanziaria e dei processi, delle procedure e dei sistemi di controllo aziendali - che non sono tipiche dei piani di studio di formazione specialistica del designer stesso; per questo motivo, Deloitte ritiene di potere dare un contributo alla formazione del designer - affiancandosi agli atenei promotori del Master Interuniversitario Italiano in Design per la Salute - relativamente a quel bagaglio di competenze aziendalistiche che consenta al designer di interagire con interlocutori a lui non familiari ma dai quali non può prescindere ai fini della ottimizzazione del proprio impatto sullo sviluppo strategico sostenibile dell’azienda in cui opera - dichiara Ernesto Lanzillo, Deloitte Private Leader Italia”.

 “L'industria farmaceutica è da sempre una delle eccellenze del Made in Italy: con una produzione pari a 56 miliardi di euro nel 2024, un export in continua crescita (54 miliardi nel 2024) – dichiara Giovanna Pescatore, direzione Tecnico-scientifica di Farmindustria e membro del Comitato di indirizzo del master - e solidi investimenti in ricerca e produzione, pari a 4 miliardi lo scorso anno, rappresenta un motore strategico per il Paese. L’innovazione è il driver che guida il settore e permette alle nostre aziende di rispondere ai bisogni di salute e restare competitive a livello globale. E innovare significa anche e soprattutto investire nelle competenze, che sono un fattore di competitività per l'Italia. Servono professionalità capaci di evolvere al passo con le nuove tecnologie, con la crescente digitalizzazione nella R&S, nella produzione, nell’interazione con operatori sanitari e pazienti, fino al design di prodotto, che ha l'obiettivo di facilitare la gestione del percorso di cura da parte del paziente. L’industria farmaceutica punta sul capitale umano e per questo ritiene fondamentale la collaborazione con il mondo accademico, così da costruire percorsi formativi aggiornati, multidisciplinari e realmente aderenti alle sfide future. In questa direzione va l’incontro di oggi con la presentazione del Centro interuniversitario HCD-Care e del primo Master interuniversitario in Design per la Salute, che testimonia l’alleanza strategica tra industria farmaceutica e università per formare i professionisti della farmaceutica made in Italy”.

“Crediamo fortemente in questo progetto, che dimostra come l’integrazione tra discipline diverse possa favorire l’innovazione e migliorare l’usabilità dei dispositivi medici, aumentando al contempo qualità e sicurezza delle tecnologie – afferma Livio Zingarelli, Vicepresidente con delega al capitale umano di Confindustria Dispositivi Medici e membro del Comitato di indirizzo del master -. Le aziende del settore hanno un bisogno crescente di professionisti capaci di operare in team interdisciplinari e di supportare i processi di innovazione end-to-end, dalla ricerca alla progettazione industriale, fino al post-market. Questo significa saper integrare competenze tecniche, regolatorie e di gestione del rischio con la capacità di analizzare comportamenti e flussi sanitari, oltre alla co-progettazione con pazienti, caregiver e operatori sanitari, mantenendo sempre una forte attenzione agli aspetti di sostenibilità e accessibilità. In questo scenario il design non è più una competenza accessoria, ma diventa un asset strategico per la competitività delle nostre aziende”.

 

 

 

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Presentato a Firenze il Centro HCD-Care e il primo Master interuniversitario in design per la salute: un progetto unico in Italia

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